PRIMA IL GRANO POI, FORSE, LA PACE – LA PRIMA NAVE PARTITA DALL'UCRAINA CON 26MILA TONNELLATE DI GRANO HA RAGGIUNTO LE ACQUE DELLA TURCHIA E, DOPO I CONTROLLI, CONTINUERA' IL VIAGGIO CHE TUTTO IL MONDO SEGUE CON IL FIATO SOSPESO –  ALTRE 16 IMBARCAZIONI CARICHE DI CEREALI SONO PRONTE A SALPARE DAI PORTI DEL MAR NERO – INTANTO LA RUSSIA ACCUSA WASHINGTON DI UN “COINVOLGIMENTO DIRETTO” NEL CONFLITTO PER LE FORNITURE DI MISSILI HIMARS ALLE TRUPPE DI KIEV

-

Condividi questo articolo


Giuseppe Agliastro per “La Stampa”

 

nave grano odessa nave grano odessa

Ha già raggiunto le acque della Turchia nei pressi del Bosforo la nave «Razoni»: il primo bastimento carico di cereali che è potuto salpare da uno dei porti ucraini sul Mar Nero da quando le truppe russe hanno invaso l'Ucraina più di cinque mesi fa.

 

La guerra però non si ferma, e mentre le autorità di Kiev annunciano di aver iniziato l'evacuazione dei civili dalla martoriata regione di Donetsk, e gli Stati Uniti dichiarano che autorizzeranno l'invio di altre armi all'Ucraina per ben 550 milioni di dollari, la Russia accusa Washington di un «coinvolgimento diretto» nel conflitto per le forniture di missili Himars alle truppe di Kiev e con una sentenza ritenuta palesemente politica bolla come «organizzazione terroristica» il reggimento Azov, che era stato in prima linea nella difesa della città di Mariupol devastata dall'invasione ordinata da Vladimir Putin.

 

nave grano odessa 2 nave grano odessa 2

Le autorità turche avevano fatto sapere che la nave partita lunedì da Odessa e diretta in Libano con oltre 26.000 tonnellate di mais avrebbe raggiunto Istanbul con alcune ore di ritardo ufficialmente dovute alle «cattive condizioni meteorologiche». Dopo le ispezioni in programma oggi nella città sul Bosforo, la nave dovrebbe poter proseguire come previsto il suo viaggio via mare: un viaggio che tutto il mondo segue con attenzione perché è il primo organizzato sulla base dell'accordo sul grano mediato da Onu e Turchia e siglato a Istanbul il 22 luglio.

 

Un'intesa che dovrebbe permettere a Kiev di riprendere le esportazioni di cereali via mare - del cui blocco è accusata la Russia - e che le Nazioni Unite sperano possa mitigare la crisi alimentare provocata dalla guerra in Ucraina, che si stima abbia spinto verso «la fame acuta» circa 47 milioni di persone nel mondo.

 

Secondo il governo di Kiev, altre 16 navi cariche di cereali sono pronte a salpare dai porti dell'Ucraina, nei cui silos si ritiene che siano fermi oltre 22 milioni di tonnellate di grano.

nave carica di grano ucraina nave carica di grano ucraina

 

La guerra in Ucraina intanto prosegue in tutta la sua atrocità e a livello internazionale non si attenuano le tensioni tra l'Occidente e la Russia, che ieri per la prima volta ha accusato gli Usa di «coinvolgimento diretto nel conflitto» nonostante gli Stati Uniti non abbiano mandato truppe in Ucraina.

 

Secondo la Reuters, le accuse di Mosca partono da un'intervista al Telegraph del numero due dell'intelligence militare ucraina, Vadym Skibitsky, che avrebbe parlato di contatti tra agenti Usa e ucraini prima dei lanci dei missili a media gittata Himars forniti all'esercito di Kiev da Washington, che potrebbe così esercitare una sorta di veto sui possibili bersagli. Skibitsky ha affermato che gli Stati Uniti non forniscono informazioni sugli obiettivi, ma il ministero della Difesa russo si è scagliato contro Washington accusando l'amministrazione Biden di «essere direttamente responsabile di tutti gli attacchi missilistici approvati da Kiev contro aree residenziali e infrastrutture civili nelle aree popolate del Donbass e di altre regioni, che hanno provocato morti di massa di civili».

 

grano in ucraina grano in ucraina

Le truppe russe, che il 24 febbraio hanno invaso l'Ucraina scatenando una guerra sanguinosa nel cuore dell'Europa, sono accusate di crimini e atrocità. Il Cremlino in questi mesi ha cercato di giustificare l'ingiustificabile aggressione militare contro l'Ucraina dipingendo falsamente il governo di Kiev come un covo di fascisti e sostenendo di voler «denazificare» l'Ucraina.

 

Ed è nel solco di questa assurda propaganda che si può interpretare la decisione della Corte Suprema russa di bollare come «organizzazione terroristica» il reggimento Azov, che ha svolto un ruolo chiave nella difesa di Mariupol e nell'assedio dell'esercito russo all'acciaieria Azovstal. La sentenza è ritenuta di matrice evidentemente politica e secondo diversi analisti l'obiettivo potrebbe essere quello di colpire con lunghe pene detentive i militari dell'unità ucraina attualmente prigionieri. Il reggimento Azov (prima battaglione) in origine aveva nelle sue file degli elementi ultranazionalisti, ma diversi osservatori ritengono che dopo l'inserimento nella Guardia Nazionale ucraina sia stato pienamente istituzionalizzato e integrato nelle forze armate di Kiev.

 

grano ucraina grano ucraina

Le autorità ucraine ieri hanno detto di aver iniziato l'evacuazione dei civili dalla regione di Donetsk, una zona devastata dalla guerra dove - secondo l'Afp - si stima che siano rimasti circa 200.000 abitanti. Un primo treno con a bordo «donne, bambini, anziani e molte persone con mobilità ridotta» sarebbe arrivato ieri mattina in Ucraina centrale stando alla vice premier ucraina Irina Vereshchuk.

ODESSA - UN UOMO SPALA DEL GRANO ODESSA - UN UOMO SPALA DEL GRANO carri armati ucraini si spostano nella regione di donetsk carri armati ucraini si spostano nella regione di donetsk truppe filo russe a donetsk truppe filo russe a donetsk sistemi anti missile himars sistemi anti missile himars

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO 

DAGOREPORT – PER NON PERDERE LA FACCIA CON I RUSSI, PUTIN ACCUSA L’UCRAINA PER LA STRAGE DI MOSCA, MA LA TRATTATIVA CON LA CIA PER EVITARE L’ESCALATION VA AVANTI - LO SCHEMA È “DUE PASSI IN AVANTI E UNO INDIETRO”: I RUSSI AVANZERANNO, KIEV ACCETTERA' UNA TREGUA E LE NUOVE CONQUISTE SARANNO “OFFERTE” SUL TAVOLO DEL NEGOZIATO – ALLA FINE SI TORNEREBBE INDIETRO DI 10 ANNI, AGLI ACCORDI DI MINSK CHE PREVEDEVANO UN’AUTONOMIA SPECIALE PER LE REPUBBLICHE DI DONETSK E LUGANSK E L’ASSICURAZIONE CHE L’UCRAINA NON ENTRERÀ MAI NELLA NATO – IL MESSAGGIO DI BIDEN A ZELENSKY: RESISTI FINO ALLO SBLOCCO DEI 60 MILIARDI DI AIUTI DAL CONGRESSO MA NON SOFFIARE SUL FUOCO ORA CHE NELLA PARTITA SI SONO INFILATI ANCHE I JIHADISTI (MONITORATI DALLA CIA)...

FLASH! – COSA DIREBBE LA “VECCHIA” DANIELA SANTANCHÈ DELL’ATTUALE MINISTRO DEL TURISMO? LA “PITONESSA” NEGLI SCORSI ANNI HA CHIESTO LE DIMISSIONI DI TUTTI: DA FINI A BOSCHI, DA LUCIA AZZOLINA FINO AI SUOI BERSAGLI PREFERITI, I GRILLINI DI MAIO, CONTE E BONAFEDE. BASTAVA CHE VENISSE APERTA UN’INDAGINE E LA SOLERTE (EX) PROPRIETARIA DEL TWIGA PARTIVA ALL’ASSALTO. ORA CHE UN’INCHIESTA TOCCA DA VICINO LEI, PERÒ, NIENTE, NON MOLLERÀ PERCHÉ “NESSUNO HA CHIESTO LE MIE DIMISSIONI…”