cecilia marogna

IL PIÙ PULITO C’HA MAROGNA - LA 39ENNE SARDA CHE HA RICEVUTO DA BECCIU 500 MILA EURO NEL 2010 È STATA DENUNCIATA PER APPROPRIAZIONE INDEBITA E NEL 2002 PER FURTO - LA PASSIONE PER I SERVIZI SEGRETI (MANCINI) E PER GLI SPIONI (TAVAROLI) - E SPARA UN PIZZINO A VECCHIONE E CONTE: ''VORREI INCONTRARLI PER FARMI DUE CHIACCHIERE CON LORO..." - I RAPPORTI CON LA MASSONERIA (CARBONI E PAZIENZA) -  LA RIVELAZIONE: “NEL GIUGNO 2020 GENEVIÈVE CIFERRI PUTIGNANI HA INCONTRATO BECCIU E HA INIZIATO A URLARE: "LA PAGHERAI PERCHÉ NON HAI DIFESO ALBERTO PERLASCA"”

Giacomo Amadori e Giuseppe China per “la Verità”

 

CECILIA MAROGNA

Per capire l'affaire del cardinale Angelo Becciu e della sua dama sarda, la collaboratrice Cecilia Marogna, basta raccontare la storia del «lasciapassare» che il porporato ha vergato il 17 novembre 2017. In un foglio intestato alla Segreteria di Stato Becciu ha scritto: «Il sottoscritto, Sua eccellenza monsignor Angelo Becciu, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, dichiara di conoscere la signora Cecilia Marogna e di riporre in Lei fiducia e stima per la serietà della sua vita e della sua professione. La signora Marogna presta servizio professionale come analista geopolitico e consulente relazioni esterne per la Segreteria di Stato-sezione Affari generali».

flavio carboni

 

In realtà forse Becciu non sa tutto della signora, che si sarebbe accreditata presso di lui via mail. È difficile immaginare che conosca le frequentazioni della giovane, affascinata da massoni e faccendieri del livello di Flavio Carboni («L'ho voluto conoscere per avere informazioni sulla storia dell'Anonima sequestri», ci ha confidato) e Francesco Pazienza («Sono la figlia che non ha mai avuto»).

 

Forse Becciu non sapeva neanche che la Marogna fosse stata denunciata nel 2010 per appropriazione indebita e nel 2002 per furto. Il documento di Becciu anticipa di un anno circa l'invio dei primi bonifici (per un totale di 500.000 euro) partiti dal Vaticano in direzione della Slovenia, dove la donna, il 28 dicembre 2018, era diventata azionista di riferimento (con il 100 per cento delle quote) e manager della società Logsic d.o.o. di Lubiana. In precedenza la signora, come vedremo, era andata alla ricerca di lavoro e guadagni. Dal 2016 affiancava Becciu come esperta di geopolitica, senza però nessuna entrata regolare. «Prima mi ha messo alla prova» ci ha confermato la Marogna. A fine 2017 le ha preparato la lettera di referenze e un anno dopo ha iniziato a farle arrivare cospicui finanziamenti.

 

Francesco Pazienza

La Marogna quella lettera di accreditamento non l'avrebbe usata solo per aprire le porte delle nunziature in giro per il mondo, mentre svolgeva il suo lavoro di diplomazia parallela. A quanto risulta alla Verità in almeno un'occasione l'avrebbe utilizzata come garanzia in un'agenzia immobiliare per cambiare casa e siglare un nuovo contratto di affitto.

 

Ma visto che la signora non pagava la pigione da meno di 1.000 euro, a un certo punto, l'agenzia ha spedito una lettera alla Santa sede chiedendo chi fosse questo Becciu garante della Marogna. Ieri sera Le Iene hanno mandato in onda un servizio in cui si parlava delle spese della donna per beni di lusso nelle boutique di Prada, Moncler, Saint Laurent, Mont Blanc, Tod's, Frau, oggetti acquistati con i soldi depositati in Slovenia. «Una persona con il suo compenso può fare ciò che vuole» ha precisato con noi la trentanovenne sarda.

CECILIA MAROGNA

 

«Nel budget di mezzo milione era compreso anche il mio stipendio che, però, non era stato determinato. Le posso dire che probabilmente sono creditrice verso il Vaticano, anche se posso avere speso 200.000 euro per me».Poi continua: «Ho raggiunto gli obiettivi con i pochi spiccioli che ho avuto, ho ottimizzato le risorse, mi sono accreditata con persone che hanno avuto fiducia in me e hanno riscontrato la mia professionalità. E mi venite ad accusare perché mi sono comprata, forse, una borsetta, una poltrona e un paio di sedie?».

 

Sono lontani i tempi in cui la donna era titolare di due ditte individuali, una di confezionamento di generi alimentari e un'altra che si occupava di cemento e derivati. La Marogna, con tutti quelli che l'hanno contattata in questi giorni, ha specificato di essere un'esperta di geopolitica «autodidatta», di aver concepito una figlia «fuori dal matrimonio» e di avere un'utilitaria. Prova anche a rifilarci la storia del doppio mutuo a carico: quello per pagarsi gli studi e quello per la casa dei genitori (un ex militare e una casalinga).Ma chiacchierando con lei emergono anche questioni molto più rilevanti. Per esempio la donna avrebbe continuato a collaborare con Becciu anche quando il porporato aveva ormai lasciato la Segreteria di Stato.

conte vecchione

 

tavaroli

L'ultimo viaggio in versione James Bond in gonnella l'avrebbe fatto l'anno scorso in Turchia. Quest' anno per lei solo trasferte a Londra, in Svizzera e in Slovenia. Tappe più da finanziere che da esperta di terrorismo e aree di crisi. Ieri mattina ci è arrivata una strana mail riguardante i presunti trascorsi da «fonte» dei servizi della Marogna («è possibile che lo sia» butta lì la donna) e il suo ipotetico ruolo avuto nelle trattative per liberare padre Pierluigi Maccalli, sequestrato in Niger.

 

Giuliano Tavaroli

CECILIA MAROGNA - I DOCUMENTI

Anche in questo caso la donna non smentisce del tutto, quindi manda un pizzino ai massimi vertici istituzionali: «Vorrei incontrare Gennaro Vecchione (direttore del Dipartimento informazione e sicurezza, ndr) e il premier Giuseppe Conte, persone che non ho mai conosciuto, per farmi due chiacchiere con loro».

 

marco mancini

Successivamente conferma di essere in contatto con un altro noto e chiacchierato 007 (Marco Mancini, nota di Dagospia). «Ho chiesto di confrontarmi con lui attraverso un suo grandissimo amico (Giuliano Tavaroli, nota di Dagospia), una persona che stimo e che conosco da anni (in passato condannato per dossieraggio, ndr) vorrei andare a raccontargli un po' di cose».

 

RAFFAELE MINCIONE

È abbastanza evidente che la Marogna possa essere utilizzata da qualcuno non solo per una guerra interna al Vaticano, ma anche ai servizi di sicurezza. Per lei il proprio ruolo è chiaro: «Io sono un pacco regalo. Conteso. Scomodo. E di imbarazzo per chi avrebbe dovuto supportarmi con continuità, mentre invece si è perso tra le fresche frasche. Però malgrado tutto ho ottimizzato le mie risorse per raggiungere l'obiettivo».

 

Target che, però, non rivela. Ieri la presunta «dama di Becciu» ci ha inviato dei fogli Excel con alcune delle sue presunte spese effettuate in un'operazione svolta tra febbraio e marzo 2018, per un totale di 236.847 sterline (circa 260.000 euro al cambio attuale). Nelle carte la donna, con precisione, annota anche la media delle uscite quotidiane. Tra i costi ci sono voci come «know-how», «monitoraggio» e «assistenza».

 

GIANLUIGI TORZI

Nei fogli si trovano anche molte uscite legate ai voli aerei, al noleggio di auto e al carburante. Alte anche le bollette telefoniche. Dopo averci mandato il materiale la donna diventa imperativa: «Mettiti a scrivere. Titolo: "Non è che la Marogna fa parte di una partita molto più grande di lei?"».

 

Quindi si fa incalzante: «Questa roba la devi mandare alle Iene immediatamente, devi fermare quella merda, perché altrimenti l'inchiesta non te la faccio fare. Scrivo io, tanto so farlo bene, e mi apro un blog e faccio io gli scoop su di me». Insiste: «Non sono una faccendiera, né una lobbista, ma un'analista geo-socio economico-politica non cerco fama, né gloria. Con la storia delle mie spese personali hanno voluto spostare l'attenzione dalla manovra finanziaria da 450 milioni che ruota intorno a Raffaele Mincione e Gianluigi Torzi».

 

cirino pomicino

La sedicente esperta ha avuto rapporti anche con diversi politici italiani. Per esempio con gli ex ministri Cirino Pomicino e Lorenzo Cesa. Quest' ultimo risulta averle versato una retribuzione da 2500 euro per lavoro dipendente. Pomicino ricorda: «La Marogna ci combinò un appuntamento con Becciu».

 

A presentargliela sarebbe stato il figlio di un ex deputato democristiano, «una brava persona, quasi un prete»: «Quella ragazza era una persona alla ricerca disperata di lavoro. L'ho mandata in giro per questi centri che si occupano di geopolitica, ma non credo che abbia avuto riscontri. Quando l'ho conosciuta sembrava tutt' altro che una donna dedita al lusso. Piuttosto un pulcino bagnato».

 

lorenzo cesa

Conclude: «Magari era solo una testa di legno. Io dalla fine del 2018 non l'ho più vista». Anche perché la Marogna a quell'epoca aveva iniziato a incassare in Slovenia i soldi del Vaticano.

 

Nel colloquio con la dama sarda spuntano anche i nomi di altri politici. Nel libro di Massimo Franco L'enigma Bergoglio si parla di un pranzo tra il cardinale Becciu, l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, durante la crisi della nave Sea watch. Un incontro a cui il leader della Lega si sarebbe unito all'ultimo momento.

 

salvini giorgetti

«Mi sembra che Salvini e Becciu non si fossero mai visti prima» ci informa la Marogna. «Con Giorgetti aveva invece rapporti di massima stima, anche se il numero dei loro incontri si conta con le dita di una mano». Becciu avrebbe lavorato anche a un vertice con l'attuale ministro degli Esteri Luigi Di Maio, summit che, però, non si sarebbe realizzato. La Marogna ricorda pure la presentazione di un libro dell'ex ministro dell'Interno Marco Minniti, del Pd, a cui presenziò pure Becciu.

 

«Quel giorno c'ero anche io» riferisce la «diplomatica». «Il cardinale aveva un buon rapporto con Minniti, come lo aveva con Gianni Letta. Mentre non mi risulta abbia mai incontrato Silvio Berlusconi». La politica rientra, in un certo senso, anche nell'ultimo, misterioso, aneddoto: «Nel giugno 2020 una donna ha chiesto di incontrare privatamente Becciu e lui le ha dato udienza. Ha detto di chiamarsi Geneviève Ciferri Putignani e ha iniziato a urlare: "La pagherai perché non hai difeso Alberto Perlasca"».

 

ALBERTO PERLASCA

Perlasca è l'ex economo di Becciu che ora sta collaborando con gli inquirenti. La Marogna ci chiede di digitare su Internet il nome della presunta assalitrice. Compare come autrice di un libello: L'amore che guarisce la politica italiana. La donna ci consiglia di continuare la ricerca. Scopriamo un'agenzia di stampa del 2006 che parlava delle disavventure di una terremotata, tale Genevieve Ciferri, figlia di Amelia Putignani. Omonima dell'accusatrice di Becciu. «Non credo che esista davvero» conclude la Marogna. «Si ricordi che santa Geneviève è la patrona della polizia francese: la gendarmerie». Oggi i colleghi della gendarmeria vaticana hanno messo sotto inchiesta lei e il suo Angelo protettore.

CECILIA MAROGNA

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?