vladimir putin raffineria petrolio attacco

PUTIN SI RITROVA LA GUERRA IN CASA – I PARAMILITARI RUSSI FILO-UCRAINI SI INFILTRANO E PRENDONO IL CONTROLLO DI DUE VILLAGGI AL CONFINE CON L'UCRAINA: “TOGLIEREMO LA NOSTRA TERRA AL REGIME, CENTIMETRO PER CENTIMETRO” – DRONI DI KIEV HANNO COLPITO UNA RAFFINERIA DI PETROLIO A 200 CHILOMETRI DA MOSCA. L'INCENDIO DELL'IMPIANTO HA CAUSATO DIVERSI FERITI – GLI ATTACCHI DEI “PARTIGIANI” E DEI DRONI SEMBRANO PROGRAMMATI PER LA VIGILIA DELLE PRESIDENZIALI CHE “MAD VLAD” SI APPRESTA A STRAVINCERE...

1 – RUSSIA, RAFFINERIA ATTACCATA DA UN DRONE, CI SONO FERITI

raffineria di petrolio a Riazan in russia colpita da drone ucraino

(ANSA-AFP) - Una raffineria di petrolio è stata attaccata da un drone oggi a Riazan, a circa 200 km a sud-est di Mosca. Secondo quanto riferito dal governatore regionale, il raid avrebbe causato un incendio e il conseguente ferimento di diverse persone.

 

"La raffineria di petrolio di Riazan è stata attaccata da un drone - scrive Pavel Malkov su Telegram -. Secondo le prime informazioni ci sarebbero dei feriti".

 

2 – MOSCA, ABBATTUTI 58 DRONI UCRAINI

(ANSA) - Le difese aeree russe hanno intercettato e distrutto 58 droni ucraini tra la notte scorsa e questa mattina: lo hanno reso noto i vertici militari russi, come riporta la Tass.  I droni sono stati abbattuti in sei regioni russe, ha riferito il ministero della Difesa, precisando che 11 sono stati intercettati nella regione di Belgorod, 8 nella regione di Bryansk, 29 nella regione di Voronezh, 8 nella regione di Kursk, uno nella regione di Leningrado e uno nella regione di Ryazan.

raffineria di petrolio a Riazan in russia colpita da drone ucraino

 

Nella regione di Voronezh (sud-ovest), ha riferito il governatore Alexander Gusev, ci sono stati danni infrastrutturali "minori". Da parte sua, il governatore della regione di Ryazan, Pavel Malkov, ha reso noto che un incendio è scoppiato in una raffineria di petrolio in seguito a un attacco con droni che ha provocato diversi feriti.

 

Nel frattempo, a Belgorod, la caduta di detriti di un numero imprecisato di droni abbattuti ha danneggiato una linea di fornitura di gas e ha interrotto la fornitura di elettricità in diversi villaggi.

 

 

3 – RUSSIA PARTIGIANA

Estratto dell’articolo di Giuseppe Agliastro per “La Stampa”

 

vladimir putin

Il Cremlino assicura di aver respinto gli attacchi, ma i paramilitari russi che combattono dalla parte di Kiev raccontano una versione dei fatti del tutto diversa: sostengono di essere penetrati in territorio russo e di aver preso il controllo di Lozovaya Rudka e Tyotkino, due paesini non lontani dalla frontiera. Difficile dire come stiano in effetti le cose, quante siano le eventuali vittime. […]

 

Di sicuro c'è che gli attacchi sembrano essere stati programmati per la vigilia delle presidenziali russe. Non solo questi assalti via terra, ma anche il massiccio raid di droni con cui - stando alle stesse autorità russe - l'esercito ucraino avrebbe colpito in profondità in territorio russo, scatenando un incendio in una grande raffineria di petrolio a centinaia di chilometri dal confine.

 

partigiani russi in azione al confine tra russia e ucraina

[…]

 

«Schede e seggi elettorali in questo caso sono una finzione.

Solo con le armi in pugno si può davvero cambiare la propria vita in meglio», tuona il sedicente "Battaglione Siberiano". Oltre a questo gruppo, all'assalto oltre il confine avrebbero partecipato altre due formazioni paramilitari formate da russi schieratisi con Kiev e che già in passato hanno rivendicato attacchi in territorio russo: la "Legione della Libertà della Russia" e il "Corpo dei volontari russi", quest'ultimo almeno in parte composto da estremisti di destra.

 

incursione dei partigiani russi nelle regioni di belgorod e kursk 4

«Come tutti i nostri concittadini, sogniamo una Russia libera dalla dittatura di Putin. (...) Toglieremo la nostra terra al regime, centimetro per centimetro», dichiara in un video un paramilitare della "Legione della Libertà della Russia".

 

Le forze ucraine affermano di non avere nulla a che fare con le incursioni, ma diversi esperti ritengono che ciò sia impossibile. Secondo l'analista Mark Galeotti, i paramilitari coprono diverse fasce dello spettro politico e sono uniti dalla loro avversione nei confronti di Putin. «Ma allo stesso tempo - aveva spiegato l'anno scorso alla Reuters - dono controllati dall'intelligence ucraina. Si affidano agli ucraini per armi e supporto».

 

incursione dei partigiani russi nelle regioni di belgorod e kursk

Nelle zone di confine, la vigilia delle presidenziali russe non appare certo delle più serene. A dimostrarlo c'è la chiusura delle scuole per tre giorni annunciata dal sindaco di Kursk, capoluogo di una delle due regioni russe dove si sarebbero infiltrati i battaglioni filo-ucraini. Ma non ci sono solo le presunte incursioni armate.

 

Il ministero della Difesa russo sostiene che nella notte la sua contraerea abbia abbattuto nove missili vicino Belgorod e 25 droni in diverse altre regioni, comprese quelle di San Pietroburgo e Mosca, che distano parecchi chilometri dall'Ucraina invasa. Ma il bombardamento ucraino non sarebbe passato senza conseguenze. Il governatore della regione di Nizhny Novgorod denuncia infatti un incendio in una grande raffineria nella zona industriale di Ktsov, a ben 800 chilometri dalla frontiera con l'Ucraina.

 

[…]

 

raffineria di petrolio a Riazan in russia colpita da drone ucraino

Un altro drone avrebbe invece mandato in fiamme un deposito di carburante nella regione di Oryol, a 160 chilometri dal confine. Sul fronte, le forze russe sostengono di aver conquistato il villaggio ucraino di Nevelske. Mentre nella regione russa di Ivanovo, 250 chilometri da Mosca, un aereo da trasporto militare Il-76 con 15 persone a bordo si sarebbe schiantato poco dopo il decollo a causa di un incendio a un motore.

incursione dei partigiani russi nelle regioni di belgorod e kursk 1incursione dei partigiani russi nelle regioni di belgorod e kursk incursione dei partigiani russi nelle regioni di belgorod e kursk 6incursione dei partigiani russi nelle regioni di belgorod e kursk 2

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...