strage di viareggio foto viareggiostrage

"UNA STRAGE SENZA COLPEVOLI. COME PIAZZA FONTANA E BOLOGNA. È UNA VERGOGNA". VIAREGGIO BRUCIA DI RABBIA, SOPRAVVISSUTI E FAMILIARI DELLE VITTIME INSORGONO DOPO LA PRESCRIZIONE DEGLI OMICIDI COLPOSI PER IL DISASTRO FERROVIARIO DEL 2009: "MIA MOGLIE E IL MIO BAMBINO MORTI NEL SONNO NON ME LI RESTUISCE NESSUNO" - "OGNI NOTTE RIPENSO ALLO SCHIANTO. COLPA DI MEZZI VECCHI E ZERO CONTROLLI PER AVERE PIÙ PROFITTO. E PUÒ SUCCEDERE ANCORA…" - APPELLO BIS PER MORETTI, EX AD DI FERROVIE DELLO STATO...

1 - VIAREGGIO SENZA COLPEVOLI. PER I 32 MORTI DELLA STRAGE PRESCRITTI GLI OMICIDI COLPOSI

Francesco Grignetti per "La Stampa"

 

strage di viareggio

Undici anni di processi e tutto da rifare. Anzi, no. I reati principali nella strage ferroviaria di Viareggio ormai sono caduti in prescrizione. E quindi resta solo l'amarezza dei familiari e dei loro avvocati. Così come l'esultanza dei legali di chi era stato condannato in primo e secondo grado, e ora si vede cancellata in Cassazione ogni colpa.

 

marco piagentini

«Oggi - si sfoga amareggiato Marco Piagentini, che nel disastro ha perso moglie e due figli, presidente dell'associazione tra i familiari delle vittime - scriviamo una pagina triste per noi, i nostri figli non ce li rende nessuno, e per questo Paese che si vuole erigere a democrazia importante, ma sembra di essere tornati ai tempi del Medioevo dove i signori impongono le loro leggi. Comunque noi la nostra battaglia la continuiamo ugualmente, perché è una battaglia di civiltà, di giustizia, quella vera».

 

daniela rombi

Gli fa eco una mamma, Daniela Rombi, che ha perso una figlia ventenne: «Una sentenza da brividi. Questa nostra vicenda è una vergogna italiana come lo sono state le stragi di Piazza Fontana e di Bologna».

 

marco piagentini ustioni

Accadde undici anni fa, attorno alla mezzanotte del 29 giugno 2009. Il più grave incidente ferroviario in Europa degli ultimi trent'anni: 32 persone, tra uomini, donne e bambini, uccisi da un'esplosione e un immane incendio mentre riposavano tranquillamente nelle loro case. Un treno carico di gpl deragliò appena fuori dalla stazione di Viareggio. Uno dei vagoni merci cedette di schianto, ma rimase ancora in piedi, e così si vede da un filmato delle telecamere di sicurezza il convoglio avanzare tra mille scintille per poi precipitare subito dopo la fine delle banchine ed esplodere.

 

marco piagentini sopravvissuto

Per la strage, finirono sotto processo l'amministratore delegato Mauro Moretti, il vertice delle Ferrovie, i dirigenti della società tedesca che avevano noleggiato i carri merci e garantito sulla loro resistenza. Come poi scoprì la magistratura, le verifiche erano solo sulla carta. Di fatto erano mezzi vecchi, costruiti in Polonia negli Anni Settanta, ri-assemblati e rimessi in linea. Ma costavano poco, appena una trentina di euro al giorno. E così Ferrovie ci guadagnava anche se era un contratto a prezzi stracciati.

 

marco piagentini ha perso moglie e figlio

Moretti, che ha rinunciato alla prescrizione, era stato condannato a 7 anni in primo e poi in secondo grado.

Pene inferiori a una decina di altri imputati. Ebbene, per tutti la sentenza della Cassazione di ieri è il classico colpo di spugna. È stato sufficiente che cadesse un'aggravante (l'incidente sul posto di lavoro) e l'intera impalcatura delle condanne è caduta.

 

marco piagentini da giovane

Fa notare la Cassazione: l'omicidio colposo plurimo c'è stato, ma ormai è prescritto. Anche il reato di disastro ferroviario colposo è confermato, salvo che il nuovo quadro ne farà rivedere le pene. Escono poi assolte le società, di cui non è ravvisata alcuna responsabilità penale. Per il solo Moretti il processo d'appello si dovrà rifare perché aveva rinunciato alla prescrizione. «Emerge subito che è stato colpito in modo profondo l'impianto delle accuse e delle responsabilità», il primo commento del suo avvocato, Franco Coppi.

 

marco piagentini con la moglie prima del disastro

E ora la politica si straccia le vesti. «Ferisce profondamente il fatto che la prescrizione impedisca di rendere giustizia alle famiglie delle 32 vittime e all'intero territorio», commenta il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.

 

«Un colpo durissimo per chi crede che la giustizia debba sempre compiere il suo percorso fino in fondo», scrive Vito Crimi, M5s. I grillini sapevano che il pericolo della prescrizione era dietro l'angolo, e perciò avevano intitolato idealmente a Viareggio quella riforma della giustizia che ha cancellato il sistema stesso della prescrizione. Ma ovviamente non può valere per il passato.

marco piagentini col figlio

 

E quindi, conclude Piagentini, «siamo affranti e senza parole. Riviviamo il dolore di quel giorno. Abbiamo capito a cosa può portare la prescrizione».

 

2 - L'URLO DI LUCIANA: "È COME UN ERGASTOLO I MIEI CARI BRUCIATI VIVI E NESSUNO PAGA"

Fra.Gri. per "La Stampa"

 

Immaginate di andare a dormire ogni notte con l'orecchio teso per sentire se i treni in lontananza passano regolarmente o non ci sia uno schianto. E non perché temiate per la vostra vita, ma per quella di altri. E non perché temete per i vostri cari, perché quelli, ahimè, già non ci sono più. Ecco, la signora Luciana Beretti, 69 anni, da Viareggio, un disastro ferroviario ormai se l'aspetta sempre.

 

vittime di viareggio

«Può succedere di nuovo. Succede. È appena successo. Ho letto di un treno che è deragliato per una frana. Da un'altra parte è morto un operaio, di 54 anni, schiacciato da un carrello. Non imparano niente. Continua tutto come sempre per il maledetto profitto. E succede per i treni, per le strade. Quello che è successo con il ponte Morandi non è la stessa storia?» .

 

le foto delle vittime

La signora Beretti quella notte ha perso in un colpo il figlio, la nuora e i genitori di lei. Abitavano tutti assieme in una villetta accanto ai binari. «Non hanno fatto in tempo a scappare. Uccisi nel sonno». Undici anni di processi, undici anni di attesa. Ieri era a Roma davanti alla Cassazione, in un freddo gelido, con le foto al collo dei due giovani morti, con il suo dolore incolmabile.

 

luciana beretti

Ci sperava, in una condanna. E quando ha sentito che era tutto cancellato, ha avuto momenti di puro sconforto. «Viene voglia di andare ad occupare il Parlamento. In tanti anni siamo sempre stati buoni, ma forse adesso è arrivato il momento di strillare. Mi chiedo se i giudici di Lucca e Firenze sono stati considerati degli incapaci da questi di Roma».

 

familiari delle vittime

Le gigantografie al collo servono a parlare di Federico, che aveva appena compiuto 32 anni, e faceva l'autista di autobus, e di Elena, 32 anni anche lei, che si era laureata in lingue. «Erano la gioia in persona. Allegri, solari, innamorati. Un figlio non era arrivato, ma ci stavano pensando. E poi è arrivato quel treno e addio, niente più sogni, speranze, progetti. Tutto finito».

 

mauro moretti (2)

Uno strazio ripetuto per undici anni. «Mio figlio quattordici giorni dopo lo hanno avvolto in un lenzuolo e messo dentro la bara. Non ho più nemmeno potuto vederlo. Anche i suoceri sono morti, tutti bruciati vivi. Erano cordiali, simpatici. Questo è l'ergastolo che viviamo, altro che le sentenze della Cassazione».

 

daniela rombi con la foto della figlia

Non le resta che battersi per mantenerne la memoria. E per gridare che «a Viareggio forse non succederà più niente di questo, perché per grazia ricevuta le Ferrovie hanno deciso che in città i treni con carichi pericolosi devono viaggiare a 50 km orari. Ma fuori? Viareggio non ha insegnato niente. I convogli con i carichi pericolosi continuano a girare per l'Italia come prima. Sono bombe, altro che storie. I nostri periti hanno dimostrato che è stato un caso fortunato se quella notte non è stata sventrata tutta la città. È andata così solo perché il gpl è uscito da una fessura piccola, ma poteva essere molto peggio».

 

l foto di una delle vittime

Il discorso, però, è più ampio. «Risparmiavano su tutto perché dovevano fare l'Alta Velocità. E così avevano noleggiato dei vagoni merci in Germania, che poi erano dei ferrivecchi, costruiti in Polonia negli Anni Settanta. Carrelli arrugginiti, usurati. Ma costavano poco. E torniamo al maledetto profitto».

 

foto delle vittime appese al collo

Già, il maledetto profitto. Non per caso le famiglie di Viareggio si chiamano «Il mondo che vorrei». Un mondo dove si investe adeguatamente per la sicurezza e ci si preoccupa dei lavoratori, degli utenti, di chi vive accanto a infrastrutture pericolose. «Noi ci battiamo. Ma mi sembra tutto inutile quando poi in Lombardia mettevano un pezzo di legno al posto dei bulloni nei binari. Sempre e soltanto per il maledetto profitto».

MAURO MORETTIMAURO MORETTI

Ultimi Dagoreport

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT