funivia stresa mottarone

PERCHÉ SI È SPEZZATO IL CAVO D'ACCIAIO DELLA FUNIVIA DEL MOTTARONE? LE IPOTESI VANNO DAL LOGORAMENTO IGNORATO PER TROPPO TEMPO AL DANNO CREATO DA UN FULMINE, PASSANDO PERSINO PER IL SABOTAGGIO - LE PERIZIE DOVRANNO CONCENTRARSI SULLA "TESTA FUSA", LA PARTE SOTTOPOSTA A MAGGIORE STRESS...

Ivan Fossati per "La Stampa"

 

funivia Stresa Mottarone

Vogliono procedere con prudenza e dopo una forte, e rapida, risposta al mondo che si domandava cosa fosse successo su quella maledetta funivia, ieri Procura e carabinieri di Verbania hanno tirato il fiato. Almeno in apparenza.

 

il gestore luigi gigi nerini

Qualche ora per riprendersi da una notte infinita (Luigi Nerini, Gabriele Tadini ed Enrico Perocchio sono usciti dalla caserma diretti in carcere che erano le 4 passate), attendere le convalide dei fermi - l'udienza del gip è prevista nel pomeriggio - e andare a caccia della risposta più difficile: perché la fune si è strappata. Che resta il vero buco nero.

 

incidente funivia stresa mottarone 4

Chiarito il motivo del disastro costato 14 vite, sarà più complesso mettere a fuoco dove quei fili di metallo intrecciati hanno manifestato una falla passata inosservata fino alle 12,02 di domenica.

 

Le suggestioni si insinuano tra scenari concreti e altri più improbabili: dal rattoppo mal eseguito al fulmine, dalla testa fusa con un danno importante alla piccola lacerazione ignorata troppo a lungo. Resta sul tavolo anche il sabotaggio, ma solo per il concetto secondo cui fino a prova contraria non si esclude nulla.

 

FUNIVIA stresa mottarone

Se lunedì mattina la procuratrice Olimpia Bossi aveva detto «serve la verità, non la fretta» e poi in poche ore una parte dell'inchiesta ha avuto l'accelerazione inattesa, è verosimile la dichiarazione di ieri del colonnello dei carabinieri Alberto Cicognani: «Non dobbiamo correre, anche se stiamo andando veloci. Fatti i primi passi, ci sono tempi da rispettare».

 

incidente funivia stresa mottarone 5

A partire dal gip, che domani vedrà gli indagati e poi si esprimerà sulla misura cautelare. Intanto sul registro non sono stati aggiunti nomi. Il prossimo passo sarà riscontrare le informazioni raccolte martedì tra le 16 e mezzanotte.

 

incidente funivia stresa mottarone 2

Mentre in una stanza della caserma di Stresa Gabriele Tadini, dipendente della società Ferrovie del Mottarone con il ruolo di caposervizio, cominciava a svelare dettagli che verso le 18 hanno trasformato la sua posizione in indagato, in altri locali venivano raccolte le sommarie informazioni degli operatori. Quelle che ora vanno riscontrate.

 

soccorsi alla funivia stresa mottarone

Luigi Nerini, il gestore, è stato invece convocato che era ormai mezzanotte, e a lui non sono state poste domande: dopo quattro ore ha scoperto che non sarebbe tornato a casa. Così pure Perocchio, il più sorpreso dei tre, quello che quando iniziava ad albeggiare lo si sentiva protestare ad alta voce tra le mura della caserma. No, non se l'aspettava di finire in una cella.

 

FUNIVIA STRESA MOTTARONE PRECIPITA

E ieri l'avvocato Andrea Da Prato ha dichiarato che Perocchio «nega categoricamente di aver autorizzato l'utilizzo della funivia con i "forchettoni"». Perocchio è il direttore di esercizio della funivia, figura che non impone la presenza costante in sede, ma che non esula dalle responsabilità. A loro si aggiungerà probabilmente qualche operaio che materialmente non rimuoveva, ormai da settimane, il blocco al freno.

 

IL SISTEMA DI SICUREZZA DELLA FUNIVIA

Ma ora la questione è capire dove e perché la traente si è sfilacciata. Dentro la stazione di monte tra le pulegge, oppure nell'attacco al gancio della cabina, la cosiddetta «testa fusa».

 

È il punto sottoposto a maggior stress, la parte terminale e più delicata della fune, anche quella che si riesce a controllare meno con i rilievi magnetoinduttivi. È per questo che la «testa fusa» va rifatta ogni cinque anni, indipendentemente dalle condizioni. Si taglia e si realizza una nuova fusione.

 

FUNIVIA STRESA

Agli specialisti incaricati delle perizie non dovrebbe risultare complicata una prima analisi del punto di rottura, chiarendo se sia dovuta alla corrosione, a un fulmine, oppure se i filamenti risultano tranciati di netto.

 

In contemporanea con l'udienza davanti al gip per i tre fermati, arriverà a Verbania il perito incaricato dalla Procura: è il docente di meccanica aerospaziale Giorgio Chiandussi del Politecnico di Torino.

 

funivia stresa

Sarà poi lui a indicare altri esperti per completare il pool che lavorerà, forse per mesi, sui rottami della cabina. I rilievi saranno sul campo, con l'obiettivo di spostare il prima possibile la carcassa dal bosco e chiuderla in un magazzino.

 

incidente funivia stresa mottarone

Ieri mattina, con l'aiuto di una trentina di volontari di Soccorso alpino e Protezione civile, i carabinieri hanno setacciato l'area dell'incidente a caccia del secondo «forchettone». E per trovarlo sono bastati dieci minuti.

 

È il segno che entrambi i freni della cabina erano bloccati. Questo esclude un altro scenario. Fino a un paio d'anni fa a bordo c'era il conduttore, che in caso di necessità aveva la possibilità di azionare con un altro comando lo stop d'emergenza. Non sarebbe servito, con il forchettone che blocca le ganasce non c'è niente da fare. E i responsabili della funivia lo sapevano.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."