peugeot

AL PEUGEOT NON C’È MAI FINE - STORIA DELLA DINASTIA CHE SI È PAPPATA LA FIAT: VENIVA CHIAMATI “PECIAI” PERCHÉ COMINCIARONO COSÌ, CON IL COMMERCIO DELLA PECE. POI JEAN PIERRE I, TRA 7 E 800 EBBE L’IDEA DI AVVIARE UNA SERIE DI MULINI, CHE POI I FIGLI SFRUTTARONO PER LA METALLURGIA - ALLA FINE DELLOTTOCENTO SI BUTTANO NELLE AUTOMOBILI, E OGGI HANNO INTERESSI CHE VANNO DALL’IMMOBILIARE ALLE ENERGIE ALTERNATIVE FINO AI SERVIZI PER LA TERZA ETÀ: ECCO DOVE INVESTONO OGGI

Andrea Boeris per “Milano Finanza”

 

storia della famiglia peugeot

Ora che Stellantis è realtà, il matrimonio tra gli Agnelli-Elkann e i Peugeot è compiuto. Ma chi sono i nuovi partner francesi cui Fiat Chrysler si è legata? Come i papi o i membri delle famiglie reali, i Peugeot hanno i numeri ad accompagnare i loro nomi. Sono una dinastia con tre secoli di storia alle spalle che trascende l'industria delle auto. Fanno sì parte di quella manciata di casati europei (come gli Agnelli-Elkann) che hanno creato il settore automobilistico del Vecchio Continente, ma la loro storia inizia prima.

 

storia del logo peugeot

I Peugeot sono «i peciai», perché nella Franca Contea, tra le città di Sochaux e Montbéliard, i componenti della famiglia dell'epoca cominciarono così, con il commercio della pece. Jean-Pierre I Peugeot, a cavallo tra '700 e '800, da semplice mugnaio ebbe l'idea di avviare una serie di mulini in quella porzione di terra ricca di acque. I suoi due figli Jean-Pierre II e Jean-Frédéric capirono di poter sfruttare quei mulini per lavorazioni più redditizie della farina e si orientarono alla metallurgia.

 

peugeot

Con l'acciaio nasce così l'impero industriale dei Peugeot e compare per la prima volta il simbolo del leone in piedi, che contraddistingue il marchio. Per vederlo sulle prime auto bisogna aspettare l'ultimo decennio del 19° secolo, quando i discendenti Robert I Peugeot e Armand Peugeot uniscono le forze per iniziare a occuparsi di mezzi di locomozione e a cimentarsi nel campo della propulsione a motore. Sono loro due i capostipiti di quello che diventa in breve uno dei colossi dell'auto.

 

armand peugeot

Da allora, di figlio in figlio, i Peugeot sono sempre rimasti alla guida del gruppo. Oggi a capo della famiglia c'è Robert II Peugeot, che dirige una delle due holding di famiglia, la quotata Ffp, braccio operativo che assolve la medesima funzione della Exor in casa Agnelli. L'altra holding, Epf, è presieduta da Jean-Philippe Peugeot (cugino di Robert II) ed è preposta a custodire il patrimonio dell'intero casato.

robert peugeot

 

Dentro Epf sono rappresentati i tre rami della famiglia, tutti discendenti da Robert I, a ciascuno dei quali fa capo il 30%. Il nucleo del potere economico della famiglia è comunque la Ffp di Robert II Peugeot. La holding nel 2019 ha chiuso con un utile di 131 milioni e ha distribuito cedole per 53,5 milioni. Gran parte ovviamente è andata alla holding di controllo Epf, che ha in mano l'80% di Ffp. Questo significa che 42,8 milioni sono stati distribuiti tra i membri della famiglia Peugeot.

 

Scorrendo i bilanci, la holding Ffp al 31 dicembre 2019 vantava un nav (valore netto degli asset) di 4,4 miliardi (sceso a 3,54 miliardi nel primo semestre 2020), con partecipazioni diversificate rispetto all'auto. Tramite Ffp i Peugeot controllano ad esempio oltre il 30% della quotata Lisi, azienda globale che produce componenti per il settore aerospaziale. Sempre nel ramo industriale c'è un 5% in Groupe Seb, multinazionale francese quotata a Parigi e attiva nella produzione di piccoli elettrodomestici.

robert peugeot

 

Ma gli investimenti dei Peugeot spaziano anche dalle energie alternative ai servizi per la terza età, dall'immobiliare al vino. Spicca ad esempio una quota combinata del 7% di Total Eren, società di energia rinnovabile controllata dal colosso petrolifero. I Peugeot sono anche entrati nel business delle case di riposo.

 

Tra le partecipazioni spicca infatti il 5% di Orpèa, gruppo internazionale che controlla la catena di Rsa creata da Jean Claude Marian nel 1989 e oggi quotato su Euronext. Figurano poi numerosi co-investimenti in aziende da sviluppare con varie società finanziarie e fondi di private equity e c'è il 75% di Chateau Guiraud, una tenuta nei pressi di Bordeaux dove viene prodotto uno dei più prestigiosi vini Sauternes.

 

robert peugeot

Infine non mancano investimenti immobiliari in grandi gruppi internazionali di real estate: il 20% in Immobilière Dassault, real estate company che punta soprattutto su asset d'alta gamma a Parigi, e il 5% in Signa, realtà specializzata nella gestione di uffici ed edifici commerciali e attiva in Germania e Austria oltre che nell'Italia settentrionale. Nella storia dei Peugeot ci sono anche «les art de la table», i macinini per il pepe e altri oggetti da tavola del marchio Peugeot Saveurs, per un giro d'affari annuo che sfiora i 30 milioni.

 

jean philippe peugeot

E fino a 5 anni fa la famiglia era anche nel calcio. Come gli Agnelli-Elkann con la Juventus, i Peugeot volevano fare del Sochaux (squadra nata nel 1928 per iniziativa di Jean-Pierre II Peugeot) una squadra di altissimo livello, ma le cose non sono andate come speravano: negli anni il club ha vinto due campionati, due coppe nazionali e una Coppa di lega, ma al termine della stagione 2013-2014 è retrocesso in serie B. Nel 2015 i Peugeot hanno ceduto la società.

armand peugeot 1 1peugeot type 1groupe psaPeugeotrobert peugeotPeugeot leonecarlos tavares psa 5peugeot 202carlos tavares psa 3schermata 2019 08 09 alle 19.02.50CARLOS TAVARES E MIKE MANLEY ANNUNCIANO LA FUSIONE TRA PSA E FCAchateau guiraud i macinini di peugeot jules goux e robert peugeot 1914 robert peugeot 2

 

 

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…