siena foligno donna segregata dall'ex si lancia dall'auto castel romano

QUANDO GETTARSI DA UN’AUTO IN CORSA E’ L’UNICA VIA D’USCITA – UNA DONNA RAPITA E STUPRATA PER 3 NOTTI DALL’EX, SI SALVA LANCIANDOSI DALLA MACCHINA ALL'ALTEZZA DI CASTEL ROMANO - LA 28ENNE ERA STATA RAPITA A SIENA E PORTATA A FOLIGNO NELLA CASA DELL’UOMO (UOMO?), UN ALBANESE 30ENNE IRREGOLARE E CON PRECEDENTI…

Giovanni Camirri e Michele Milletti per “il Messaggero”

 

DONNA RAPITA E STUPRATA PER 3 NOTTI DALL’EX

Gettarsi da un'auto in corsa come unica via d'uscita. Detta così sembra folle, ma dopo 72 ore di violenze sessuali ripetute lo è molto meno. Rapita, stuprata e picchiata. Tre notti di terrore per una donna, di 28 anni, madre di due figli e vittima del suo ex, albanese di trenta.

 

Un inferno passato per Siena, Foligno e Roma finché la donna è riuscita a liberarsi del suo aguzzino all'altezza del centro outlet di Castel Romano e chiedere aiuto ai poliziotti del commissariato di Spinaceto che, assieme ai colleghi della squadra mobile di Roma e del commissariato di Foligno, hanno posto fine ai tre giorni di stupri e a un anno di violenze e minacce.

 

LA RICOSTRUZIONE

A Foligno, cuore della tranquilla e verde Umbria, i poliziotti hanno condotto il blitz che ha portato al fermo dell'albanese. Ma prima, dal 31 luglio fino al pomeriggio di venerdì primo agosto, sempre a Foligno la giovane mamma è stata segregata in un appartamento e obbligata a subire le violenze sessuali del suo aguzzino, clandestino con a carico un ammonimento del questore di Perugia.

DONNA RAPITA E STUPRATA PER 3 NOTTI DALL’EX

 

Dopo aver abusato a lungo di lei, l'ex compagno l'ha fatta salire in auto e l'ha portata verso Roma.

 

Qui, la donna in pochi istanti ha messo in atto la fuga. Approfittando della presenza di tante persone che in quel momento gravitavano nel parcheggio del centro, ha utilizzato un momento di distrazione dell'albanese e dopo aver aperto lo sportello dell'auto ancora in movimento e si è gettata in strada chiedendo aiuto a gran voce. Le telecamere di sicurezza del centro commerciale hanno raccontato agli investigatori una scena raccapricciante: l'uomo che ferma la macchina, raggiunge la ragazza prendendola a schiaffi e pugni per costringerla a risalire in macchina.

 

Ma a quel punto la giovane mamma non era più sola: l'intervento di alcuni passanti e delle guardie giurate in servizio all'outlet hanno permesso il salvataggio della donna. All'arrivo degli agenti del commissariato Spinaceto, però, l'albanese era scappato.

 

Ai poliziotti, la ragazza ha raccontato la storia di un amore malato: un anno di soprusi e violenze, fisiche e psicologiche e l'obbligo, ottenuto con minacce rivolte a lei e ai suoi figli, a non rivelare a nessuno ciò che era costretta a subire. Dopo i soccorsi alla donna, ricoverata in ospedale e sottoposta al protocollo per le vittime di abusi sessuali, sono scattate le indagini per rintracciare l'uomo in fuga. Proprio grazie ai filmati di videosorveglianza dell'outlet è stato possibile risalire alla targa e al modello dell'auto utilizzata dall'albanese.

 

DONNA RAPITA E STUPRATA PER 3 NOTTI DALL’EX

LA CATTURA

L'indagine quindi si concentrata su Foligno. Sono stati setacciati i luoghi abitualmente frequentati dallo straniero, così come sono stati verificati possibili appoggi in zona. Il 30enne infatti a Foligno ha alcuni parenti ma s'è ben guardo di contattarli o raggiungerli.

 

Le attenzioni si sono poi concentrate verso una specifica zona alla periferia della città fino alla svolta: è stata rintracciata una testimone, una giovane donna italiana residente a Foligno che, nel corso di una visita a casa dell'albanese nella giornata di giovedì, spaventata dalle violenze alle quali, suo malgrado, aveva dovuto assistere, era fuggita dall'appartamento.

 

Dopo aver raccolto la testimonianza, i poliziotti hanno stretto il cerchio ulteriormente attorno all'uomo e lo hanno individuato alla stazione di Foligno, dove è stato bloccato e posto in stato di fermo per sequestro di persona, violenza sessuale, minacce e lesioni e portato in carcere a Spoleto. La vittima, dopo le cure e le visite che hanno rivelato la presenza di numerosi segni di violenza sul suo corpo, è stata affidata ai genitori, giunti a Roma per assisterla.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."