PUBBLICITÀ REGRESSO – ORMAI IN TV SI PUBBLICIZZANO SOLO ASSORBENTI, PANNOLINI, PILLOLE CONTRO LA STITICHEZZA E QUELLE PER EVITARE DI CAGARSI NELLE MUTANDE: NON SI CAPISCE SE È PIÙ FASTIDIOSO IL GRUPPETTO DI ANZIANE CHE SE LA RIDE PERCHÉ INDOSSA UN ASSORBENTE ANTIODORI, LA DONNA SEDUTA SUL CESSO O GLI ASSORBENTI SPORCHI DI SANGUE CHE INTONANO ANTIPATICHE CANZONCINE – PER NON PARLARE DI...

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Bruna Magi per “Libero quotidiano”

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Dal mattino alla sera, un martellamento pubblicitario in tv ci bersaglia citando intestino e organi genitali, in particolare quelli femminili, a parte l'apparato urinario maschile per via dei problemi legati alla prostata. Ma, confronto al resto, il signore che di notte si alza di frequente per andare a fare pipì e inventa scuse, interpreta un siparietto pudico.

 

Il resto meriterebbe la riabilitazione della censura in nome del buon gusto, persino più di Ultimo tango a Parigi che fu mandato al rogo ma in fondo si era limitato a prendere in considerazione l'uso del burro nel corso di una variante sessuale.

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Ditemi voi se non risulta più fastidiosa quella signora che nel corso della nostra giornata, sta seduta sul water incitando le donne a prendere coscienza delle proprie perdite di urina. In un'altra versione c'è una poveretta demente che, con questo caldo, per parare la vergogna si tira giù un maglione sul sedere. In un precedente spot alcune signore amiche se la ridevano come matte dicendo che proprio «non riuscivano a trattenersi».

 

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Voci fuori dalla porta del bagno chiamano la signora seduta sul water, ma quella non si schioda, deve spiegare alle presunte ignoranti che non devono più usare gli assorbenti da ciclo per parare la pipì dispettosa che colpisce a sorpresa. Ma quelli targati "Tena".

 

PUPAZZO

Comunque, nell'ambito degli assorbenti per ciclo mestruale, ricorderete che fino a poco tempo fa era andata in onda la pubblicità "Nuvenia", con il pannolino macchiato (sic) che diventava pupazzo animato e dialogava in sintonia con la vulva, anche lei trasformata in ventriloqua. Tornando alla pipì (scusate l'insistenza, ma l'argomento è quello), arriva anche la mutanda vincente: ecco una signora dalla pelle ambrata (per sottolineare l'assenza di qualsiasi confine), che ci mostra fianchi e posteriore cicciotello per ribadire che tale mutanda non è un modello ghettizzante, ha un'orlatura civettuola, giusta per lei che non avverte gli anni e a quanto pare ha voglia di "cuccare" come dicono i ragazzi.

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Ma il senso di fastidio non finisce qui, anzi ricomincia dall'alto, in un altro settore, quello gastrointestinale: già all'ora di colazione apprendete che una poverina non può gustare cibo saporito perché la stomaco va in fiamme. Ci vogliono gli indispensabili gastroprotettori. Tollerabili dal buon gusto, sino al momento in cui non si anima il balletto delle fave di fuca, dopo essere passati dall'assistenza e dai consigli per gli afflitti da flatulenza. Uomini e donne che danzano e saltellano su e giù accarezzando il ventre, felici della imminente evacuazione, perchè quello è il senso della vita.

 

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CATASTROFICO

Vi eravate appena convinti che la statistica evidenzia la prevalenza degli stitici, quando arriva l'avanzata dell'altro fronte, gli appartenenti alla schiera con intestino ipersensibile: ed è una situazione da film catastrofico, quelli tipici del day after. La grande minaccia è la diarrea: e la pubblicità ti terrorizza spiegando che l'intestino è come un ecosistema, te lo mostra aggredito da nuvoloni neri, enormi nembi da tornado e ondate da "tempesta perfetta", nel mezzo di ipotetici mefitici miasmi.

 

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Non bastava la rottura del clima. Da farsi passare l'appetito. Viene in mente una scena del Gattopardo, quando il famoso ballo volge alla fine e all'alba il principe di Salina-Burt Lancaster aprendo per errore una porta, scopre decine di pitali accatastati, usati dai nobili e raffinati invitati nel corso della festa. Che nausea, anche se quel film era un capolavoro di Visconti.

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