green pass camera

LA ROAD MAP VERSO LA NORMALITÀ – ALLA SCADENZA DELLO STATO DI EMERGENZA, IL PROSSIMO 31 MARZO, SCATTERÀ IL PIANO PER IL GRADUALE LIBERI TUTTI. VIA SUBITO IL GREEN PASS DA STADI E DEHORS E SUI TRASPORTI SI PENSA DI TORNARE ALLA VERSIONE BASE DEL CERTIFICATO CHE, PRESTO, POTREBBE FINIRE IN CANTINA. RESTERÀ PROBABILMENTE PER CONSENTIRE AGLI OVER 50 DI ANDARE AL LAVORO. PER RILANCIARE IL TURISMO SCATTA L’ABROGAZIONE DEL TAMPONE PER GLI STRANIERI…

Paolo Russo per "La Stampa"

 

Super green pass nei bar 2

La discesa di Omicron si fa sempre più ripida e il governo accelera sulle riaperture. Questa volta a scoprire le carte è lo stesso premier, Mario Draghi: «Voglio uscire dallo stato di emergenza al più presto possibile. Quindi anche limitare le restrizioni. È importante per le famiglie e le imprese», dice a chi gli chiede cosa succederà dopo il 31 marzo, data di scadenza dello stato di emergenza. L'uscita dalla fase emergenziale, tiene però a sottolineare il capo del governo, è possibile grazie al buon risultato ottenuto con la campagna vaccinale.

 

Super green pass nei bar 5

«Le misure adottate - ricorda - sono state decise sulla base delle opinioni degli scienziati, non sono dei politici che si sono inventati esperti. Se noi usciamo dalla pandemia è perché ci siamo vaccinati, le cifre sono impressionanti, l'Italia ha preso dei provvedimenti necessari per contenere il contagio e in effetti ci è riuscita». Al momento la road map per il ritorno alla normalità non è ancora stata stabilita, ma - assicura il premier - «è questione di giorni».

 

Green Pass Bar 2

In realtà una dead line per il liberi tutti c'è già e proprio gli esperti l'hanno fissata a quota 50. Il numero dei contagi settimanali ogni 100 mila abitanti che nei manuali di epidemiologia è indicato come soglia di sicurezza che consente al tracciamento dei contatti stretti di spegnere sul nascere i nuovi focolai. Solo un mese fa l'incidenza dei casi era oltre duemila casi settimanali, ieri si è fermata a 651 e proseguendo con questo ritmo la «quota 50» che consentirà di riaprire pressoché tutto potrà essere raggiunta a fine marzo.

controllori di green pass 5

 

Ma anche questa volta il governo sceglierà la via della gradualità, con alcune aperture che arriveranno anche prima del 31 marzo. Una prima indicazione ce la fornisce il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. «L'abolizione del Green Pass è un'ipotesi su cui stiamo ragionando. Prima potrà essere abrogato nei luoghi all'aperto dove è richiesto nella sua forma rafforzata, rilasciata solo a vaccinati e guariti», spiega riferendosi all'obbligo di mostrare la versione Super per andare allo stadio o sedersi all'aperto al bar o al ristorante.

 

super green pass

«In altri casi - prosegue - anziché la versione rafforzata potrà essere richiesta quella basica rilasciata con il tampone». E qui si pensa ad esempio ai trasporti, quelli urbani in testa. Ma poi a fine marzo il lasciapassare sanitario dovrebbe finire in cantina in tutte le sue forme e per tutte le situazioni in cui oggi è richiesto. Resterà probabilmente per consentire agli over 50 di recarsi in qualsiasi luogo di lavoro, pubblico o privato. O almeno così sarà fino al 15 giugno, quando scadrà l'obbligo di vaccinazione in quella fascia di età.

super green pass

 

«Abbiamo ancora oltre 10 milioni di italiani senza booster ed è prioritario accelerare con le vaccinazioni», spiega ancora il sottosegretario. Che poi annuncia la prossima mossa del governo per tendere la mano ad albergatori e operatori turistici: «L'abrogazione dell'obbligo di tampone rapido ogni 48 ore o di quello molecolare ogni 72 per gli stranieri che senza Green Pass vogliano accedere a un museo o sedersi al ristorante è un'opzione che stiamo esaminando».

 

green pass e viaggi 5

Anche perché ormai quasi tutti i Paesi hanno abrogato il Green Pass, che comunque nel resto d'Europa è valido nove mesi contro i sei del nostro. Presto torneranno a capienza piena anche cinema, teatri e stadi, che già domani potranno essere riempiti al 75% per arrivare al 100% entro marzo. Del resto i numeri del monitoraggio settimanale a cura dell'iss sono tutti in discesa, tanto che grazie al calo sempre più marcato dei ricoveri il ministro Speranza ha firmato ieri l'ordinanza che da lunedì promuove dall'arancione al giallo Piemonte, Valle d'Aosta, Marche e Abruzzo, mentre il 28 sarà il turno della Lombardia.

super green pass 11controllori di green pass 6controllori di green pass 4super green pass 1super green pass 5

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."