oscar del do frecce tricolori torino

"UN UOMO MI HA DETTO: ‘HAI UCCISO UNA BAMBINA’. DA QUEL MOMENTO NON RIESCO A DARMI PACE" – PARLA OSCAR DEL DÒ, IL PILOTA DEL JET DELLE FRECCE TRICOLORI CHE SI È SCHIANTATO IERI A TORINO: "MI SONO LANCIATO SENNÒ MI SAREI SCHIANTATO CON L’AEREO. NON HO VISTO QUELLA MACCHINA” – IL PADRE DELLA BAMBINA DI 5 ANNI MORTA IERI, PAOLO ORIGLIASSO, È STATO DIMESSO DALL’OSPEDALE - SIMONE PAGLIANI, EX PILOTA DELLE FRECCE: "UN GUASTO IN DECOLLO NON LO PUOI GESTIRE" - APERTA UN'INCHIESTA PER DISASTRO AEREO E OMICIDIO COLPOSO - VIDEO

 

 

1-IL PILOTA DELLE FRECCE TRICOLORI SOTTO SHOCK, LA SCOPERTA DELLA MORTE DELLA PICCOLA LAURA: «NON HO VISTO L’AUTO, NON MI DO PACE»

Estratto da www.open.online

 

PAOLO ORIGLIASSO CON LA FIGLIA LAURA LA MOGLIE E L ALTRO FIGLIO

È sotto shock il maggiore Oscar Del Dò che pilotava il Pony 4 delle Frecce Tricolori dopo aver scoperto che nell’incidente ha perso la vita una bambina di cinque anni. Pochi attimi, non più di due secondi, per prendere una decisione prima dello schianto:

 

«Ho tenuto finché ho potuto – ha detto alla Stampa – poi ho dovuto lanciarmi sennò mi sarei schianto con l’aereo». In quel momento per una tragica casualità passava l’auto della famiglia con la piccola, morta sul colpo dopo essere stata travolta dal jet. «Non ho visto quella macchina», ha spiegato il pilota. «Quando con il paracadute ho toccato terra, ho visto un incendio. Sono corso verso il fuoco, ma un uomo mi ha fermato e mi ha detto: “Hai ucciso una bambina”. Da quel momento non riesco a darmi pace».

 

OSCAR DEL DO

Il Pony 4 era l’ultimo della “coda” di sinistra mentre sfrecciava con quattro compagni nella formazione a triangolo. Dopo il decollo, è partita la manovra di ritiro del carrello. A quel punto sarebbe andato contro un piccolo stormo di uccelli che hanno colpito l’aereo vicino al motore.

 

L’aereo si spegne, Del Dò prova a riavviarlo ma non ci riesce. Cerca di portare l’aereo fuori dal perimetro, ma in brevissimo tempo diventa ingovernabile. A quel punto il pilota si lancia con il paracadute, mentre il Pony 4 si schianta a terra e striscia a velocità altissima fino a esplodere.

 

Pilota esperto, 35 anni, Del Dò è entrato nelle Frecce Tricolori nel 2019, dopo aver prestato servizio nel 132mo gruppo del 51mo Stormo di Istrana, in provincia di Treviso […]

 

2-INCIDENTE FRECCE, DIMESSO IL PAPÀ. IL MEDICO: «CONTINUA A CHIEDERSI COSA POTEVA FARE DI DIVERSO»

Estratto da www.corriere.it

incidente frecce tricolori a torino 3

 

È stato dimesso con 20 giorni di prognosi Paolo Origliasso, il padre della piccola Laura, morta ieri a 5 anni a seguito dello schianto dell'aereo della Freccia Tricolore.Lui e la moglie Veronica sono stati tenuti in osservazione tutta la notte al Cto e hanno riposato. Non ci sono problemi clinici gestionali. Ha trascorso una notte tranquilla il piccolo Andrea, rimasto ustionato nello schianto della Freccia Tricolore avvenuto ieri nei pressi di San Francesco al Campo, nel Torinese.

 

[…] ''Il papà ha ripercorso un migliaio di volte questa volta la scena cercando di chiedersi come avrebbe potuto fare diverso'' ha spiegato in un punto stampa Maurizio Berardino, capo del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione della Città della Salute di Torino.

 

 

3-SIMONE PAGLIANI, EX PILOTA DELLE FRECCE: «NON ESISTONO PILOTI INESPERTI. UN GUASTO IN DECOLLO NON LO PUOI GESTIRE»

Estratto dell’articolo di Elvira Serra per il “Corriere della Sera”

incidente frecce tricolori a torino 2

 

Simone Pagliani, 50 anni, pilota delle Frecce Tricolori dal 2002 al 2009 nelle posizioni di Pony 8, il terzo gregario destro, Pony 3, primo gregario destro, e poi Pony 6, leader della seconda sezione. Oggi è un pilota civile.

 

Cos’ha pensato quando ha sentito la notizia dell’incidente di Torino?

«Il primo pensiero è stato per la famiglia della vittima: ho un bambino di 6 anni. Poi ovviamente mi sono sentito vicino al pilota perché so quanto sono delicate queste fasi del volo e so che i piloti mettono al primo posto la sicurezza su qualunque tipo di manovra ed esibizione».

 

incidente frecce tricolori a torino 1

Conosce Oscar Del Dò, al comando del jet che si è schiantato?

«Sì, ci conosciamo tutti. E non esistono piloti di pattuglia inesperti: ce ne sono di più giovani e di più anziani, ma sono tutti già formati, si arriva intorno ai 30 anni di età, con almeno mille ore di volo sulle spalle, al massimo della professionalità e prestanza fisica, perché è anche un lavoro fisicamente provante. E prima di fare la prima esibizione si fanno 10 mesi di addestramento continuo al ritmo di minimo due voli al giorno. Ripeto: non esiste in pattuglia un pilota inesperto».

 

incidente frecce tricolori a torino 6

Si è fatto un’idea delle cause dell’incidente?

«Purtroppo quando c’è un imprevisto in decollo, che sia uno stormo di uccelli o un problema al motore, cambia poco: una perdita di potenza in decollo, qualunque sia l’origine, ti lascia pochissimo tempo, la velocità è bassa, la quota è poca. Il pilota avrà fatto tutto quello che si poteva fare, ma con un monomotore non ti resta altro che eiettarsi». […]

 

Lei ha mai avuto paura in volo? Si è mai sentito in pericolo?

«No. Ci sono stati voli complicati con turbolenza, orografia difficile, voli in cui magari la copertura delle nubi poteva essere un problema. Però ogni tipo di manovra viene calcolata: il pilota già prima di cominciare ha tutta una serie di soluzioni per far sì che la manovra sia anzitutto sicura e poi spettacolare, sempre in questo ordine».

incidente frecce tricolori a torino 4

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”