mascherina sole caldo

REBUS MASCHERINE: E' SOLO UN ARRIVEDERCI? - DAL 15 GIUGNO FINIRÀ L’OBBLIGO DELLE FFP2 NEI CINEMA, TEATRI E GLI EVENTI SPORTIVI AL CHIUSO, MA LA RISALITA DEI CONTAGI A CAUSA DELLA VARIANTE OMICRON 5 PREOCCUPA GLI ESPERTI – I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE POTREBBERO RIMANERE OBBLIGATORI NEI MEZZI PUBBLICI, MENTRE L’USO NELLE SCUOLE È ANCORA INCERTO...

Gianluca De Rossi per “il Messaggero”

 

mascherine 7

La data da segnare sul calendario è il 15 giugno e dopo proroghe su proroghe alle ordinanze che ne hanno sancito l'obbligatorietà sembra essere arrivato il momento in cui si potranno togliere le mascherine. Mercoledì prossimo, dunque, quando verrà meno anche l'obbligo di vaccinazione per gli over 50 e per il personale della scuola e delle forze dell'ordine, mentre per il personale sanitario l'obbligo sarà in vigore fino al 31 dicembre 2022. 

 

mascherine

Ma non sarà un liberi tutti, perché, in realtà, potrebbe essere ancora obbligatorio indossare i dispositivi di protezione contro la diffusione del Covid in alcune situazioni, come su autobus, tram e metropolitane. E anche a scuola durante gli esami di terza media e di maturità. Perché il Covid non è svanito, anzi: 23.042 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore, in crescita rispetto a mercoledì (erano 22.361), con 84 vittime, quattro in più rispetto a due giorni fa.

 

LA DECISIONE 

mascherine

A frenare la voglia degli italiani di dire addio alle mascherine sui mezzi di trasporto è il ministro della Salute Roberto Speranza: «La valutazione è in corso». Già, perché il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha parlato di «un modesto prolungamento» dell'uso delle protezioni sui mezzi pubblici. 

 

Sulla stessa linea del capo del dicastero di Lungotevere Ripa c'è anche il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: «C'è ancora una riflessione che riguarda i mezzi di trasporto». Costa ha confermato dal 15 giugno lo stop alle mascherine nei cinema, teatri e luoghi al chiuso dello sport: «Le mascherine verranno tolte e non ci sarà più l'obbligo nei cinema, nei teatri e nelle manifestazioni sportive al chiuso».

 

mascherine ffp2

Ma sarà un addio alle mascherine o solo un arrivederci? «Non ci sarà più l'obbligo - ha detto Costa -, ma ci sarà la raccomandazione di utilizzarle. Dopo due anni credo sia giunto il momento di dare fiducia ai cittadini. C'è una consapevolezza diversa».

 

VOTO E SCUOLA 

a scuola con la mascherina

Niente obbligo ma solo raccomandazione a indossare le mascherine ai seggi per la tornata elettorale di domenica prossima, come indicato in una circolare del Viminale. Discorso diverso vale, invece, per la scuola, per gli esami di terza media e di maturità: agli scritti con la mascherina, agli orali non si sa. «Il presidente della Commissione deciderà se all'orale si può abbassare la mascherina - ha detto il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi -. Se si è abbastanza lontano, se c'è un'aula molto grande, va benissimo, altrimenti potrebbe essere un problema».

 

mascherina ffp2 4

Un rebus mascherine da risolvere, dunque, per gli studenti alle prese con gli esami: se per i dirigenti scolastici la mascherina va indossata alle prove scritte, agli orali, appena il candidato inizia a parlare, può toglierla. E per il ministro dell'Istruzione deve decidere il presidente di commissione.

Pronta la replica dell'Associazione presidi (Anp) per voce del presidente Antonello Giannelli: «A me non sembra possa essere un presidente di commissione che possa decidere se la mascherina si tiene o no agli esami orali: o c'è una ragione sanitaria o non c'è». 

mascherina ffp2

 

E il rompicapo resta. «Molti di noi si aspettavano che non ci fosse l'uso della mascherina agli esami - così Mario Rusconi, presidente di Anp Roma -. Ci atteniamo alle regole, ma devono essere chiare, non equivoche. Rimandare la decisione ai presidenti di commissione, significa mettere in difficoltà le scuole». 

 

mascherina ffp2

«Se per gli scritti indossare una mascherina è una questione di rispetto anche verso chi ha delle fragilità - ha detto Cristina Costarelli, presidente Anp Lazio -, agli orali il problema non c'è: le finestre rimangono aperte e il candidato sarà sempre a 2 metri di distanza dalla commissione. Aspettiamo indicazioni scritte, visto che i protocolli antiCovid utilizzati lo scorso anno sono andati in soffitta dopo la fine dello stato di emergenza». Indicazioni scritte che potrebbero arrivare sotto forma di decreto: «Basta un decreto fatto anche all'inizio della settimana prossima - ha detto il sottosegretario Costa -. Mi auguro che si possa arrivare a una sintesi». O quantomeno alla soluzione del rebus.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…