antonia dell'atte

"NELLA MILANO DA BERE DEGLI ANNI '80 ERO SOPRANNOMINATA "ANTONIETTA NON LA DA'" - QUELLA "CONTADINOTTA" DI ANTONIA DELL’ATTE SI RACCONTA TRA IL SUCCESSO DA TOP MODEL, LA TV E IL MATRIMONIO DA INCUBO - “LA SVOLTA? TAGLIARMI I CAPELLI. MI OFFRIRONO 2 MILIONI PER FARLO E SOLO ALLORA MI NOTÒ ARMANI" - PIPPO BAUDO CHE LE PREFERI' ALESSANDRA MUSSOLINI, "DRIVE IN": "MI PIACEVA L’IDEA DI PRENDERE IN GIRO LE MODELLE CHE SI SENTIVANO INTOCCABILI” - "MOLLAI TUTTO PER MIO MARITO. ERA UN CONTE, ANDAMMO A VIVERE IN SPAGNA E PER TRE ANNI MI PICCHIÒ. FU UN INCUBO E…”

Estratto dell'articolo di Renato Franco per www.corriere.it

 

antonia dell'atte 1

Tante vite in una. Le radici contadine, il successo da top model (come musa di Armani), la televisione (in Italia Drive In, poi — tantissima — anche in Spagna), un matrimonio da dimenticare (ma un figlio che lenisce ogni ferita).

 

Antonia Dell’Atte, lei si era definita «una contadinotta». Conferma?

«Preferisco contadina aristocratica. Ho lasciato la Puglia quasi 44 anni fa, oggi è uno dei luoghi più ambiti, all’epoca era una regione dimenticata da Dio. Dovevo nascere uomo, mio padre si aspettava un Antonio e poi sono arrivata io».

 

Non è nata uomo, ma ha tratti androgini che sono stati la sua fortuna...

antonia dell'atte giorgio armani

«Avevo la femminilità delle dee greche, incarnavo una bellezza mediterranea non immediata. Nessuno mi voleva, mi dicevano che dovevo operarmi al naso, che avevo il collo troppo lungo, le mani grandi, i piedi enormi con quel numero 42, le sopracciglione, la pelle chiara... le agenzie sostenevano che non sarei mai stata una top. All’epoca cercavano le bellezze americane, molto Barbie […] la prima volta che incontrai Armani avevo ancora i capelli lunghi e lui non mi notò».

 

La svolta?

antonia dell'atte 10

«Proprio il taglio di capelli, mi offrirono una cifra enorme, 2 milioni di lire come dire 10 mila euro oggi. Solo per tagliarmi i capelli. Io temevo di perdere la forza come Sansone, ma è stata la mia fortuna».

 

Incontrò di nuovo Armani in un ristorante e lui la notò.

«Eravamo da Bice, a Milano, e quel taglio fece si che Giorgio si accorgesse di me. Vedevo io suoi occhi addosso e il giorno dopo corsi da lui. Mi disse: sei la donna che cerco. Non ci potevo credere. Non sapevo che rappresentavo un modello di donna, non la solita sciacquettina modellina erotica. Incarnavo una donna che lavora, radiosa, con i giornali in mano, imprenditrice. Un modello».

antonia dell'atte 8

 

Cosa la colpisce di Armani?

«La sua riservatezza, la sua eleganza. Ha saputo dare valore ed esaltare la donna anche mettendole addosso una giacca; ha valorizzato la femminilità, non la volgarità».

 

Coca e soldi, un po’ come adesso. Come era la Milano da bere degli anni Ottanta?

«Io non l’ho vissuta […] Ero soprannominata Antonietta non la dà. […] non devi cedere alle uscite, alle avance del playboy, alle trappole lusinghiere di quelli che ti fanno i complimenti ma ti vogliono rubare l’anima […] ».

 

antonia dell'atte 3

Prima di diventare un top model, incrociò anche Pippo Baudo che per «Domenica In» nel 1981 preferì Alessandra Mussolini a lei...

«All’epoca non ero conosciuta, Baudo mi fece un provino ma io ero ingenua, disarmante. Scelse Alessandra Mussolini».

 

Baudo, scopritore di talenti per eccellenza, per una volta ha toppato...

«Non tutto il male viene per nuocere, pensi se avessi fatto la valletta muta in tv... all’epoca era relegata al ruolo della donna oggetto, ornamentale, come un bel vaso di fiori».

 

La tv arrivò comunque, più avanti, con «Drive In» di Antonio Ricci.

«Gli piaceva l’idea di questa modella sofisticata e aristocratica che a un certo punto inizia a sbraitare in pugliese. […] All’inizio ero titubante, pensavo: chissà come la prendono quelli della moda. Però mi piaceva l’idea deridere quel mondo di modelle che si credono intoccabili, […]».

antonia dell'atte 6

 

Nel 1993 era protagonista del video di «Caffè de la Paix» di Battiato. Come lo conobbe?

«Al compleanno di Miguel Bosé, quello dove Lucia e Dominguín, il torero, si incontrarono con il figlio, che non aveva un gran rapporto con il padre. Con Battiato ho instaurato un’amicizia che è durata fino alla sua dipartita, anzi fino alla sua reincarnazione, perché per me non è morto».

 

[…]

A un certo punto molla tutto. Decide di sposarsi con il conte Alessandro Lecquio di Assaba y Torlonia. Le si prospetta una vita da principessa, ma la favola diventa incubo.

«Ho lasciato il lavoro per amore, quando ero all’apice del successo. Per questo ho un consiglio da dare a tutte le donne: non fatelo. Chi te lo chiede non ti ama».

antonia dell'atte 9

 

Però lei non aveva capito.

«Mi ha corteggiato per un anno, ci siamo sposati e siamo andati a vivere in Spagna. Sono stati tre anni di inferno, lui era una persona possessiva, dal carattere violento e manipolatorio, venivo costantemente umiliata».

 

Anche picchiata?

«Sì, mi picchiava... Noi donne vogliamo fare le crocerossine, ma poi la paghiamo... Anche grazie all’appoggio di suo zio Juan Carlos e della regina Sofia sono riuscita a divorziare senza nessuna ripercussione».

 

Ha fatto anche l’opinionista all’«Isola dei famosi». Perché non la concorrente?

«A Giorgio Gori e Simona Ventura dissi che non avrei partecipato al reality neanche se mi pagavano oro. Per stare in costume chiesi un milione... e infatti non me li hanno dati».

antonia dell'atte 7

[…]

 

La chirurgia estetica?

«La trovo patetica, vedo in giro tutte queste donne gatto che non hanno capito che si diventa penose. Non si può essere eternamente giovani».

antonia dell'atte 2antonia dell'atte 4antonia dell'atte 5

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?