proteste fabbrica apple in cina

PURE IN CINA I LAVORATORI SI SONO ROTTI DI ESSERE SFRUTTATI – LA POLIZIA HA USATO I MANGANELLI CONTRO GLI OPERAI CHE HANNO TENTATO LA FUGA DALLO STABILIMENTO DELLA FOXCONN, IL COLOSSO CHE ASSEMBLA IL 70% DEGLI IPHONE: AL PERSONALE, COSTRETTO A VIVERE IMPRIGIONATO IN FABBRICA PER LE RESTRIZIONI COVID, SONO STATI PROMESSI DEI BONUS CHE NON SONO MAI ARRIVATI. L’AZIENDA SI SCUSA E PARLA DI ERRORE TECNICO NEI SISTEMI DI PAGAMENTO E ORA APPLE TEME RITARDI PER LE CONSEGNE DI NATALE… - VIDEO

 

1. LA RIVOLTA DI IPHONE CITY

Lorenzo Lamperti per “La Stampa”

 

proteste fabbrica apple in cina 9

Un'armata bianca, con tute protettive e manganelli. Un esercito di lavoratori che cerca di fuggire dall'immenso stabilimento della Foxconn diventato prigione. Poi gli scontri, violenti. Sullo sfondo la cosiddetta "iPhone City" di Zhengzhou, provincia cinese dello Henan. Non un luogo come un altro: il colosso fondato a Taiwan assembla circa il 70% dei telefoni venduti da Apple. La maggior parte proprio nella fabbrica di Zhengzhou. Scene fuori dall'ordinario, anche in una Cina ancora blindata per la strategia zero Covid e spesso teatro di episodi che sembrano sconfinare nella follia.

proteste fabbrica apple in cina 8

 

Nonostante un'insofferenza piuttosto diffusa per le restrizioni, è raro assistere a una protesta violenta come quella esplosa nelle prime ore di ieri, quando i lavoratori dello stabilimento sono usciti in massa dai dormitori e hanno affrontato la sicurezza dopo aver abbattuto le barricate dentro le quali sono confinati. Già qualche settimana fa, molti dipendenti erano scappati dallo stabilimento per evitare di restarvi intrappolati in quarantena. Molti erano fuggiti a piedi per le campagne.

 

proteste fabbrica apple in cina 7

Da allora Foxconn ha imposto un sistema a ciclo chiuso, creando una bolla che costringe il personale a vivere e lavorare in loco, isolato dal mondo esterno. Ha poi offerto bonus quadruplicati per convincere i dipendenti a lavorare in un impianto che si è sempre vantato dei suoi incessanti ritmi produttivi: oltre 200 mila dipendenti (prima del caos pandemico) operativi in lunghi turni scaglionati 24 ore su 24.

 

Proprio il mancato pagamento dei premi sarebbe alla base della rivolta, insieme alle condizioni igieniche e al timore della diffusione di un immenso focolaio all'interno della "iPhone City".

proteste fabbrica apple in cina 5

Chi è fuggito a ottobre racconta di scarsità di cibo, cattiva igiene e dormitori condivisi tra colleghi sani e positivi. L'azienda nega tutto. I lavoratori hanno rotto finestre e telecamere di sorveglianza, alcuni mezzi della polizia sono stati circondati e assaltati. «Dateci il nostro stipendio», si sente gridare in alcuni video sui social. C'è anche chi incita alla lotta contro la sicurezza, la cui risposta è stata dura. Sul posto sono arrivati gli agenti in tenuta antisommossa e diversi lavoratori sono rimasti feriti.

proteste fabbrica apple in cina 4

 

Il caos alla Foxconn può avere conseguenze serie per Apple. A Zhengzhou vengono prodotti quattro telefoni di ultima generazione su cinque e la maggior parte degli iPhone 14 Pro. Dopo l'inizio del focolaio, Cupertino ha già ammesso che le spedizioni degli smartphone di fascia alta saranno inferiori a quanto previsto. Il tutto proprio in vista del picco di acquisti del periodo natalizio.

 

Secondo alcune stime, la produzione di Zhengzhou potrebbe crollare fino al 30% a novembre. Le nuove proteste rischiano di rallentare il ritorno alla piena capacità produttiva, causando un impatto ulteriore sulle spedizioni.

proteste fabbrica apple in cina 6

Il caso simboleggia il tormentato momento vissuto da una Cina che sembra sull'orlo di una crisi di nervi.

 

Nei giorni scorsi, anche a Guangzhou si era protestato contro le restrizioni. In molti speravano che dopo il XX Congresso del Partito comunista di ottobre la strategia zero Covid voluta da Xi Jinping potesse andare in archivio. Per ora non è così, nonostante qualche timido segnale di allentamento. Anche perché secondo gli esperti una riapertura improvvisa potrebbe portare a un collasso del sistema sanitario. Solo il 40% degli ultraottantenni ha ricevuto tre dosi di vaccino.

proteste fabbrica apple in cina 3

 

E i sieri disponibili in Cina restano solo quelli autoctoni. A Shanghai, secondo il media cinese Caixin, si progetta di costruire un centro di quarantena permanente da 221 milioni di dollari con contratti di due anni per il personale. Segnali che non confortano e aggiungono incertezza sia ai cittadini sia alle grandi aziende internazionali. Non è forse un caso che Elon Musk, che ha molti interessi in Cina con Tesla, stia volgendo lo sguardo verso Seul. Ieri, in un colloquio col presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, ha parlato della possibile apertura di uno stabilimento per auto elettriche.

 

2. CINA, FOXCONN SI SCUSA DOPO PROTESTE IN FABBRICA DI IPHONE

Da ANSA-AFP

proteste fabbrica apple in cina 1

 

Il gigante tecnologico taiwanese Foxconn si è scusato per un "errore tecnico" nei suoi sistemi di pagamento dopo che sono scoppiate violente proteste per salari e condizioni di lavoro nella sua vasta fabbrica di iPhone nella Cina centrale. "Il nostro team ha esaminato la questione e ha scoperto che si è verificato un errore tecnico durante il processo di onboarding", si legge in una nota. "Ci scusiamo per un errore di input nel sistema informatico e garantiamo che la retribuzione effettiva è quella pattuita.".

 

foxconn

I disordini all'impianto di Zhengzhou hanno portato diversi dipendenti a distruggere telecamere di sorveglianza e finestre mercoledì mentre centinaia di altri lavoratori protestavano presso lo stabilimento di Zhengzhou, in inedite scene di dissenso in Cina, innescate dalla frustrazione per le stringenti anti-Covid, per i bonus non pagati e per l'accusa di mancata separazione tra i neo assunti e i vecchio personale.

 

Nei vari video postati sui social, i lavoratori hanno dichiarato di essere stati informati che Foxconn intendeva ritardare il pagamento dei bonus, mentre altri si sono anche lamentati di essere stati costretti a condividere i dormitori con i colleghi risultati positivi al Covid. "Il nostro team ha esaminato la questione e ha scoperto che si è verificato un errore tecnico", ha affermato Foxconn nella nota, garantendo che "la paga effettiva sarebbe stata la stessa concordata nei manifesti ufficiali di reclutamento".

 

proteste fabbrica apple in cina 2

Le proteste più grandi si erano placate e la società stava comunicando con i dipendenti coinvolti in proteste minori, con lo scopo di risolvere i problemi e soddisfare le richieste dei lavoratori. Lo stabilimento di Zhengzhou impiega attualmente più di 200.000 persone per realizzare dispositivi della Apple, inclusi gli iPhone 14 Pro e Pro Max.

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...