sergei lavrov vladimir putin parlamento italiano deputati

PARLAMENTARI CON LA MOSCA AL NASO - LA LETTERA INVIATA IERI AI DEPUTATI ITALIANI DAL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, SUONA TANTO COME UNA MINACCIA: “LE AZIONI DELL’UE NON RESTERANNO SENZA RISPOSTA” - LA MISSIVA È ARRIVATA AI SINGOLI ONOREVOLI DOPO IL VOTO IN PARLAMENTO SULLE MISURE A FAVORE DELL’UCRAINA - GUERINI: “LE MODALITÀ CON CUI È STATA TRASMESSA DANNO IL SENSO DELL’ARROGANZA DEL REGIME RUSSO”

1 - IL CASO DELLA MAIL DI MOSCA «AI DEPUTATI ITALIANI»

V.Pic. per il “Corriere della Sera”

 

SERGEI LAVROV VLADIMIR PUTIN

«Cordialmente». Conclude così, l'ambasciatore russo Sergey Razov, la lettera inviata via mail ieri al presidente della Commissione Difesa, Gianluca Rizzo, con la preghiera di portare «a conoscenza dei deputati italiani» un documento allegato, dai toni molto più minacciosi che cordiali: la dichiarazione del ministro degli Esteri della Russia, Sergey Lavrov, contro il ruolo dell'Ue nel conflitto ucraino.

 

Un documento ufficiale già noto, nel quale Lavrov annunciava: «Le azioni della Ue non resteranno senza risposta».

 

luca guerini disperato

Ma che la modalità di invio ai singoli parlamentari, all'indomani della votazione in Parlamento delle misure pro Ucraina ha reso più simile a un avvertimento, nei passaggi come: «I cittadini e le strutture della Ue coinvolti nella fornitura di armi letali e di carburante e lubrificanti alle forze armate ucraine saranno ritenuti responsabili di qualsiasi conseguenza di tali azioni nel contesto dell'operazione militare speciale in corso. Non possono non capire il grado di pericolo delle conseguenze».

Sergei Lavrov e Vladimir Putin

 

«La modalità con cui è stata trasmessa al Parlamento italiano e alle istituzioni degli altri Paesi dà il senso dell'arroganza del regime russo», attacca il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.

 

E contesta la versione dell'ambasciatore («normale prassi diplomatica», dice, le righe di accompagnamento non contengono «alcun messaggio minatorio all'Italia»). Non la pensa così Gregorio Fontana (FI) che respinge «con sdegno» il «messaggio minatorio rivolto ai deputati».

NEGOZIATO UCRAINA RUSSIA - SECONDO INCONTRO

 

2 - ECCO LA LETTERA DI LAVROV AI PARLAMENTARI ITALIANI: "LE AZIONI DELL'UE NON RESTERANNO SENZA RISPOSTA"

Da www.ilfoglio.it

 

La maschera "pacifista" dell'Europa è caduta, ora che Bruxelles ha armato Kyiv contro Mosca: a rischio c'è l'integrità territoriale della Russia.

 

luigi di maio lorenzo guerini

È il mondo al contrario, la versione rovesciata della guerra in Ucraina raccontata dalla macchina della propaganda russa.

 

E che martedì anche i parlamentari della commissione Difesa della Camera si sono ritrovati davanti, perché il ministro ministro degli esteri Sergey Lavrov ha fatto recapitare loro una lettera tramite l'ambasciatore russo in Italia che riscrive la storia.

 

SCARICA PDF

 

feriti e morti dopo i bombardamenti russi in ucraina 2

"Le azioni dell'Unione europea non resteranno senza risposta. La Russia continuerà a perseguire i suoi interessi nazionali a prescindere dalle sanzioni e dalla loro minaccia", si legge.

 

Ma i toni intimidatori non finiscono qui: "I cittadini e le strutture della Ue coinvolti nella fornitura di armi letali e di carburante e lubrificanti alle Forze Armate Ucraine saranno ritenuti responsabili di qualsiasi conseguenza di tali azioni nel contesto dell'operazione speciale militare in corso".

 

antony blinken joe biden vladimir putin sergei lavrov

"Oggi, sulla posta elettronica di tutti i componenti della Commissione Difesa, per il tramite del Presidente della Commissione Difesa, è giunta una lettera dell'Ambasciatore Russo Razov, datata 1 marzo giorno della votazione in Parlamento sulle misure in favore dell'Ucraina, con allegata una dichiarazione intimidatoria del Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa", ha spiegato in una nota il deputato di Forza Italia Gregorio Fontana.

 

"Respingiamo con sdegno questa missiva che non è altro che un messaggio minatorio rivolto ai deputati del Parlamento italiano. Anche questo episodio evidenzia il livello di scontro scatenato da Putin e deve indurci a proseguire senza esitazioni nell'azione avviata dal Governo Draghi d'intesa con gli altri Paesi dell'Ue e della Nato in difesa dell'Ucraina e dei principi di libertà e del diritto internazionale".

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?