vladimir putin droni mosca

A PUTIN NON DISPIACE AFFATTO CHE LA GUERRA SIA ARRIVATA SUL TERRITORIO RUSSO - LO SCIAME DI DRONI LANCIATO SU MOSCA DAGLI UCRAINI PUÒ AIUTARE “MAD VLAD” A COINVOLGERE IL POPOLO RUSSO E RILANCIARE LA MOBILITAZIONE MILITARE – PER QUESTO IERI LO ZAR HA COMMENTATO CON ESTREMA CALMA L'ATTACCO DAL CIELO RESPINTO DAL SISTEMA DI DIFESA PANTSIR – LA MOSSA DI KIEV PER “INGANNARE” E DISTRARRE IL NEMICO MENTRE SI PREPARA LA CONTROFFENSIVA SUL CAMPO

1 – A MOSCA, A MOSCA!

Estratto dell'articolo di Micol Flammini per “Il Foglio”

 

droni attaccano mosca 30 maggio 2023 15

Mosca si può colpire. Mosca si deve colpire. I sabotaggi, i droni sul Cremlino, le incursioni, gli incendi dei giorni scorsi in Russia potevano servire a lanciare un messaggio a Vladimir Putin e a tutti i russi un avvertimento: non siete invulnerabili.

 

Lo sciame di droni lanciato su Mosca ieri – il governo di Kyiv non ha rivendicato l’attacco, come di consueto – vuol dire qualcosa in più: la guerra è arrivata anche da voi. A gennaio sui principali palazzi della capitale russa erano stati montati dei sistemi di difesa Pantsir […]

 

Era una misura nata da un misto di prudenza e messa in scena, invece ieri contro lo sciame di droni – otto, secondo il sindaco Sergei Sobyanin, più di trenta secondo altre fonti, alcuni hanno sorvolato anche il quartiere chiamato Rublëvka dove vivono molte persone importanti – i Pantsir sono entrati in azione davvero.

vladimir putin a kherson 1

 

Vladimir Putin ha rilasciato una breve intervista al canale Rossija 24, e le sue prime parole sono state dedicate proprio alle difese di Mosca, ha detto che hanno fatto un buon lavoro, ma ci sono cose su cui lavorare. Con calma ha enunciato le virtù del popolo russo, prima tra tutte la pazienza, inclusa quella che i cittadini hanno dimostrato nei confronti dell’occidente e della stessa Ucraina.

 

droni attaccano mosca 30 maggio 2023 9

[…]  Ha ribaltato la situazione: non è Kyiv che ora colpisce la Russia per ritorsione ai bombardamenti che vanno avanti da quindici mesi e per gli ultimi giorni insonni con le urla delle sirene nelle orecchie, è Mosca che dovrà rispondere. Era calmo Putin, durante l’intervista oscillava come suo solito sulle punte, non ha fatto minacce nucleari, e ha continuato a ribaltare ancora il ribaltabile: la Russia colpisce i centri del potere ucraino e questo fa infuriare Kyiv.

 

[…] I canali che prendono istruzioni dal Cremlino prima di parlare non dicevano di essere sotto attacco, anzi i telegiornali e gli ospiti negli studi televisivi si lanciavano in tranquille analisi su cosa c’è da migliorare nel sistema di difesa russo, quasi che i droni arrivati sulle loro teste senza essere intercettati non fossero nulla di eccezionale.

 

droni attaccano mosca 30 maggio 2023 11

Soltanto Evgeni Prigozhin, il capo del gruppo Wagner, in un video ha accusato il ministero della Difesa, perché non è normale che uno sciame di droni arrivi indisturbato fino alla capitale. Prigozhin ha usato il tono infuriato di sempre: “Bestie disgustose cosa state facendo? Alzate il culo dagli uffici da cui dovreste proteggere il paese…” […]

 

[…]  Il significato militare dei droni ucraini su Mosca è chiaro e sicuramente di successo, perché costringerà la Russia a difendere il suo territorio spostando risorse che impiega invece in Ucraina. Più imprevedibile potrebbe essere invece l’impatto politico e sociale. Se Putin ieri parlava dell’attacco come se stesse commentando i risultati buoni ma non brillanti della Nazionale russa, è perché sa che può stringere i russi attorno alle istituzioni, alla sua presidenza, alla sua calma che deve sforzarsi di mantenere.

contraerea russa in azione contro i droni

 

Aveva promesso che la guerra non sarebbe arrivata in casa, ma ha infranto questo patto già con la prima mobilitazione. Ora che la guerra è in casa davvero, tra le incursioni a Belgorod, gli incendi e i droni così espliciti, l’apatia russa nei confronti del conflitto potrebbe invece tradursi in qualcosa di più attivo: in adesione alla causa. Ora la guerra ha delle immagini chiare anche per i russi e spiegare una futura mobilitazione, di cui il Cremlino ha certamente bisogno perché non intende lasciare in pace l’Ucraina, sarà giustificabile con la necessità di difesa.

 

E’ una campagna iniziata da tempo. L’operazione militare speciale avviata per liberare gli ucraini dai nazisti e preservare la Russia prima che sia in pericolo è ormai lontana, si è evoluta in guerra esistenziale contro l’occidente, ora Putin può venderla come una necessità.

 

2 – OPERAZIONE STUDIATA PER INGANNARE I NEMICI

Estratto dell'articolo di Andrea Marinelli e Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

droni attaccano mosca 30 maggio 2023 10

La salva di droni ucraini lanciati in direzione di Mosca rappresenta un salto di qualità, storia ben diversa dalle esplosioni sulla cupola del Cremlino in quanto questa appare come una vera operazione bellica. Studiata, provata con una serie di movimenti minori. È la reazione ai raid massicci degli invasori con droni e missili, portati con grande cadenza negli ultimi giorni.

 

vladimir putin soldato immagine creata con midjourney 6

La Russia ha mobilitato parte del suo dispositivo, compresi i bombardieri strategici. Non c’è un equilibrio di forze, però Kiev replica con strike o incursioni nelle zone di confine. Con queste «operazioni di modellamento», scrive il Financial Times , Kiev anticipa la controffensiva: «fanno parte della pratica militare standard», dicono i funzionari della difesa e gli analisti, il loro scopo è ingannare il nemico, intromettersi nella sua mentalità e «modellare» il campo di battaglia prima di una grande offensiva.

 

«Le operazioni di inganno hanno sempre fatto parte della guerra, ma ora il loro effetto è amplificato dai social media», ha affermato John Spencer, ex maggiore dell’esercito americano.

 

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Sono azioni che hanno una valenza militare ma servono anche a trasmettere segnali alle opinioni pubbliche. I cittadini russi — dicono dall’Ucraina — devono provare la stessa angoscia, la paura, l’incertezza vissuta da mesi dalla nostra popolazione. Lo stress di stare rinchiusi in un rifugio, nel tunnel del metrò, nelle cantine è logorante.

 

Se i «botti» attorno alle mura del Cremlino potevano rientrare nella cornice di un «fronte coperto», quelli di ieri — alla luce del sole — portano la guerra nella capitale del neo-zar. Sprigionano un’onda d’urto, sono accolti dalla Russia con una doppia posizione: da un lato promette ritorsioni severe, dall’altro se ne serve per chiamare a raccolta.

 

Le fonti ufficiali di Kiev, a loro volta, si felicitano per gli attacchi, però prendono le distanze negando un coinvolgimento diretto. Rispuntano anche le ipotesi di velivoli decollati dal territorio russo, e dunque sul ruolo dei «partigiani». […]

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