cannabis marijuana

L’ERBA (NON) VOGLIO – IL GRAN BUSINESS DELL’ERBA LEGALE IN AMERICA E CANADA SI È RIVELATO ESSERE SOLTANTO UNA BOLLA! – CENTINAIA DI IMPRESE AVEVANO INVESTITO MOLTI CAPITALI E NE HANNO PERSI DUE TERZI. RISULTATO? 35 MILIARDI SONO ANDATI IN FUMO. LETTERALMENTE! – L’ACCETTAZIONE SOCIALE DELLA MARIJUANA CRESCE E LE BARRIERE LEGALI SI RIDUCONO, MA TRA TASSE TROPPO ALTE E CONTRABBANDO FLORIDO È UN FLOP…

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

cannabis in canada 8

Depositi zeppi di foglie di cannabis raccolte dai campi e invendute. Un mercato legale che non cresce come previsto mentre quello clandestino continua a prosperare. L' allarme marijuana parte dal Canada, il primo Paese che, un anno fa, ha legalizzato coltivazione, trasformazione e consumo di questa sostanza tanto a livello federale quanto nei singoli Stati. Ma le cose non vanno meglio negli Stati Uniti dove il consumo di marijuana è ormai legale in 11 Stati, dalla California alla capitale, Washington, mentre la sua assunzione come terapia medica è autorizzato in gran parte del Paese (33 Stati): il business del futuro nel quale centinaia di imprese avevano investito ingenti capitali si sta rivelando un flop. Nell' ultimo anno i maggiori gruppi che avevano investito in questo settore hanno perso i due terzi del loro valore. La battuta è facile: 35 miliardi di dollari andati in fumo.

tilray, il gigante della cannabis

 

dolci alla cannabis 6

Eppure l' accettazione sociale della marijuana cresce, mentre le barriere legali si riducono: in Canada sono cadute del tutto mentre negli Usa commercio e consumo restano un reato a livello federale. Ma in Congresso la Camera ha appena votato (in commissione e presto andrà in aula) la legalizzazione. Al Senato, dove c' è una maggioranza repubblicana e il leader, Mitch McConnell, si oppone, alcuni parlamentari conservatori sembrano disposti a votare, su questo, coi democratici.

coca cola cannabis

Del resto i sondaggi (da Gallup al Pew) sono concordi nell' indicare che oltre i due terzi degli americani sono favorevoli alla liberalizzazione.E, tra questi, anche una maggioranza (55 per cento) di elettori repubblicani.

 

coca cola cannabis

Perché, allora, questo quadro fallimentare del mercato? Gli ottimisti sostengono che ci vuole tempo per trovare il giusto equilibrio: in America gli entusiasmi iniziali hanno prodotto una bolla di investimenti eccessivi che ora sta scoppiando. In Canada, che ha immensi territori agricoli e una popolazione molto limitata, la coltivazione di cannabis è cresciuta esponenzialmente mentre le strutture di trasformazione e distribuzione sono rimaste asfittiche: metà dei 560 negozi autorizzati sono in una provincia poco popolata, l' Alberta, mentre Quebec e Ontario, dove vivono due terzi dei canadesi, hanno appena 45 negozi.

cannabis in canada 5

 

easyjoint1

Ma non è solo un problema di speculazioni finanziarie o di ritardi amministrativi nelle concessioni. Tanto in Canada quanto negli Stati Uniti il principale fallimento riguarda quella che era stata la principale motivazione alla base della campagna per la legalizzazione: eliminare il mercato nero. Spazzare via un intero settore dell' economia criminale creando al tempo stesso un nuovo settore economico legale che produce lavoro ed entrate fiscali.

SESSO CANNABIS

 

Non è andata così: tanto in Canada quanto negli Usa la marijuana illegale continua a prevalere su quella che transita per i canali regolari. In sostanza il racket della droga si è dimostrato abile e reattivo nell' abbassare i costi del suo prodotto importato illegalmente, mentre la decriminalizzazione ha ridotto i rischi (una cosa è essere accusati di contrabbando ben altra essere incriminati per spaccio di sostanze potenzialmente mortali). Oggi molti gruppi criminali creano centrali direttamente negli Usa e in Canada anziché appoggiarsi su strutture intermedie in Messico.

cannabis

 

Gli Stati che hanno legalizzato la cannabis, poi, hanno deciso di applicare un' elevata tassazione come per altre attività «viziose», dal fumo al gioco d' azzardo. Risultato: negozi costretti a pagare molto per la loro licenza e che vendono un prodotto legale altamente tassato devono imporre prezzi che a volte sono addirittura un multiplo di quelli del mercato nero. Spiegano gli stessi cittadini intervistati dai sondaggisti: «Abbiamo detto sì alla legalizzazione della marijuana, ma non abbiamo detto da chi vogliamo comprarla e qual è un prezzo accettabile».

cannabis in canada 6weed day a ottawacannabis in canada 9CANNABIS ISRAELECANNABISCANNABISrihanna per la giornata della marijuanafesta del bong in californiacannabis in canada 15cannabis sinteticacannabis in canada 16cannabis in canada 19cannabis in canada 17cannabis in canada 3cannabis in canada 4cannabis in canada 7

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? INNANZITUTTO L’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO BLOCCA DI FATTO OGNI POSSIBILE ASSALTO DELL’ARMATA “CALTA-MELONI” AL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI – CERTO, I MANAGER DECADONO SOLO DOPO UNA SENTENZA DEFINITIVA, MA GIÀ DA ADESSO LOVAGLIO E E COMPAGNIA POTREBBERO ESSERE SOSPESI DAL CDA O DALLA VIGILANZA DI BANKITALIA - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DEI PM DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE FAVORITA DA PALAZZO CHIGI DELLA COMBRICCOLA ROMANA, SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO'') - OGGI IN BORSA MONTE PASCHI SIENA HA CHIUSO PERDENDO IL 2,12%, MEDIOBANCA -0,15% MENTRE, ALLONTANANDOSI CALTARICCONE, GENERALI GUADAGNA LO +0,47%...

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?