POMPEI MEJO DELL'IKEA - NELLA STANZA DEGLI SCHIAVI, RITROVATA INTATTA IN UNA VILLA A CIVITA GIULIANA, LE TRE BRANDINE IN LEGNO ANTICIPAVANO I MODELLI PROPOSTI OGGI DAL COLOSSO SVEDESE: POTEVANO ESSERE ASSEMBLATE A SECONDA DELL'ALTEZZA DI CHI LE USAVA - TRA GLI ALTRI REPERTI: UNA CASSA LIGNEA CON OGGETTI IN METALLO E IN TESSUTO, PROBABILMENTE FINIMENTI DEI CAVALLI, E IL TIMONE DI UN CARRO, APPOGGIATO SU UN LETTO...

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Stefano Bucci per il Corriere della Sera
 

La villa suburbana di Civita Giuliana La villa suburbana di Civita Giuliana

La storia dei potenti è quella raccontata, già dallo scorso gennaio, da un maestoso carro con decorazioni in oro, argento e bronzo (un carro del tipo pilentum abitualmente in uso da sacerdotesse e matrone nelle cerimonie e nelle feste dell'antica Roma) ritrovato nello scavo di una villa a Civita Giuliana, a poche centinaia di metri dalle mura nord del Parco Archeologico di Pompei.
 
Sono quattro ruote, un cassone in legno di faggio, una seduta per una o due persone contornata da braccioli e schienale metallici, una piccola erma femminile bronzea, con corona, e medaglioni con scene erotiche di satiri amoreggianti con ninfe a fare da ornamento.
 

Stanza degli schiavi a Pompei Stanza degli schiavi a Pompei

La storia degli umili riemerge ora pochi metri più in là, nella stessa villa (detta Imperiali dal nome del marchese-archeologo che per primo se ne occupò tra il 1907 e il 1908). Sono tre brandine in legno: semplici tavole che, anticipando i modelli oggi proposti dall'Ikea, potevano essere assemblate a seconda dell'altezza di chi le usava (due per un adulto, una forse per un ragazzo o un bambino) e una rete fatta di corde. E poi una cassa lignea con oggetti in metallo e in tessuto che sembrano far parte dei finimenti dei cavalli. E ancora il timone di un carro appoggiato su un letto.
 

Stanza degli schiavi a Pompei 2 3 Stanza degli schiavi a Pompei 2 3

Sono poche le cose accatastate sotto le brandine: anfore, brocche in ceramica, il «vaso da notte». Il tutto stipato in un ambiente angusto (16 metri quadrati) illuminato da una piccola finestra, privo di ogni decorazione parietale. Oltre a fungere da dormitorio per un gruppo di schiavi, forse un nucleo familiare, lascerebbe intuire la brandina a misura di bambino, questa povera stanza serviva da ripostiglio, come dimostrano otto anfore abbandonate negli angoli.
 

Stanza degli schiavi a Pompei 5 Stanza degli schiavi a Pompei 5

A Pompei la villa di Civita Giuliana restituisce una stanza abitata dagli schiavi, ancora intatta: «Una scoperta eccezionale, perché è rarissimo che la storia ci renda i particolari della vita dei più umili», ha spiegato ieri il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel. «Nella storia i resti materiali si riferiscono quasi sempre alle élite, abbiamo le grandi opere d'arte, i complessi architettonici, ma quello che resta della quotidianità più umile è sempre frammentario», ha commentato Massimo Osanna, attuale direttore generale dei Musei che, nell'agosto del 2017, avviò come direttore del Parco il primo cantiere nella villa.
 

Stanza degli schiavi a Pompei 7 Stanza degli schiavi a Pompei 7

Secondo Osanna («Mi auguro che gli scavi possano essere completati entro cinque anni») il fatto che il timone del carro sia stato ritrovato appoggiato sul letto del bambino confermerebbe l'ipotesi che il carro fosse stato usato da poco, magari in occasione di una cerimonia, come avevano fatto ipotizzare le spighe recuperate sui sedili. «Sono scoperte - ha commentato il ministro della Cultura, Dario Franceschini - che fanno di Pompei un modello di studio e ricerca unico al mondo».
 

Stanza degli schiavi a Pompei 8 Stanza degli schiavi a Pompei 8

L'avventura degli scavi di Civita Giuliana ha tra l'altro già portato alla luce, oltre al maestoso carro da cerimonia tanto cercato dai tombaroli (anche se c'è chi dice che ne avessero già trovato e venduto un altro), tre cavalli con sfarzose bardature militari, la stanza riccamente affrescata di una bambina di casa (la piccola Mummia), i resti di due fuggitivi, forse uno dei signori accompagnato da uno schiavo. Proprio il mantello di lana indossato da uno degli uomini in fuga rappresenterebbe la conferma di un'eruzione avvenuta nell'autunno del 79 d.C. e non alla fine di agosto come si era sempre creduto.

scavo sulla casa di civita giuliana a pompei scavo sulla casa di civita giuliana a pompei

 

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