vladimir putin volodymyr zelensky ucraina kharkiv kherson

PUTIN INIZIA A PRENDERE SCHIAFFI DAGLI UCRAINI – SECONDO L’INTELLIGENCE BRITANNICA, LA CONTROFFENSIVA DI KIEV A SUD DI KHARKIV STA FACENDO MOLTO MALE ALLE TRUPPE RUSSE, SOTTO PRESSIONE “SIA SUL FIANCO SETTENTRIONALE SIA SU QUELLO MERIDIONALE” – ORA È PIÙ DIFFICILE PER PUTIN COMPLETARE L’ACCERCHIAMENTO NELLLA REGIONE DI DONETSK, E RALLENTARE L’OFFENSIVA FINALE NEL DONBASS…

mortaio ucraino bombarda le postazioni russe a Kharkiv

1 - GB, FRONTE DIFESA RUSSO SOTTO PRESSIONE A NORD E SUD

(ANSA) - La controffensiva ucraina lanciata il sei settembre nel sud della regione di Kharkiv (nordest) ha colto di sorpresa le forze russe, mentre prosegue la controffensiva nella regione di Kherson (sud): con queste due operazioni, il fronte difensivo russo è sotto pressione sia sul fianco settentrionale, sia su quello meridionale. Lo scrive l'intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese.

 

KHARKIV

 Nella regione di Kharkiv le truppe ucraine hanno guadagnato fino a 50 chilometri di terreno lungo uno stretto fronte precedentemente occupato dai russi ed hanno preso il controllo o circondato numerose città, prosegue il rapporto pubblicato oggi dal ministero della Difesa di Londra.

 

Di conseguenza, le forze russe attorno alla città di Izium sono sempre più isolate e le unità ucraine adesso minacciano la città di Kupiansk, la cui cattura sarebbe un duro colpo per Mosca perché si trova lungo i percorsi di rifornimento della linea del fronte del Donbass.

Ramzan Kadyrov Vladimir Putin

 

2 - KIEV, LA RUSSIA INVIA 1.300 SOLDATI CECENI NEL KHERSON

(ANSA) - La Russia ha inviato 1.300 soldati ceceni nella regione di Kherson, nell'Ucraina meridionale: lo ha reso noto oggi lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. I soldati, spiega lo Stato Maggiore, sono stati inviati a sostegno delle truppe di Mosca nelle zone occupate della regione, nel contesto della controffensiva ucraina in corso nel sud del Paese.

 

L'agenzia di stampa ucraina Unian riporta che i soldati ceceni inviati da Mosca in Ucraina sono uomini del leader ceceno Ramzan Kadyrov, soldato fedelissimo del presidente russo Vladimir Putin. Si tratta dei cosiddetti 'Kadyrovtsy', prosegue l'agenzia, ovvero la famigerata milizia paramilitare che opera al fianco di Kadyrov.

 

LA CONTROFFENSIVA UCRAINA A KHARKIV

3 - UN BLITZ UCRAINO SQUASSA I RUSSI A KHARKIV

Stefano Piazza per “La Verità”

 

Siamo arrivati al giorno di guerra numero 199 e in Ucraina si continua a combattere furiosamente. Ieri sui social network sono circolate alcune immagini nelle quali si vedeva un gruppo di soldati che sventolano una bandiera ucraina sotto un cartello che segnava l'ingresso a Kupiansk, una città in mano ai russi nella regione di Kharkiv. A diffondere alcune immagini su Twitter è stato Ilia Ponomarenko, reporter del Kyiv Independent. Quanto visto ieri arriva dopo che l'esercito ucraino era avanzato nei giorni scorsi verso Kupiansk, utilizzata dalle truppe russe come hub logistico.

 

esercito ucraino

Nel suo bollettino giornaliero il think tank americano Institute for the study of war sottolinea il fatto che gli ucraini potrebbero riconquistare la città entro le prossime 72 ore. Se ciò dovesse accadere, secondo gli analisti americani, sarebbe un brutto colpo per le linee di comunicazione delle forze russe. Senza dubbio gli ucraini hanno approfittato del supporto Nato, in particolare dei satelliti, che sono stati fin dall'inizio una vera spina nel fianco per l'esercito russo.

volodymyr zelensky

 

Ma cosa sta accadendo nella zona di Kharkiv? Lo chiediamo al Generale di Corpo d'armata Maurizio Boni: «L'attacco sferrato nel settore di Kharkiv da parte delle forze di Kiev va inquadrato nella logica di rallentare o impedire ai russi di completare l'accerchiamento delle ultime linee difensive ucraine nella regione di Donetsk. Per chiudere la partita del Donbass Mosca ha pianificato di ricorrere a uno sforzo offensivo principale nel settore orientale e uno sussidiario da Nord Est, impiegando le unità schierate nel settore di Izyum». Quindi attaccando Kharkiv gli ucraini costringono i russi a rispondere agli attacchi?

 

MEME ZELENSKY PUTIN

«Certo, ma così stanno anche indebolendo lo sforzo offensivo finale nel Donbass che rimane, è bene ricordarlo, l'obiettivo più importante per i russi, da conseguire prima dell'inverno». La direttrice lungo la quale ha sfondato la resistenza, infatti, è fondamentale per alimentare lo sforzo bellico dell'invasore negli Oblast sudorientali.

 

Vedere i russi soccombere in quest' area è sorprendente, tuttavia, secondo Maurizio Boni, Mosca ha commesso degli errori: «I russi hanno sempre difeso bene quella parte di fronte e i successi ucraini ci indicano chiaramente che, anche a fronte di una prevedibilità molto elevata di possibili intensificazioni di azioni offensive, il Cremlino ha indebolito le proprie difese, che adesso farà molta fatica a ripristinare.

 

PUTIN ZELENSKY

Molto probabilmente ciò è dovuto a una serie di errate valutazioni circa le capacità e le intenzioni dell'avversario. In ogni caso non è un buon segno per le forze di Mosca, costrette, almeno per il momento, a rincorrere gli eventi». Non a caso, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha salutato i «progressi concreti e tangibili» degli ucraini, pur ribadendo che la guerra può durare a lungo, perché Mosca rifiuta mediazioni diplomatiche.

 

kiev abbatte due aerei d'attacco russi su 25 2

I russi stanno comunque rinforzando la loro presenza nella regione di Kharkiv, nel Nord Est dell'Ucraina, per tentare di resistere all'offensiva delle truppe di Kiev. E sono riusciti a respingere un contrattacco sferrato sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, dove il blackout di ieri, stando agli ispettori Aiea, comprometterebbe la sicurezza dell'impianto.

Ieri è stata una giornata molto importante anche per l'Italia, vista la visita a Kiev del presidente del Comitato di controllo sui servizi segreti (Copasir), il senatore Adolfo Urso (Fratelli d'Italia), che ha assicurato che dopo il 25 settembre l'Italia manterrà gli impegni assunti e non si sfilerà dalle sue alleanze storiche.

 

esplosioni in crimea 5

Una visita, quella di Urso - uno degli uomini più vicini a Giorgia Meloni - della quale erano stati informati sia il presidente del Consiglio, Mario Draghi, sia il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, con il quale i contatti sono proseguiti anche durante la visita di Kiev, e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Tutto ciò non deve stupire, visto lo spirito di piena e leale collaborazione tra le istituzioni e tra le forze politiche, che c'è sempre stato in questi mesi tra il Copasir e il governo.

 

esercito ucraino

Per Andriy Yermak, capo dell'Ufficio del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, «il supporto dell'Italia all'Ucraina fin dall'inizio dell'aggressione russa contro il nostro Paese è diventato la migliore espressione della nostra tradizionale amicizia e partnership». Yermak ha anche preso atto «del ruolo di Adolfo Urso come presidente del Copasir e ha espresso gratitudine per la ferma posizione della commissione a sostegno delle proposte del governo italiano in merito all'assistenza tecnico-militare all'Ucraina e al contrasto delle minacce ibride russe». Ieri il Dicastero per il servizio della carità ha reso noto che l'Elemosiniere di Sua Santità, il cardinale Konrad Krajewski, si recherà in Ucraina per la quarta volta a nome di papa Francesco. Ieri si è fatto sentire Vladimir Putin, che ha dichiarato di voler ridiscutere con Recep Tayyip Erdogan l'accordo che consente all'Ucraina di esportare il grano.

poliziotta consola un padre disperato accanto al corpo del figlio ucciso dai russi a kharkiv attacco russo a kharkiv

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…