laura ziliani

PARENTI SERPENTI – LE TELEFONATE PER DEPISTARE LE INDAGINI DI MIRTO MILANI, IL FIDANZATO DELLA FIGLIA MAGGIORE DI LAURA ZILIANI, LA EX VIGILESSA 55ENNE AVVELENATA DAL TRIO CRIMINALE CHE VOLEVA METTERE LE MANI SUL PATRIMONIO IMMOBILIARE: “LAURA È SCAPPATA PER FARE LA BELLA VITA. MAGARI NEL TEMPO HA DIROTTATO I SOLDI SU UN ALTRO CONTO” – LA DISPERAZIONE DI LUCIA, LA FIGLIA DELLA VITTIMA ESTRANEA ALL’OMICIDIO: “NON MI FIDAVO PIÙ DI LORO, MA NON PENSAVO CHE ARRIVASSERO A TANTO. SONO PIÙ CATTIVE DI MIO PADRE. MIRTO? MIA MAMMA NON CI ANDAVA D'ACCORDO, MIA NONNA LO ODIAVA E…”

1. «LAURA È SCAPPATA PER FARE LA BELLA VITA» COSÌ IL KILLER VOLEVA DEPISTARE LE INDAGINI

Mara Rodella per il “Corriere della Sera”

LAURA ZILIANI E LE FIGLIE

Brescia In silenzio. Come lo sono state venerdì all'alba davanti ai carabinieri al momento dell'arresto per l'omicidio della madre Laura Ziliani e l'occultamento del suo corpo, così sono rimaste nel carcere femminile di Verziano dove le sorelle Paola e Silvia Zani - rispettivamente studentessa universitaria di 19 anni e impiegata in una Rsa di 27 - hanno trascorso la prima notte, insieme, nella stessa cella. Ci sono entrate mano nella mano, senza dire nulla. Nel silenzio si è chiuso anche il fidanzato della maggiore (e amante della minore) Mirto Milani, musicista di 27 anni, in isolamento nel carcere di Canton Mombello con le stesse accuse.

 

mirto milani

Considerato dal gip il «manipolatore» delle due sorelle, che «incapaci di contrastare la volontà della madre hanno preferito sopprimerla piuttosto che dissentire apertamente con lei circa la gestione del proficuo patrimonio famigliare», nei mesi scorsi, però, qualcosa l'ha detto. «Gli inquirenti hanno rovinato la mia vita», si sfoga una volta saputo di essere indagato e professandosi «innocente» con don Andrea Pedretti, parroco di Roncola San Bernardo, a Bergamo, dove si era trasferito negli ultimi mesi con i genitori. Di natura economica il presunto movente del delitto: «I tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura nell'amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici», scrive il giudice, Alessandra Sabatucci.

 

le figlie di laura ziliani

Tanto da arrivare, nel caso specifico proprio Mirto - che da subito inizia a gestire gli appartamenti in locazione, contattando gli inquilini per rivendicare arretrati e alzare i canoni - a insinuare che Laura Ziliani potesse aver inscenato la sua morte per svignarsela dai creditori. L'ex vigilessa, però, di debiti non ne aveva. Il 31 maggio, intercettato, parla al telefono con un amico: «Alla fine le volevo bene, ma la situazione è disastrosa: spendeva più di quanto prendeva». E si spinge oltre: «Magari nel tempo ha dirottato i soldi su un altro conto e adesso si sta facendo la bella vita da qualche parte», dice, fino a ipotizzare che magari, la sua scarpa destra da trekking l'avesse messa proprio lei, a cinquecento metri dal punto in cui sarà ritrovato il suo corpo in agosto.

 

MIRTO MILANI, IL FIDANZATO DELLA FIGLIA MAGGIORE DI LAURA ZILIANI

«Sai, non essendo stata trovata l'altra...», «fai perdere le tue tracce e se tutto il mondo ti crede morta e non ti cerca». E invece gli inquirenti la scarpa sinistra l'avevano già recuperata, il 25 maggio, in un boschetto isolato di Temù, dove proprio Mirto e Paola l'avrebbero nascosta per sbarazzarsene. Ma lui non lo sapeva. A venti giorni dalla scomparsa della madre anche Silvia e Paola pensano ai soldi, congratulandosi a vicenda per il denaro che di lì a breve avrebbero incassato, «così da riuscire a dare l'anticipo per un'auto nuova e una vacanza». Nessun turbamento, evidenzia il gip, per le sorti della mamma.

una delle figlie di laura ziliani

 

I SOSPETTI DI LUCIA, LA TERZA SORELLA «AVEVO PERSO LA FIDUCIA IN LORO, NON CREDEVO ARRIVASSERO A TANTO»

Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera”

Al bar dell'Adamello l'aria è cupa. «Ma come hanno potuto fare una cosa del genere, il veleno, le scarpe, i jeans...». «Una fine del genere, povera Laura...». «E povera Lucia, povera stella, senza mamma, senza papà, le sorelle in galera...». Siamo con le amiche di mamma Laura, nel centro di Temù, per il solito caffè del sabato mattina. Ma questo è un sabato particolare, ci sono stati gli arresti e c'è stata la scoperta dei dettagli dell'efferato crimine.

laura ziliani 4

 

«Se penso che siamo andati a cercarla per settimane su in montagna e loro sapevano tutto... ma la nonna me l'aveva detto che potevano essere stati loro». «Lucia invece non se lo aspettava, l'ho sentita anche stamattina», continua a girare il cucchiaino nella tazzina la più pensierosa del gruppetto. Quando si pronuncia quel nome, Lucia, i sospiri si mescolano ai sorrisi. Lucia ha 25 anni ed è la figlia mezzana di Laura Ziliani rimasta estranea all'inchiesta, rispetto alla quale è piuttosto l'altra vittima. Soffre di un «lieve ritardo cognitivo» scrive il magistrato, per cui mamma Laura è sempre stata la sua roccia. «Lei è solare, pura, simpatica, socievole, senza malizie», sorride benevolmente una delle signore.

 

laura ziliani 5

La incontrano alle feste, per strada, qui al bar, a messa, dove fa le chierichetta (la madre era catechista). «Ti saluta sempre, si ferma a parlarti... Le vogliamo tutti un gran bene... Le hanno tolto la madre che era la sua vita». La chiamiamo al telefono, a Brescia, tenendo conto del suo disagio e del fatto che è già stata sentita dagli inquirenti.

 

cadavere trovato in val camonica

Lucia risponde gentilmente dalla casa dove abitava con la madre, e racconta così il suo dolore: «Sto male perché l'hanno ammazzata loro, le mie sorelle e quel cretino di Mirto, per i soldi... Io e la mamma vivevamo insieme ed eravamo praticamente inseparabili. Sono felice che li abbiano arrestati, non avranno mai il mio perdono». Ha letto, ha sentito, ha pianto.

 

«Non me l'aspettavo proprio, io pensavo che fosse morta per cause naturali o per un'incidente... mi hanno nascosto così tante cose che non so... perderla così è un cosa che non riesco a pensare...». La voce si rompe, attende qualche secondo. «Io non mi fidavo più di loro, ma non pensavo che arrivassero a fare una cosa così brutta. Sono state cattive, più di mio padre. Lui aveva un carattere complicato ma gli volevo bene... è morto sotto una valanga».

laura ziliani 2

 

Racconta del rapporto con Mirto: «Mia mamma non ci andava d'accordo e mia nonna lo odiava». Mirto, laureato in psicologia e musicista, sopranista che suonava l'organo nella chiesa parrocchiale, è fidanzato da una decina d'anni con la sorella maggiore, Silvia. Per gli inquirenti, che l'hanno arrestato, potrebbe essere la mente del trio. Avrebbero ucciso la donna per ragioni di natura economica legate alla gestione del patrimonio immobiliare, una decina di case sparse fra la Valcamonica e Brescia, delle quali è comproprietaria anche Lucia.

 

laura ziliani 3

Una delle amiche azzarda un'ipotesi: «Forse volevano sbarazzarsi anche di lei, che poteva essere d'intralcio ai loro affari». «Lo escludo nel modo più categorico - smentisce l'investigatore che si è occupato del delitto -. Le sorelle volevano molto bene a Lucia e mai avrebbero potuto pensare di uccidere anche lei». Lo scorso 6 luglio, sentita dal pm di Brescia, aveva descritto così il rapporto fra la madre e le sue sorelle: «Loro l'avevano trattata molto male, si arrabbiavano spesso con lei perché dicevano che non le manteneva, non dava loro abbastanza soldi, questo soprattutto Paola...».

 

laura ziliani 6

Alle voci si aggiunge quella di Nicoleta, la vicina di casa di Laura che venerdì parlava del terzetto come di «mostri». Vuole dire una cosa, contro chi racconta Silvia e Paola come strane e ombrose: «Sono cresciute a casa mia, con le mie figlie, e devo dire che non ho mai avuto problemi con loro, anzi. Dopo la scomparsa di Laura, Paola, che è bravissima negli studi, ha aiutato la mia a diplomarsi. Certo, adesso hanno fatto qualcosa di mostruoso... Lucia? Lei mi chiama tutti i giorni, dice che io sono ora la sua mamma, dice che la tranquillizzo». Poi tutti salutano e nel paese di montagna scosso dal delitto cala un brutto silenzio.

laura zilianiLAURA ZILIANI 19LAURA ZILIANI 19LAURA ZILIANI 19scomparsa laura zilianilaura zilianilaura ziliani 1

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?