pronto soccorso

NEI PRONTO SOCCORSO LA SITUAZIONE È FUORI CONTROLLO! A GENOVA IN MEDIA 70 ORE PER UN RICOVERO (UNA SIGNORA HA ATTESO 200 ORE). AMBULANZE RESPINTE, PAZIENTI IN BARELLA PER GIORNI: I DUE PRONTO SOCCORSO PRINCIPALI SONO TROPPO PIENI PER ACCETTARE MALATI. I MEDICI ALLO STREMO. COSA DICE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOTI? “ALCUNI DATI SONO ALLARMISTICI. AD ESEMPIO…”

Roberto Sculli per “la Stampa”

 

pronto soccorso

I due pronto soccorso principali di Genova, il San Martino e il Galliera, che nel giro di nemmeno 12 ore alzano alternativamente bandiera bianca, iniziando a dirottare le ambulanze verso altri due presìdi cittadini.

 

Attese in barella che, spesso, si fanno infinite (in media 70 ore per avere un posto in reparto, con un caso limite di 200 ore) e il blocco degli interventi chirurgici programmati, eccetto gli oncologici, di alta specialità e giudicati non rinviabili dai medici. L' onda del Covid non si ferma e il sistema sanitario si avvicina al suo limite cercando di ampliare la dotazione di posti letto dedicati ai pazienti malati di coronavirus.

 

I punti deboli Sono due i gangli scoperti della crisi ormai conclamata: i pronto soccorso e i reparti di media intensità di cura. I primi rappresentano un collo di bottiglia, perché si trovano a gestire una mole di pazienti per cui non esistono sufficienti risorse, sia dal punto di vista logistico, sia per la carenza di personale, che è allo stremo delle forze. Dei secondi c' è una necessità crescente, che alimenta il «tappo» nei presìdi di emergenza e rischia di diventare disperata.

pronto soccorso

 

Perché se è vero che fino a oggi la seconda ondata si caratterizza per un quadro clinico mediamente meno severo, è anche vero che nel marasma i ricoveri salgono rapidamente: il 10 ottobre erano 248, si è arrivati a 924 ieri, 46 dei quali in terapia intensiva, un dato importante, ma ampiamente sotto la soglia di allarme, che rappresenta la nota positiva di una situazione altrimenti complessa.

 

La curva si inverte Gli altri indicatori preoccupano. Anche ieri il numero di nuovi contagi è stato a livelli record - 926 in Liguria, 682 dei quali nel territorio della Asl 3 di Genova - e questo, fisiologicamente, alimenta la pressione sui pronto soccorso.

pronto soccorso

 

Non solo: «Stiamo assistendo a un' inversione del rapporto tra pazienti con altre patologie e accessi per Covid - spiega Angelo Gratarola, direttore del Dea del San Martino e coordinatore per la Liguria - i primi sono ancora la maggioranza ma la curva si sta invertendo».

 

Il San Martino di Genova, il principale ospedale ligure, nella martedì sera è stato costretto a chiedere il cosiddetto alleggerimento: vuol dire che la ambulanze sono state dirottate al Galliera e al Villa Scassi.

 

ambulanza

Lo stesso è accaduto al Galliera ieri mattina, scaricando a sua volta il carico su San Martino e Villa Scassi. Lo Scassi, in particolare, che è il punto di riferimento di alcuni dei quartieri a più alto tasso di contagio, è al limite: nell' Osservazione breve ci sono stabilmente un' ottantina e più di pazienti, mentre il personale è stressato all' inverosimile: un solo medico, sabato, si è trovato a gestire l' intero reparto.

 

l medici allo stremo «I lavoratori, medici, infermieri, tecnici, operatori socio sanitari, sono allo stremo - denuncia la Cgil - e alla paura per il contagio si somma la preoccupazione che, a questi ritmi, la capacità di dar risposte adeguate possa venire meno». La Cgil rileva come i posti letto in più predisposti negli ospedali per far fronte all' assalto siano in esaurimento, così come la saturazione dei pronto soccorso. «Al San Martino si parla di persone tenute in barella, in attesa di ricovero, in media 70 ore. Una signora ieri ha atteso 200 ore».

toti conte 3

 

Il presidente della Regione Giovanni Toti, ieri, ha rintuzzato: «È vero che sui pronto soccorso c' è forte pressione - dice - ma alcuni dati riportati sono allarmistici, in particolare quelli sui posti letto disponibili, che sono superati». Il governatore fa riferimento al superamento delle varie soglie del cosiddetto piano incrementale: in pratica, al raggiungimento di un certo numero di posti letto occupati in ciascun ospedale, è previsto l' allestimento di un numero crescente di posti letto dedicati al Covid.

 

toti conte

Ma se è vero che queste asticelle, negli ospedali, sono state superate di slancio - in particolare a Genova, mentre nel resto della Liguria il quadro è ancora sotto controllo - Regione Asl e Alisa lavorano per incrementare ancora la capienza, arrivando a 2.100 posti totali in Liguria.

 

«Inoltre, non è vero che non è stato fatto nulla in previsione dell' emergenza, sono stati assunti 882 tra medici, infermieri e altre qualifiche. Allo stesso modo, il sistema ha risposto, lo dimostrano anche le assunzioni in corso in queste ore».

giovanni toti con gli occhiali arancioni

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…