giorgio gori

"NO LOCKDOWN, VOGLIAMO LIBERTA'" - A BERGAMO UNA FOLLA PROTESTA SOTTO CASA DEL SINDACO, GIORGIO GORI, CONTRO LE MISURE RESTRITTIVE DEL NUOVO DPCM ENTRATE IN VIGORE OGGI - C’ERANO RISTORATORI, COMMERCIANTI E PARTITE IVA, GRUPPI DI ESTREMA DESTRA E ALCUNI ESPONENTI DELLA LEGA - LA DIFESA DI GORI: “SINDACO NON C'ENTRA PERÒ NULLA CON LA DECISIONE DI INDICARE COME ROSSA UNA CERTA AREA. DECIDE IL GOVERNO”

 

Da www.ilmessaggero.it

 

BERGAMO - PROTESTA SOTTO CASA DI GIORGIO GORI PER LE MISURE RESTRITTIVE DEL DPCM

Giorgio Gori, il sindaco di Bergamo, finisce nel mirino delle proteste di piazza contro le misure dettate dal nuovo Dcpm che entra in vigore da oggi, venerdì 6 novembre. L'annuncio arriva direttamente dal primo cittadino di Bergamo, con un lungo post sul suo profilo Facebook. Ieri sera si è trovato sotto casa un corteo di alcune centinaia di persone, «ristoratori, commercianti e partite iva, insieme a gruppi organizzati di estrema destra, negazionisti e alcuni esponenti della Lega», che hanno manifestato per un'ora sorvegliati dalla polizia, scandendo slogan, con bandiere, striscioni e fumogeni.

 

giorgio gori

«Non voglio esagerare la portata dell'episodio, per quanto non piacevole - scrive Giorgio Gori - Riconosco il diritto di chiunque a manifestare, ma un sindaco non c'entra però nulla con la decisione di indicare come rossa una certa area territoriale. Decide il governo e lo fa a tutela della salute delle persone». Il gruppo manifestava contro la zona rossa e le chiusure davanti al Comune di Bergamo, per poi spostarsi sotto casa del primo cittadino.

giorgio gori – ritiro del pd all'abbazia di contigliano 24

 

«Chi però si è mescolato a quel corteo - scrive Gori - con il solo scopo di strumentalizzarlo sa bene quali siano le competenze dei diversi livelli istituzionali. In un momento come questo, con tanta gente angosciata per il proprio futuro, buttare benzina sul fuoco, indicare un bersaglio solo per interesse di parte, è a mio parere grave e piuttosto pericoloso. Perché nessuno può dirsi sicuro di governare quella protesta, una volta che l’ha scatenata. É perciò un invito alla responsabilità».

 

CRISTINA PARODI E GIORGIO GORI

Subito è scattata la solidarietà da parte di colleghi politici del Pd. «Siamo con Giorgio Gori, che è stato preso di mira ieri sera da un gruppo di manifestanti. Non possiamo accettare come cittadini che la situazione nelle prossime settimane degeneri. Anzi, l'appello a tutte le forze politiche è quello di non esacerbare gli animi e di confrontarsi nel merito delle soluzioni ai problemi. Le istituzioni tornino ad essere autorevoli», scrive Vinicio Peluffo, segretario del Pd della Lombardia. Solidarietà a Giorgio Gori anche da colleghi sindaci.

 

«Solidarietà e piena vicinanza al sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Non sei solo», scrive in un tweet la sindaca di Roma Virginia Raggi. «Restiamo uniti per combattere e sconfiggere insieme il virus rispettando le regole. Non abbassiamo la guardia». «Assediare l'abitazione di chi, in una situazione così difficile, guida una comunità non ha nulla a che vedere con la manifestazione del dissenso. Solidarietà a Giorgio Gori. Non sei solo», aggiunge su twitter Andrea Orlando del Pd.

BERGAMO - PROTESTA SOTTO CASA DI GIORGIO GORI PER LE MISURE RESTRITTIVE DEL DPCM BERGAMO - PROTESTA SOTTO CASA DI GIORGIO GORI PER LE MISURE RESTRITTIVE DEL DPCM BERGAMO - PROTESTA SOTTO CASA DI GIORGIO GORI PER LE MISURE RESTRITTIVE DEL DPCM

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?