lockdown fine settimana 6

PASQUA BLINDATA MA E’ BATTAGLIA SULLE CHIUSURE NEI WEEKEND - IL SOTTOSEGRETARIO SILERI: “NO AI LOCKDOWN NEI FINE-SETTIMANA MA CONTROLLI PIU’ SEVERI. BISOGNA RESISTERE 4 SETTIMANE. IN ARRIVO L’EFFETTO IMMUNITA’” - SUL LOCKDOWN NEI WEEKEND (MISURA CHE NON PIACE AL CENTRODESTRA) SI DECIDE OGGI DOPO L’INCONTRO CON LE REGIONI. CHIUSURA TOTALE CON 250 CASI SU 100 MILA ABITANTI IN UNA SETTIMANA – IL DPCM SOSTITUITO DA UN DECRETO

Da agi.it

 

No al lockdown nei weekend, ma misure di controllo più severe. La pensa cosi' il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Intervenendo ad Agorà su Rai3 il sottosegretario ha affermato che vanno "prima rafforzati i controlli affinché non ci siano assembramenti.

lockdown fine settimana

 

Questa è la strategia più di buon senso, poi se hai una città o un'area della regione dove le terapie intensive si stanno intasando è chiaro che lì devi chiudere, ma solo lì. In altre aree dove questo non avviene - ha osservato - hai già bloccato il passaggio da una regione all'altra, si può rafforzare sicuramente qualcosa, ma un lockdown per tutta l'Italia per quattro settimane in questo momento io non lo vedo utile".

 

lockdown fine settimana 6

"Laddove i contagi corrono, la zona rossa va fatta - ha spiegato il sottosegretario Sileri - ma non vedo perché vada penalizzata la parte dell'Italia dove il contagio è sotto controllo". "Non possiamo paragonare questo periodo al periodo natalizio - ha osservato - a Natale ci sono 15 giorni di festività, c'è lo shopping, le persone escono. In questo momento non è così. La strategia migliore, ora, è ampliare la vaccinazione con la prima dose, e sicuramente misure più restrittive, laddove servono, creando delle zone rosse chirurgiche più o meno ampie, a seconda dell'andamento del contagio. Abbiamo un sistema dei colori che funziona".

 

lockdown fine settimana

"Siamo nel pieno della terza ondata e i contagi continueranno a salire - ha precisato - per questo già da un po' di tempo chiedo di aumentare il numero di vaccinazioni somministrando una sola dose e ritardando la seconda di due o tre settimane".  Secondo Sileri la strategia da attuare adesso è questa. "Abbiamo un milione e mezzo di dosi ferme nei frigoriferi in attesa di fare la seconda dose - ha osservato -ma l'evidenza scientifica mostra che già la prima dose dà una immunità sufficiente a proteggere dalla malattia. Quindi ritardare la seconda dose per gli altri vaccini in questo momento è ragionevole, confidando nelle consegne crescenti che ci saranno nei prossimi mesi".

 

 

 

IL DPCM SOSTITUITO DA UN DECRETO

sileri

Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini per corriere.it

 

Zona rossa per tutte le aree dove i contagi superano i 250 casi su 100mila abitanti a settimana e misure più strette per le regioni in fascia gialla. Il governo decide di approvare un decreto legge per sostituire il Dpcm in vigore e far scattare le nuove regole lunedì 15 marzo. Con una certezza: la settimana di Pasqua sarà blindata, proprio come era accaduto per le festività natalizie.

 

Per l’ufficialità bisogna attendere l’analisi degli ultimi dati e il confronto con le Regioni fissato per questa mattina. Obiettivo è mantenere il sistema delle fasce, aggiungendo alcune restrizioni di carattere nazionale che l’ala rigorista ritiene indispensabili perché — come sottolinea il ministro della Salute Roberto Speranza — «ci attendono settimane ancora difficili».

MARIO DRAGHI

 

I nuovi parametri

Durante la «cabina di regia» convocata ieri pomeriggio a Palazzo Chigi è stato ribadito che l’analisi si basa su dati relativi alla settimana precedente, sia per quanto riguarda l’Rt, sia per la tenuta delle strutture sanitarie. Il rischio è evidente: lasciare in fascia gialla aree dove invece l’incidenza del Covid-19 è molto più alta. Per questo si è deciso di adottare criteri più attendibili.

 

Il primo è quello dei 250 casi su 100mila che farà scattare i lockdown locali. L’altro potrebbe prendere in considerazione soltanto alcuni indicatori in modo da determinare in maniera più veloce il cambio di fascia. In questo caso sarebbero esaminati l’indice di trasmissibilità Rt, l’occupazione dei posti in terapia intensiva, il numero di cittadini vaccinati. Speranza lo conferma: «Servono misure tarate su un virus che ora, con le varianti, corre più velocemente. Il modello finora costruito ha funzionato, ma quell’algoritmo non prevedeva appunto la variante inglese».

 

I fine settimana

italia zona rossa 4

L’Istituto superiore di sanità e il Cts hanno chiesto al governo di limitare gli spostamenti e i contatti tra i cittadini suggerendo la stessa misura prevista durante le festività natalizie: sabato e domenica misure da fascia arancione con bar e ristoranti chiusi e divieto di uscire dal proprio Comune. Un sistema che però non piace al centrodestra e dunque la decisione sarà presa oggi, dopo il confronto con i presidenti di Regione.

 

Il passaggio di fascia

Rimane comunque la consapevolezza che la circolazione delle varianti sta determinando una risalita della curva epidemiologica. E dunque è prevedibile che il monitoraggio di venerdì porterà molte Regioni a un livello di restrizioni più dure. In fascia arancione sono infatti chiusi per tutto il giorno bar e ristoranti ed è previsto il divieto di uscire dal proprio Comune se non per motivi di lavoro, salute e urgenza.

 

RISTORANTI CHIUSI DOPO LE 18

Ancor più stringenti sono le misure della fascia rossa dove oltre ai ristoranti e ai bar sono chiusi i negozi di abbigliamento, calzature e gioiellerie e c’è il divieto di uscire dalla propria abitazione se non per le «comprovate esigenze». L’ordinanza che sarà firmata domani sera dal ministro Speranza renderà dunque automatiche queste regole in molte Regioni da lunedì 15 marzo e fino a domenica 28 marzo.

 

La stretta di Pasqua

Subito dopo arriverà la stretta già concordata per la settimana di Pasqua. Proprio come accaduto a dicembre, scienziati e ministri sembrano d’accordo che un allentamento in occasione delle festività potrebbe causare una diffusione altissima del Covid-19. Per questo il decreto prevederà divieti mirati in quei sette giorni e in particolare da sabato 3 aprile a lunedì 5 aprile. Limitati al massimo gli spostamenti, non saranno consentiti pranzi, incontri con più persone non conviventi,gite. E non è escluso — così come avvenuto a Natale — che si decida di chiudere bar e ristoranti.

 

Il ruolo del Cts

BAR E RISTORANTI CHIUSI ALLE 18

Ieri si sono rincorse nuove voci e indiscrezioni su possibili cambiamenti della composizione del Comitato tecnico scientifico. Nessuna decisione è stata presa, ma nei prossimi giorni potrebbe essere decisa una riduzione dei componenti, confermando che la struttura ha un ruolo consultivo e indica al governo la strada da seguire sulla base dei dati epidemiologici ma la scelta sulle misure da applicare rimane politica.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?