michele donferri giovanni castellucci ponte morandi autostrade genova

L’ARMATURA DI DONFERRI – IL MINISTERO SAPEVA E DOVEVA VIGILARE! LE FRECCIATONE DELL’UOMO DELLE MANUTENZIONI DEI BENETTON: “CHE I CAVI FOSSERO CORROSI SI SAPEVA DA TEMPO, VISTO CHE C’ERA UN PROGETTO GIÀ APPROVATO DAL MINISTERO. ERA STATO INFORMATO DEL PROGETTO DI RETROFITTING DELLE PIASTRE. E POI SONO PREVISTE DELLE ISPEZIONI, NON SAPREI SE SI SONO SVOLTE”

michele donferri mitelli

Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera”

 

Frecciatina al ministero delle Infrastrutture: «Era stato informato del progetto di retrofitting delle piastre (quelle legate ai pannelli fonoassorbenti, ndr ). E poi sono previste delle ispezioni, non saprei se si sono svolte...». Come dire: in questa vicenda delle barriere difettose il governo era a conoscenza del problema e avrebbe dovuto vigilare.

 

Parla per la prima volta Michele Donferri Mitelli e lo fa in videoconferenza davanti ai magistrati di Genova che la scorsa settimana l'hanno arrestato. È un interrogatorio, il più atteso dagli inquirenti.

 

Si tratta dell'uomo delle manutenzioni di Autostrade per l'Italia (Aspi), poi licenziato per via della bufera passata su Aspi dopo il crollo del ponte Morandi.

La freccia indica il punto di massima corrosione di uno dei cavi, che pero' non ha ceduto – reperto ponte morandi di genova

 

 

«Spregiudicato e indifferente verso il rispetto della normativa e verso la prioritaria finalità di protezione della sicurezza pubblica, a vantaggio di logiche utilitaristiche della società», ha scritto la gip Paola Faggioni per giustificare nei suoi confronti la scelta dei «domiciliari».

 

Donferri non ci sta e non vuole passare per il «mostro» del ponte, capace di falsificare i voti dei report per risparmiare sulle manutenzioni: «Il mio cliente non ha mai interloquito sui voti di Spea (la società che si occupava del monitoraggio delle infrastrutture per conto di Aspi, ndr ), in quanto non competevano a lui i riscontri delle ispezioni legate al monitoraggio», precisa l'avvocato Giorgio Perroni che lo difende. Puntura anche a Spea, dunque.

 

crollo ponte morandi

La gip ha sottolineato questa intercettazione: «I voti ve li dovete rimangiare tutti, li dovete riporta' tutti a 40... so' stato chiaro?», dice Donferri. «Sì sì, a posto». «...rifate Pescara a 40... tutti questi 50... me li dovete toglie' tutti». Per chiarire: più il voto è alto e più il ponte è malandato e necessita di interventi che naturalmente hanno un costo.

 

paolo berti

«È stato interpretato male il testo, come emerge dalla lettura della registrazione nella sua interezza - precisa il legale -. Donferri evidenziava che Spea doveva attribuire i voti correttamente e in linea con il manuale di Sorveglianza della stessa società.

 

giovanni castellucci 8

Voleva dire, ragazzi, li dovete cambiare perché non rispettano il catalogo di Spea». Altra questione, i messaggi WhatsApp scambiati con Paolo Berti, ex numero due di Aspi (ai domiciliari, ieri l'interrogatorio è saltato causa quarantena).

 

Era il 25 giugno 2018, due mesi prima del crollo del Morandi. «I cavi (del ponte, ndr ) sono corrosi», scriveva Donferri a Berti, che cancellò la chat il 18 agosto. Per i pm è la prova della consapevolezza dei guai del viadotto.

 

michele donferri

«Che i cavi fossero in parte corrosi si sapeva da tempo, visto che c'era un progetto già approvato dal ministero». Poi c'è la storia del trolley, usato per far sparire la documentazione dopo il licenziamento. «Anche lì, macché "sparire", quello era il suo archivio personale».

 

C'è spazio pure per un sorriso. In un'intercettazione l'ex dirigente discute preoccupato di un verbale della Polizia stradale per il cedimento di una barriera. «Prima o poi ci scappa la Procura... eppure l'abbiamo raddrizzata...», dice Donferri.

giovanni castellucci 3

 

Per la gip è riuscito a «raddrizzare» la questione. «Ma no, aveva raddrizzato la barriera». Così, Donferri. Giovanni Castellucci, l'ex amministratore delegato di Aspi, pure lui ai domiciliari, si è invece avvalso della facoltà di non rispondere. «Ritengo comunque censurabili le esigenze cautelari, faremo istanza al Riesame», ha annunciato il suo avvocato Carlo Longari.

 

 

una veduta del moncone del ponte morandi da una finestra di via fillak le carcasse delle auto sotto il ponte morandi ruspe al lavoro per spezzare i blocchi del ponte morandi il crollo del ponte morandi soccorsi dopo il crollo del ponte morandi

MICHELE DONFERRI MITELLI

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"