IL POLSO PER IL MALAFFARE – È STATO ACQUISTATO DA UNA DONNA, CON DUE CARTE DI CREDITO E LA RIMANENZA IN CONTANTI, IL ROLEX REGALATO DA MATTEO MESSINA DENARO AL FIGLIOCCIO PER LA CRESIMA: 6.300 EURO DI CUI SI TROVA TRACCIA ANCHE IN ALCUNI PIZZINI DEL BOSS – LA GIOIELLERIA DI PALERMO, CHE IN QUELL’OCCASIONE NON HA COMPILATO LA SCHEDA CLIENTE, SI DIFENDE: “NON POSSIAMO CERTO OBBLIGARE I CLIENTI, CHE TALVOLTA OPPONGONO RAGIONI DI PRIVACY...”

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Estratto dell’articolo di Salvo Palazzolo per www.repubblica.it

 

lorena lanceri controlla la strada per matteo messina denaro 1 lorena lanceri controlla la strada per matteo messina denaro 1

Nel 2017, Matteo Messina Denaro fu ufficialmente padrino, per la cresima di Giuseppe Bonafede, il figlio della coppia arrestata ieri a Campobello. In quell’occasione, il latitante regalò 6300 euro ad Emanuele Bonafede e a Lorena Lanceri, con uno scopo ben preciso. «6.300 orol.», scrisse nella sua contabilità. Voleva regalare un Rolex al figlioccio. E il desiderio fu esaudito. L’11 gennaio di sei anni fa, una donna (forse Lorena Lanceri?) comprò un Rolex Oyster Perpetual alla gioielleria Matranga di Palermo. Questo hanno scoperto i carabinieri di Trapani.

matteo messina denaro 1 matteo messina denaro 1

 

«Su questo orologio, sottoposto a sequestrato, i coniugi hanno dato versioni contrastanti», scrivono adesso i pm Pierangelo Padova e Gianluca De Leo: «La singolarità è che, nella circostanza, contrariamente alle regole interne della citata gioielleria — annotano i militari nella loro informativa alla Procura citata dal gip Alfredo Montalto nell’ordinanza di custodia cautelare — non era stata compilata la scheda cliente e, pertanto, non era possibile risalire all’acquirente (nel 2017, su 878 Rolex venduti, solo 7 risultavano privi della scheda cliente».

 

il pizzino del boss in cui parla del rolex regalato al figlio di emanuele bonafede il pizzino del boss in cui parla del rolex regalato al figlio di emanuele bonafede

Dunque, chi comprò l’orologio e perché tanta segretezza? Giuseppe Serafini, amministratore delegato di Matranga, spiega a “Repubblica”: «Quelle schede clienti compilate per ogni orologio sono segno del nostro lavoro scrupoloso, ma non possiamo certo obbligare i clienti, che talvolta oppongono ragioni di privacy. L’obbligo di legge è invece sui pagamenti tracciati oltre una certa soglia, che abbiamo sempre rispettato. In questo caso — prosegue Giuseppe Serafini — abbiamo subito messo a disposizione dei carabinieri il nostro archivio, dove erano conservate le ricevute in originale delle due carte di credito utilizzate da una donna per l’acquisto». Una piccola parte venne invece pagata in contanti.

matteo messina denaro 2 matteo messina denaro 2

 

Magistrati e investigatori continuano a indagare. Perché un altro Rolex potrebbe essere stato regalato a qualche altro familiare di Messina Denaro. […]

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