gli operai della gkn di firenze 3

"GLI UTILI NON BASTAVANO, GKN VOLEVA FARE PIÙ SOLDI" - GLI OPERAI LICENZIATI VIA MAIL DA UN GIORNO ALL'ALTRO CONTINUANO A PRESIDIARE LA LORO FABBRICA A FIRENZE: "NON LA LASCIAMO NEANCHE DI NOTTE. CI HANNO PRESI IN GIRO. CHIUDONO PER UNA MERA SPECULAZIONE FINANZIARIA. INTANTO HANNO DELOCALIZZATO LA PRODUZIONE IN POLONIA E IN SPAGNA. ADESSO TOCCA AL GOVERNO" - QUELLA MAIL BEFFARDA DELL'AD ANDREA GHEZZI SPEDITA AI DIPENDENTI PER NATALE 2020: "CARI COLLEGHI, SAREBBE STATO DIFFICILE FARE DI MEGLIO"

Niccolò Zancan per “La Stampa

 

gli operai della gkn di firenze 6

Si erano dimenticati tutti degli operai. Ma sono qui, invece. Dopo lo striscione con sopra scritto: «Noi siamo quelli che per vivere dobbiamo lavorare». Alessandro Tapinassi, 57 anni, conduttore di macchine a controllo numerico: «Il nostro collante è la solidarietà. Noi restiamo insieme, mentre la società ti insegna la solitudine».

 

gli operai della gkn di firenze 7

Gianluca Armino, 47 anni, padre di Giulia e Tomas: «Per quindici anni ho fatto il turno di notte per arrivare a 1.700 euro al mese. Ma da quando mi hanno messo al magazzino prendo 1.400. Con mia moglie abbiamo ancora quindici anni di mutuo sulla casa».

 

Cucina da campo

Valerio Boldrini, 49 anni, alla produzione dei semiassi del Ducato: «Non sono mai stato un estremista. Ma il modo che hanno usato per licenziarci è inaccettabile. Ci hanno presi in giro».

 

gli operai della gkn di firenze 4

Luciano Morelli, 53 anni: «I proprietari della fabbrica sono scappati come dei ladri. Hanno liberato i loro uffici da un giorno all'altro. Pensano di prenderci per sfinimento, ma si sbagliano: sono proprio loro la nostra forza. Senza un accordo da qui non uscirà neanche un bullone».

 

gli operai della gkn di firenze 3

È un altro giorno di presidio permanente davanti alla Gkn. Certo, è il giorno migliore da tre mesi a questa parte, dopo la sentenza del tribunale di Firenze che ha revocato la procedura di licenziamento per i 422 dipendenti dichiarandoli illegittimi. L'umore è buono. Ma nulla è cambiato.

 

gli operai della gkn di firenze 5

Sono sempre divisi per turni, come al lavoro. Alla cucina da campo oggi è in servizio l'operaio Andrea Agostinelli: «Frittata, piselli, arista». C'è la Sambuca del collettivo operaio a 20 euro e il portachiavi «Insorgiamo» a 3. Stanno qui. Dove la fabbrica di semiassi ex Fiat, controllata dal fondo inglese Melrose Industries, produceva utili e dava da mangiare a tutti.

 

gli operai della gkn di firenze 2

E adesso tutti ricordano due cose, più delle altre. Quella mail che aveva come oggetto «Chiusura dello stabilimento e interruzione delle attività produttive», per poi attaccare con queste parole: «Caro collega, abbiamo ritenuto opportuno e corretto informarti direttamente della comunicazione che la nostra Società, con rammarico».

 

ANDREA GHEZZI AD DELLA GKN 1

Nessun preavviso. Neanche un'avvisaglia. Avevano dato un giorno di vacanza. Serviva per poter chiudere la fabbrica e sbaraccare senza dipendenti fra i piedi. Ecco perché il secondo fatto che molti ricordano è il videomessaggio dell'amministratore delegato Andrea Ghezzi, spedito ai dipendenti per Natale 2020: «Cari colleghi, è stato un anno particolare e complicato, ma dal punto di vista aziendale possiamo ritenerci molto soddisfatti per aver saputo conciliare con successo diverse esigenze. La tutela della salute, le domande dei nostri clienti e la sostenibilità economica e finanziaria dell'azienda. Sarebbe stato difficile fare di meglio».

 

ANDREA GHEZZI AD DELLA GKN 2

Polonia e Spagna

«Ti rendi conto?», domanda l'operaio Alessandro Tapinassi. «Qui si facevano utili, molti utili. Ma fare soldi con il lavoro non basta più. Vogliono chiudere per fare soldi con i soldi. Per una mera speculazione finanziaria. Intanto, hanno delocalizzato la produzione in Polonia e in Spagna».

 

All'ingresso dello stabilimento ci sono ancora gli ultimi pezzi prodotti per la Ferrari, alle 5.27 dell'ultimo turno di lavoro: era l'8 di luglio. «A nessuno di noi passava lontanamente per la testa che potessero mandarci via il giorno dopo».

 

Un giudice ha stabilito che il modo usato dai proprietari di Gkn è inaccettabile. Dopo la sentenza, la proprietà ha convocato il primo tavolo di concertazione, alle 17 di ieri, all'Hotel Londra di Firenze. Ma tutti i sindacati e la Rsu dell'azienda di Campi Bisenzio non si sono presentati.

 

gkn di firenze

«Non ci siamo andati perché non è il luogo adatto» dice Daniele Calosi, il segretario generale della Fiom di Firenze. «L'unico luogo deputato è la sede del ministero per lo sviluppo economico. Tocca al governo trovare un accordo per evitare i licenziamenti».

 

gli operai della gkn di firenze 1

Come ogni notte gli operai della Gkn vegliano sulla grande fabbrica spenta. Il sindaco di Campi Bisanzio, Emiliano Fossi, ha deviato il traffico dei camion per impedire il trasloco dei macchinari. Nessuno si fida più.

 

proteste alla gkn di firenze 1

La canzone che cantano al presidio dice: «Non c'è resa, non c'è rassegnazione, ma solo tanta rabbia che cresce dentro me». È la classe operaia del 2021. Neanche una parola sulla politica, ma questa politica fatta con i corpi: «Noi siamo insieme. La nostra vita è lavorare, il caffè freddo portato da casa, le feste per i nuovi figli. Siamo insieme da quando avevamo diciotto anni e adesso, che ne abbiamo cinquanta, siamo una famiglia. Noi restiamo qui». È buio. Il cancello della fabbrica si apre. «Ciao fratellino», dice l'operaio Alessandro Tapinassi. Arrivano quelli del turno di notte.

 

proteste alla gkn di firenze 2PROTESTE ALLA GKN DI FIRENZEproteste alla gkn di firenze 3

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...