E’ FINITA UN’EPOCA: L'ULTIMA REGINA È RIMASTA SOLA - È POCO PROBABILE CHE ELISABETTA ABDICHI, MA POTREBBE INVOCARE, IL “REGENCY ACT” CHE PREVEDE CHE IL SUCCESSORE SVOLGA LE MANSIONI DEL SOVRANO QUANDO QUESTI È IMPOSSIBILITATO A FARLO PIENAMENTE PER MALATTIA O PER L'ETÀ - CARLO VUOLE LASCIARE BUCKINGHAM PALACE AI TURISTI E TRASFERIRE LA CORONA IN UN PALAZZO PIÙ PICCOLO - MA AVRA’ MOLTI PROBLEMI: I SOLDI SCARSEGGIANO, SCOZIA E IL GALLES MINACCIANO L'INDIPENDENZA. E I PAESI COMMONWEALTH...

Condividi questo articolo


principe filippo regina elisabetta principe filippo regina elisabetta

Vittorio Sabadin per “la Stampa”

 

Che farà Elisabetta dopo la morte di Filippo? Le voci si rincorrono, si parla di un suo discorso alla nazione, se si sentirà di farlo. Come accade alle persone molto anziane, non ha più amici ai quali confidarsi, se ne sono andati tutti. Passa molto tempo con la sua sarta, Angela Kelly, della quale è diventata amica. Vede spesso Sophia di Wessex, la moglie dell'ultimogenito Edoardo. Ma nessuno potrà sostituire Filippo. Nessuno la tratterà più come un essere umano, e non come la Regina.

regina elisabetta principe filippo 3 regina elisabetta principe filippo 3

 

Quando il principe Alberto morì, Vittoria si isolò dal mondo, come se il suo regno fosse finito in quel momento. Elisabetta non lo farà. Il senso del dovere e lo spirito di servizio che l'hanno guidata in 69 anni di regno non le consentono cedimenti. A 21 anni aveva promesso in un discorso alla radio che «per breve o lunga» che fosse stata la sua vita, l'avrebbe interamente dedicata al proprio Paese.

 

Ma non c'è dubbio che la morte del principe Filippo è uno spartiacque che segna la conclusione di un'epoca: è la fine di un mondo che è nato ai tempi dell'impero, ha vissuto la devastazione della guerra e la ricostruzione dell'Europa, compiuta da statisti che nel ricordo ci sembrano giganti, se rapportati ai piccoli uomini che oggi affollano i parlamenti di ogni nazione. Filippo si sentiva ormai estraneo a questo mondo, nel quale non si riconosceva più. Non aveva voluto vedere una sola puntata di «The Crown», non sapeva che cosa fossero Zoom o Instagram. Scriveva ancora le lettere sulla carta.

 

regina elisabetta principe filippo regina elisabetta principe filippo

Un mondo nel quale l'esempio, l'onore, il dovere, il rispetto e la parola data contano sempre di meno non era più fatto per lui. Anche Elisabetta sente che la sua epoca è finita, per quanti sforzi abbia fatto per tenersi al passo. Sa per esperienza che il lavoro di sovrano è così faticoso che bisogna essere in due per farlo: Vittoria aveva al suo fianco Albert, Giorgio V aveva la tenace Mary di Teck, Edoardo VIII abdicò perché non poteva regnare con Wallis Simpson, Giorgio VI aveva la straordinaria Elizabeth Bowes-Lyon e lei, lei aveva Filippo.

 

regina elisabetta principe filippo regina elisabetta principe filippo

È poco probabile che Elisabetta abdichi, ma è possibile che invochi presto, non subito, ma presto, il Regency Act che prevede che il successore svolga le mansioni del sovrano quando questi è impossibilitato a farlo pienamente a causa di impedimenti dovuti a malattie o all'età. Il successore sarà Carlo, il principe che ha avuto più tempo di tutti nella storia per prepararsi a diventare re. Ha già in mente che monarchia sarà la sua. Vuole renderla più snella, con meno parenti a carico.

 

regina elisabetta principe filippo 2 regina elisabetta principe filippo 2

Vuole lasciare Buckingham Palace ai turisti e trasferire la sede della Corona in un palazzo più piccolo, vuole probabilmente poter dire la sua al Parlamento sui temi che gli stanno più a cuore, come la difesa dell'ambiente e l'architettura delle città. Ma cosa sarà rimasto della gloriosa monarchia britannica quando toccherà a lui? I problemi sono infiniti e il primo di tutti è che stanno cominciando a mancare i soldi. Il Covid ha bloccato l'afflusso dei turisti nei palazzi reali, il governo deve fare tagli in ogni settore e non risparmierà la Corona, e nemmeno i reggimenti militari che hanno fatto da splendida, ineguagliabile coreografia alla «pomp and circumstance» reale.

 

il principe carlo e il figlio william il principe carlo e il figlio william

Boris Johnson ha già tolto alla Regina gli aerei, e altre rinunce sono prevedibili. Il frettoloso accordo sulla Brexit ha poi lasciato così tante questioni in sospeso che già scoppiano nuove rivolte in Irlanda del Nord, mentre la Scozia e il Galles minacciano referendum sull'indipendenza. Alcuni importanti Paesi del Commonwealth, come il Canada e l'Australia, sembrano non attendere altro che un cambio della guardia sul trono per proclamare la Repubblica. Carlo non avrà vita facile.

 

Il Regno Unito forse ha smesso da tempo di essere monarchico ed è diventato elisabettiano senza quasi accorgersene. È stato il grande rispetto per Elisabetta e per l'impeccabile modo con il quale ha servito e rappresentato il suo Paese a non mettere mai in discussione la monarchia, ma le cose potrebbero cambiare con il suo successore. E poi, quando toccherà a William e Kate, che completeranno la transizione verso una monarchia povera e borghese come quelle del Nord Europa, anche la lunga, meravigliosa e unica favola dei sovrani britannici sarà finita per sempre.

la regina elisabetta, carlo e anna la regina elisabetta, carlo e anna regina elisabetta regina elisabetta la regina elisabetta la regina elisabetta principe filippo regina elisabetta con carlo principe filippo regina elisabetta con carlo la regina elisabetta e carlo 1 la regina elisabetta e carlo 1 regina elisabetta principe filippo con carlo regina elisabetta principe filippo con carlo la regina elisabetta e carlo 2 la regina elisabetta e carlo 2 principe carlo meme principe carlo meme

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...