PSICODRAMMA ALL’ELISEO - LUCA BARBARESCHI È ACCUSATO DI ESSERSI IMPOSSESSATO DELLE POLTRONE, DEI SIPARI, DEI CONDIZIONATORI E PERSINO DELLA MOQUETTE DEL TEATRO PER UN VALORE DI 813 MILA EURO - OLTRE AD ALTRI IMPIANTI VARI, APPROFITTANDO DELLO STATO DI DISSESTO DELLA SOCIETÀ ORMAI PROSSIMA AL FALLIMENTO - ORA L’ATTORE RISCHIA DI FINIRE A PROCESSO MA QUESTO FILONE D’INCHIESTA SI AGGIUNGE A QUELLO PER LE PRESSIONI ILLECITE PER AVERE UN FINANZIAMENTO DI 4 MILIONI…

-

Condividi questo articolo


Giulio De Santis per il “Corriere della sera - Edizione Roma”

 

luca barbareschi a che tempo che fa 2 luca barbareschi a che tempo che fa 2

È accusato di essersi impossessato delle poltrone Frau, dei sipari, dei condizionatori. E persino della moquette. Oltre ad altri impianti vari di proprietà della Nuova Teatro Eliseo, approfittando dello stato di dissesto della società ormai prossima al fallimento. Ad accaparrarsi quei beni senza averne diritto, secondo la procura che l' ha indagato con l' accusa di distrazione, sarebbe stato Luca Barbareschi, all' epoca amministratore della Casanova Teatri srl prima di diventare direttore artistico della storica struttura di via Nazionale sorta più di un secolo fa, nel 1900.

 

Valore degli oggetti di cui l' attore-regista-imprenditore sarebbe entrato in possesso il 23 marzo del 2016: 813mila euro. Ora Barbareschi, in passato deputato del Pdl, rischia di finire sotto processo dopo l' avviso di chiusura delle indagini preliminari disposto dal procuratore aggiunto Rodolfo Sabelli e dal pubblico ministero Antonio Clemente.

 

Teatro Eliseo Teatro Eliseo

Questo capitolo dell' inchiesta si aggiunge all' altro in cui l' attore è finito nei guai per la gestione dell' Eliseo: qui da tempo la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per traffico d' influenze. Secondo il pm Barbareschi, come direttore artistico, avrebbe esercitato pressioni illecite volte a ottenere (con successo) un finanziamento di quattro milioni di euro con o la manovra finanziaria del 2017.

 

In questo filone, con le medesime accuse, la procura ha chiesto di processare - perché ritenuti determinanti nelle manovre dell' attore - pure l' ex ragioniere generale dello Stato Andrea Monorchio, nonché suocero di Barbareschi, e Luigi Tivelli, in passato consigliere parlamentare e giornalista.

luca barbareschi a che tempo che fa 3 luca barbareschi a che tempo che fa 3

 

Invece il secondo procedimento riguarda il crac delle società Nuova Teatro Eliseo spa ed Eliseo Teatro srl, per il quale sono indagati con l' accusa di bancarotta fraudolenta i tre soci che erano al comando delle aziende fallite prima dell' ingresso di Barbareschi. Si tratta di Vincenzo Monaci, Gianni Bartoli e Massimo Monaci. Indagato anche Paolo Scarinaci, a cui le società, già vicine al crac, avrebbero girato un credito che vantavano dal Mibac per farlo sparire ai creditori.

 

L'Eliseo Teatro è stata dichiarata fallita nel 2016 con un passivo di dieci milioni di euro. Ed è proprio nell' agonia delle due ultime gestioni che Barbareschi si sarebbe infilato per assicurarsi tutti gli arredi. Tra l' altro raccontando una bugia, secondo il pm che l' ha indagato pure per falsa testimonianza, altra accusa per cui è stata disposta la chiusura delle indagini.

Platea teatro Eliseo Platea teatro Eliseo

 

Nell' aprile del 2018 infatti al giudice civile Barbareschi racconta che il giorno dello sfratto dei precedenti gestori, datato 20 novembre 2014, non è all' interno del teatro e di conseguenza è all' oscuro di cosa ci fosse dentro. Circostanza per il pm smentita dal verbale di rilascio che riporta la presenza dell' attore nei locali di via Nazionale.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...