spionaggio russo russia spie intelligence 007 vladimir putin

PUTIN CI SPIA! – DUE IMPRENDITORI DI MONZA AVREBBERO ORGANIZZATO UN’OPERAZIONE DI SPIONAGGIO E DI RACCOLTA DI INFORMAZIONI DA VENDERE AGLI 007 RUSSI: VOLEVANO MAPPARE LE “ZONE GRIGIE” DI CASERME E SITI MILITARI IN TUTTA ITALIA E I SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA DI MILANO E ROMA – I DUE ERANO ENTRATI IN CONTATTO CON L’FSB SCRIVENDO UNA MAIL A UN ACCOUNT DELL'INTELLIGENCE RUSSA - L'INDAGINE DEL ROS DI MILANO È PARTITA QUANDO I DUE SPIONI HANNO RICEVUTO ALCUNI PAGAMENTI IN CRIPTOVALUTE - TRA LE MISSIONI, ANCHE IL DOSSIERAGGIO DI UN IMPRENDITORE ITALIANO CHE HA LAVORATO NEL CAMPO DEI DRONI E DELLA SICUREZZA ELETTRONICA TRA IL NOSTRO PAESE E LA RUSSIA. DI QUESTO OBIETTIVO, I DUE BRIANZOLI SAPEVANO CON CHE MACCHINA SI MUOVEVA E AVEVANO LA MAPPA DEI SUOI SPOSTAMENTI - TRA I PROGETTI PIÙ INQUIETANTI, RIMASTI SULLA CARTA, QUELLO DI CREARE UNA RETE DI CONTROLLO ATTRAVERSO LE TELECAMERE INSTALLATE SUI TAXI, PER CATTURARE VOLTI, INCONTRI E SPOSTAMENTI SIA VERSO L’ESTERNO CHE ALL’INTERNO DELL’AUTOVETTURA...

https://www.repubblica.it/italia/2024/11/21/news/spionaggio_russi_telecamere_taxi_mappe_milano-423670034/

 

Estratto dell’articolo di Rosario Di Raimondo e Sandro De Riccardis per “la Repubblica”

 

SPIONAGGIO RUSSO

Vendere informazioni agli 007 di Putin. Catturare le immagini di strade e piazze delle città, realizzare dossier su imprenditori, mappare le “zone grigie” di caserme e siti militari. A Milano e Roma ma anche oltre: tra gli obiettivi, anche la base Nato di Aviano. E poi l’inquietante progetto delle “dash cam” da installare sui taxi per avere il monitoraggio dei movimenti nel capoluogo lombardo e nella Capitale, per schedare i volti e gli spostamenti di soggetti potenzialmente interessanti.

 

Un’operazione di spionaggio e raccolta di informazioni messa in piedi da due imprenditori residenti a nord di Monza, accusati di un reato pesantissimo come la “corruzione del cittadino da parte dello straniero”, aggravata dalla finalità di terrorismo ed eversione.

 

CARABINIERI ROS

Due lupi solitari, entrati in contatto online con soggetti ritenuti esponenti dell’intelligence russa, raggiunti ieri dall’avviso di conclusione indagini firmato dal procuratore capo di Milano Marcello Viola e dall’aggiunto Eugenio Fusco, responsabili dell’Antiterrorismo, e dal pm Alessandro Gobbis.

 

L’indagine del Ros di Milano, con la sezione criptovalute dei carabinieri dell’Antifalsificazione monetaria di Roma, è partita nell’aprile 2024, tracciando alcuni pagamenti che i due spioni della Brianza avevano ricevuto per le prime missioni portate a termine.

 

VLADIMIR PUTIN

In apparenza due insospettabili: amici e colleghi, 60 anni uno e 34 l’altro, sono formalmente imprenditori con svariati interessi dall’immobiliare al turismo, ma anche — dimostrano le indagini — con competenze tecnologiche. Il più giovane animato da una forte simpatia per la Russia e da sentimenti anti occidentali e di odio verso l’Ucraina. Al suo fianco, il sodale più anziano, attratto più dal possibile ritorno economico che dalla passione per la geopolitica.

 

Gli italiani agganciano gli agenti dell’Fsb scrivendo una mail a un account istituzionale dei servizi. Poi le conversazioni si intensificano su Telegram, canale forse ritenuto più sicuro. Duemila euro in criptovalute vengono documentati come uno dei pagamenti per i primi lavori: le foto di zone della città — tra cui il Duomo di Milano — e le informazioni (ricavabili anche da fonti aperte, come il database della Camera di commercio) su tecnici capaci di produrre droni, altro strumento che il gruppo voleva utilizzare per la propria opera di monitoraggio.

 

carabinieri del ros

Tra le missioni, anche il dossieraggio di un imprenditore italiano che ha lavorato nel campo dei droni e della sicurezza elettronica tra il nostro Paese e la Russia. Di questo obiettivo, i due brianzoli sapevano con che macchina si muoveva e avevano persino la mappa dei suoi spostamenti.

 

Ma per gli investigatori questa sarebbe solo la punta di un iceberg di missioni portate a termine e che non sono state documentate, retribuite dai tre ai diecimila euro. Importante, a livello di sicurezza nazionale, anche l’intenzione di tracciare caserme e siti militari, sia di apparati dello Stato che, da quanto emerge, della Nato: come la base militare di Aviano, in Friuli.

 

VLADIMIR PUTIN - AGENTI DELL FSB - SERVIZI SEGRETI RUSSI

[…]  Tra i progetti più inquietanti, rimasti sulla carta, quello di creare una rete di controllo attraverso le telecamere installate sui taxi, con l’obiettivo di catturare volti, incontri e spostamenti sia verso l’esterno che all’interno dell’autovettura.

 

Intere città sotto gli occhi dello spionaggio russo? A questo scopo i due indagati avevano anche proposto a diverse cooperative di taxi di Milano — totalmente ignare del progetto — un piano che prevedeva l’installazione a titolo gratuito degli occhi elettronici sulle vetture. Una straordinaria occasione di infiltrazione. Chi ha seguito l’indagine parla di uno scenario «preoccupante».

 

 

SPIONAGGIO RUSSO

Quali erano gli scopi dello spionaggio? Tra le ipotesi, la caccia a informazioni su soggetti considerati d’interesse, ma anche possibili azioni di sabotaggio, al momento non documentate nell’indagine. Agli imprenditori sono state chieste anche informazioni “classificate”, quindi super segrete, ma anche questa missione sarebbe rimasta lettera morta.

 

Racconta però molto degli interessi russi in Italia e dei rischi che questo patto avrebbe potuto comportare. È un fatto che anche l’intelligence italiana, con gli 007 dell’Aise, l’agenzia dei servizi di sicurezza che si occupa dell’estero, abbia collaborato all’inchiesta milanese.

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…