1. PADERNO DUGNANO, LA RICOSTRUZIONE DELLA STRAGE SENZA MOVENTE. RICCARDO: «PAPÀ MI URLAVA DI CHIAMARE I SOCCORSI, L'HO COLPITO ALLE SPALLE»
Estratto dell'articolo di Cesare Giuzzi per www.corriere.it
il 17enne che ha ucciso i genitori e il fratello a paderno dugnano
Quando papà Fabio corre in stanza e vede i corpi della mamma Daniela a terra e del figlio Lorenzo su letto, ormai coperto di sangue, si gira verso il figlio Riccardo e gli urla di chiamare i soccorsi. Lui però non lascia il coltello: «L’ho visto piegarsi verso il corpo della mamma e l’ho accoltellato alle spalle». E poi altri colpi «soprattutto nella zona del collo». Per uccidere «perché non volevo che soffrissero».
È una confessione terribile, quella di Riccardo C., il 17enne autore reo confesso della strage di Paderno Dugnano. Un triplice delitto «ancora senza un movente preciso dal punto di vista giudiziario» ma che gli inquirenti indagano anche «da un punto di vista sociologico». Perché dopo aver interrogato parenti e amici del ragazzo «non è emerso alcun presagio di conseguenze di questo livello». Un ragazzo «come tanti», senza segnalazioni precedenti, senza colpi di testa, senza mai atteggiamenti violenti.
FABIO CHIARONI DANIELA ALBANO CON I FIGLI
Studioso, preoccupato per quel debito in matematica per il quale proprio ieri — il giorno dopo l’omicidio della mamma, del papà e del fratellino — avrebbe dovuto sostenere l’esame di recupero. «Ma non era eccessivamente preoccupato», ripete il nonno materno. […]
Ma dopo il delitto si cerca di scavare nella sua vita «apparentemente normale», scandagliando amicizie e possibili segnali di devianza non colti. […] Tra le cose messe a verbale — anche se è lo stesso Riccardo a non metterlo in relazione al triplice delitto — c’è anche un riferimento al suo «desiderio di andare a combattere in Ucraina». Un elemento su cui ora saranno svolti accertamenti, soprattutto informatici, dai carabinieri. […]
strage in famiglia a paderno dugnano
È l’una e cinquantacinque di domenica notte quando Riccardo chiama il 112. All’operatore sanitario dice testuale: «Mio padre ha accoltellato mia madre e mio fratello». Il centralinista chiede le loro condizioni: «Sono vivi?» «No, neanche mio padre — risponde il ragazzo —. Sono morti, sono morti». A quel punto l’operatore chiede se «si è ucciso». «No, l’ho ucciso io». […] I carabinieri lo trovano in strada, seduto sul muretto della cancellata, con in mano il coltello.
Nella sua confessione dice che in realtà il suo piano — a cui pensava da tempo — era un altro: «Volevo raccontare che era stata mamma a uccidere il papà e mio fratello Lorenzo. Poi avrei detto che l’avevo colpita con il coltello».[…]
«In linea generale c’è più solitudine tra i ragazzi. Il perché è la grande domanda di questo caso — l’allarme della pm Ditaranto —. I giovani manifestano un malessere importante, che soprattutto per gli aspetti che riguardano la socialità è in aumento». Il magistrato riflette anche sulle norme che regolano l’accesso dei giovanissimi alle strutture d’aiuto psichiatrico: «Noi possiamo fare molto poco, purtroppo. Perché non è consentito ai ragazzi rivolgersi da soli a un supporto psicologico. Serve il consenso dei genitori, ma se i ragazzi non parlano in famiglia questo disagio rimane sconosciuto».
2. STRAGE DI PADERNO DUGNANO, RICCARDO C.: «ECCO PERCHÉ LI HO UCCISI». LA CANZONE DEI BEATLES, IL DEBITO A SCUOLA E IL COMPLEANNO DEL PADRE
Estratto dell'articolo di Alessandro D’Amato per www.open.online
il 17enne che ha ucciso genitori e fratello a paderno dugnano
C’è una canzone che Riccardo C., autore della strage di Paderno Dugnano, ascolta sempre. È The Long and Winding Road dei Beatles. Lo ha detto lui stesso ai pubblici ministeri della procura dei minori che lo hanno interrogato. A loro ha spiegato che si sentiva «oppresso» dalla sua famiglia e che voleva liberarsi. «Ero convinto che uccidendoli tutti avrei potuto vivere in modo libero», è una delle frasi della confessione.
Per questo ha ucciso il fratello Lorenzo (12 anni), la madre Daniela Albano (49) e il padre Fabio, che aveva festeggiato i 51 anni il giorno prima. Nel villino di via Anzio Riccardo C. aveva covato «quel pensiero» – ovvero quello di sterminare la sua famiglia – «per tutta la giornata. Poi è esploso». Per questo li ha uccisi. «Per sentirmi libero», ha spiegato ai magistrati. E anche «per andare a combattere in Ucraina».
fabio chiaroni daniela albano con i figli
THE LONG AND WINDING ROAD
La canzone contenuta in Let it Be, ultimo album dei Beatles prima dello scioglimento, parla di una storia d’amore. «La strada lunga e tortuosa che conduce alla tua porta/ Non scomparirà mai/Ho già visto quella strada prima d’ora mi ha sempre condotto qui/ Mi conduce alla tua porta», dicono i versi. E ancora: «Molte volte sono rimasto solo/e molte volte ho pianto/Comunque non saprai mai le molte vie che ho provato». Lui ha detto ai pm che ascoltava sempre «musica triste».
triplice omicidio a paderno dugnano 2
Sull’Ucraina, ha precisato che non è stato quello il motivo della strage. E nemmeno un altro argomento gettonatissimo quando le stragi le perpetrano i giovani: i videogiochi. «Giocavamo a un videogame sulla Seconda Guerra Mondiale, ma Riccardo non era appassionato», ha fatto sapere un suo amico. Proprio ieri avrebbe dovuto sostenere l’esame di riparazione per il debito in matematica al liceo scientifico Gadda di Paderno.
triplice omicidio a paderno dugnano 1
[…] LA STRAGE DI PADERNO DUGNANO
Le parole con cui Riccardo C. ha raccontato la strage di Paderno Dugnano sono state lucide e attente. Una volta a letto dopo la festa «sono rimasto sveglio. Ho aspettato che tutti si addormentassero». Poi ha raggiunto la cucina al piano terra della villetta. Ha preso un coltello «per la carne», dal manico nero e lungo una ventina di centimetri. «Lorenzo era nel letto, dormiva, l’ho colpito», anche se «pensavo che una coltellata sarebbe bastata a uccidere. Poi mi sono reso conto che non era così».
FABIO CHIARONI - DANIELA ALBANO - LORENZO CHIARONI
E allora ha continuato a colpirlo tra le urla, finché non sono arrivati i genitori. «Mio padre mi ha urlato di chiamare i soccorsi». Ma quando lui ha varcato l’uscio della camera, Riccardo C. lo ha colpito «la prima volta alle spalle». Ha ucciso anche la madre. Poi è andato a conficcare il coltello nel cuscino della sua camera.
«NON PENSAVO CHE AVREBBERO SOFFERTO»
«Non pensavo che avrebbero sofferto così tanto», ha detto durante l’ultimo interrogatorio. A quel punto ha chiamato il 112. […]
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