"MUSSOLINI? FU SALVATO DAI PARTIGIANI" - LO STUPIDARIO DELLA MATURITÀ 2019: DAI "RAGGI ULTRAVIOLENTI" (NON "ULTRAVIOLETTI") ALL’" ARIA CONGESTIONATA" (INVECE DI "CONDIZIONATA") CHE POTREBBE ESSERE LA NUOVA BATTAGLIA DI GRETA– UN ESILARANTE COLLEZIONE DI STRAFALCIONI: LO “IUS SOLI” DIVENTA “DIRITTO AL SUOLO” E D’ANNUNZIO NON E’ PIU’ UN ESTETA MA “ESTETISTA”

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Marco Belpoliti per “la Repubblica”

 

mussolini mussolini

Chissà se quelli che li fanno sanno da dove deriva la parola? Strafalcione, da "falciare male". Sbagliano, e tuttavia falciano. Non è poco. Perché a leggerli gli strafalcioni di questa Maturità 2019 viene da sorridere, se non proprio da ridere, perché alcuni sono davvero pensati bene, e altri sono quasi commuoventi. Bisognerebbe dire che, se esiste una creatività "verso l' alto", quella degli artisti e degli scienziati, c' è anche una creatività "verso il basso", quella degli errori involontari.

 

studenti maturità studenti maturità

Si tratta di una forma d' inventività prodotta dalla manipolazione più o meno inconsapevole delle parole, la quale dimostra una sua forza non banale. Del resto, lo strafalcione non è mai banale, ammesso che la banalità esista davvero, come ci ha ricordato Stefano Bartezzaghi in un suo libro. La collezione degli strafalcioni prodotti nelle varie scuole italiane, dimostra che spesso si tratta di lapsus linguistici - "esteta" diventa "estetista" per D' Annunzio -, di giochi linguistici - lo "ius soli" che diventa "diritto al suolo" -, di errori di lettura - coscienza scambiata per conoscenza - e persino storici - chi ha liberato Mussolini? I partigiani: liberato da sé stesso o liberati gli italiani da lui?

 

Lo strafalcione può essere frutto dell' emozione, come hanno notato alcuni insegnanti romani, o essere un involontario gioco di parole.

 

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L' errore rivela qualcosa di sé, come sostiene la teoria freudiana del lapsus. Anche se non è proprio l' esame di maturità il luogo giusto dove farli, ma esiste anche il diritto allo strafalcione, e a volte può essere, come qui, pagato caro. Primo Levi, di cui ricorre quest' anno il centenario della nascita (gli è stata risparmiata, non si sa per quale ragione recondita, la presenza nelle tracce d' esame) aveva notato in un suo articolo "L' aria congestionata", che i parlanti tendono a ricostruire il "vero" significato delle parole deformandole più o meno profondamente.

 

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Si tratta del fenomeno della cosiddetta falsa etimologia o etimologia popolare, rilevato da Giuseppe Gioacchino Belli: "brodometrico" per "protomedico", "mormoriale" per "memoriale", "formicare" per "fornicare". Lo scrittore torinese sottolinea come queste deformazioni e manipolazioni lessicali "nascono intorno a noi o addirittura dentro ciascuno di noi". E si tratta pur sempre di qualcosa che esprime, come nel lapsus freudiano, un pensiero recondito, una volizione, un desiderio, un timore, o altro ancora. Levi fornisce vari strafalcioni da lui raccolti nel corso degli anni. Per esempio "acqua portabile" invece di "potabile". Non è forse "portabile", scrive, l' acqua dal momento che viene portata a casa dalle condutture?

 

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Gli esempi che Levi fa provengono probabilmente da esperienze personali o da racconti di amici insegnanti, perché è proprio la scuola il luogo dove gli strafalcioni prosperano, vengono raccolti e ricordati per generazioni. Ci sono nel catalogo leviano alcune espressioni che potevano essere presenti negli scritti di questa maturità 2019, se solo si fosse data l' occasione giusta.

D ANNUNZIO D ANNUNZIO

 

Come: "raggi ultraviolenti" al posto di "ultravioletti", o" aria congestionata" invece di "condizionata". Del resto, non è forse vero che molti strafalcioni risultano di "umile estrazione", dice Levi, e "comportano una elaborazione inconscia ovvia ed elementare", mentre "altri sono più arditi ed attestano associazioni ad un livello più alto" - confondere "lusso" con "lussuria" nel 2019; "altri infine contengono un lampo di poesia, o di sarcasmo, o di riso". Questi sono i migliori. Invece della reprimenda dei commissari, e il voto basso, meriterebbero, fuori registro, una loro piccola lode, perché allietano e rendono ragione del fatto che il gioco di parole è qualcosa di molto profondo e radicato in noi, che alimenta la fantasia e l' immaginazione, o ne è l' effetto. A volte crea persino versi. Soprattutto mette di buon umore, che non è una cosa da poco.

 

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Certo, l' ignoranza non è un bene, ma in un mondo così incattivito, come quello attuale, togliere peso alle parole, movimentarle, seppur nell' inadatta sede di esame, non è poi così terribile. Poveri studenti, si saranno vergognati, come capita a tutti noi quando "tagliamo male".

la vignetta di jim carrey su mussolini la vignetta di jim carrey su mussolini Mussolini a Trieste Mussolini a Trieste Mussolini a Trieste Mussolini a Trieste mussolini mussolini Mussolini a Trieste Mussolini a Trieste mussolini mussolini mussolini mussolini mussolini mussolini

 

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