world of rivers del national geographic - la mappa che segna soltanto i fiumi

C’È UNA MAPPA IN OGNI COSA – STEFANO BARTEZZAGHI IN LODE DELLE MAPPE, CHE SIANO CONCETTUALI, ELETTORALI O GEOGRAFICHE: “COM’È IL MONDO POSSIAMO SAPERLO SOLTANTO DA COME CI APPARE, DI VOLTA IN VOLTA, IN RELAZIONE AL PUNTO DI VISTA CHE ADOTTIAMO. PERCIÒ LA DIFFERENZA TRA ‘MAPPARE’ E ‘M’APPARE’ È CURIOSAMENTE MINIMA NON SOLO SUL PIANO DELL’ESPRESSIONE MA ALTRETTANTO SUL PIANO DEL CONTENUTO” – LA BELLISSIMA MAPPA “WORLD OF RIVERS” DEL NATIONAL GEOGRAPHIC, CHE SEGNA SOLTANTO I FIUMI…

Estratto dell’articolo di Stefano Bartezzaghi per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/cultura/2024/11/11/news/stefano_bartezzaghi_una_mappa_e_per_sempre-423611352/

 

World of Rivers del National Geographic - la mappa che segna soltanto i fiumi

Esiste al mondo un premio per la mappa più bella dell’anno e qualche anno fa fu assegnato alla mappa World of Rivers del National Geographic. Una mappa effettivamente stupenda, e anche impressionante: segna soltanto i fiumi ed è perciò perfettamente bianca in corrispondenza dei deserti.

 

Chissà cosa ne avrebbe pensato l’artista Alighiero Boetti che, oltre a produrre le sue celebri mappe e bandiere in arazzo, assieme ad Anne Marie Sauzeau aveva composto in un libro l’arduo catalogo dei fiumi più lunghi del mondo (i relativi materiali, fra mille altri, sino a febbraio si ammirano alla mostra Cabinet de curiosités, alla Tornabuoni di Roma).

 

mappa alighiero boetti

Da quanto ne ha poi raccontato Sauzeau, stabilire l’esatta lunghezza di un fiume non è affare da poco, per ragioni geologiche e geometriche. Ci sono fiumi che spariscono e ricompaiono chilometri dopo, fiumi che si immettono in un lago e ne fuoriescono: come considerare il loro corso intermedio? E come misurare le anse? […]

 

Questi sono soltanto alcuni dei moltissimi motivi per cui allestire mappe è un grattacapo. Com’è il mondo possiamo saperlo soltanto da come ci appare, di volta in volta, in relazione al punto di vista che adottiamo. Perciò la differenza tra “mappare” e “m’appare” è curiosamente minima non solo sul piano dell’espressione ma altrettanto sul piano del contenuto.

stefano bartezzaghi

 

In realtà il nome della mappa è un sinonimo di drappo, panno ed è passato alla rappresentazione topografica perché in origine questa veniva eseguita su tela. […]

 

[…] Come dei territori anche di ogni altra cosa la nostra esperienza ci fa conoscere singoli punti, che magari non sappiamo neppure ben connettere fra di loro. Di certe città conosciamo soltanto il cartello che ne segnala l’uscita su un’autostrada: fin là sapremmo arrivarci, ma per raggiungere un albergo, un museo, un’abitazione in cui non siamo mai stati dobbiamo servirci di una mappa.

 

galleria delle carte geografiche musei vaticani 1

La mappa è dunque il dispositivo che traccia le relazioni tra i punti, consentendoci della realtà una visione non più meramente puntuale ma articolata e a due o più dimensioni: vale per la conoscenza dei luoghi ma vale anche per la conoscenza di qualcos’altro, o per la conoscenza in sé.

 

Come nello spazio anche tra i concetti ci sentiamo orientati o disorientati, seguiamo o no il filo d’Arianna del ragionamento nei labirinti del sapere, e l’esperienza di “perdersi in un passaggio” è comune agli escursionisti e agli studiosi.

 

È per questo che oltre alle mappe geografiche abbiamo mappe concettuali […]

 

galleria delle carte geografiche musei vaticani 5

Oppure: la società. Come conosciamo la società in cui viviamo? Ci guardiamo attorno e ci facciamo delle impressioni fatalmente generiche, “pochi giovani”, “poche carrozzine”, “molte carrozzelle e deambulatori”. Con gli strumenti della statistica gli studi demografici individuano i punti salienti per scandagliare una realtà tanto composita e disegnare mappe sulla composizione della popolazione.

 

Nelle occasioni elettorali, il dato bruto per cui un certo partito ha aumentato i voti e un altro li ha persi viene scorporato per zone sino ai singoli seggi e produce un sapere non certo ma assai probabile dei flussi che hanno causato aumenti e diminuzioni: la forma che prende questo sapere per essere trasmesso (testo, elenco, diagramma) ha il nome di mappa anche quando a una mappa geografica non somiglia affatto.  È pur sempre un modo per rappresentare singoli nuclei di conoscenza assieme alle relazioni che li legano.

 

google maps

Nella scuola di una volta la materia più detestata era la geografia eppure il libro di testo più amato era l’atlante geografico, le cui forme e i cui colori ispirarono una poesia a Primo Levi ( Il primo Atlante: «[...] Angariata Ungheria, bolo bruniccio di gulasch. / Italia buffo stivale dal tacco spropositato, [...] /Germania terra turchina di germi e di germogli [...]»).

 

Il fatto è che le mappe geografiche […]  sprigionano tutte un fascino fatale e ineluttabile. Se il visitatore dei Musei Vaticani non sapesse che lo stanno aspettando le Stanze di Raffaello e la Cappella Sistina potrebbe indugiare per intere ore nella spettacolosa Galleria delle carte geografiche.

MAPPA URSS LIBRO DI GEOGRAFIA

 

Non sarà solo per la bellezza ornamentale degli affreschi, ma anche per il genere duplice dei loro soggetti: i territori urbani organizzati dalla civiltà umana e il loro dominio consentito allo sguardo dalla sapienza del cartografo. Ci atteniamo alle mappe perché sappiamo che Levi aveva ragione quando chiudeva la sua poesia con i versi: «Nessuna delle terre scritte nel tuo destino / Ti parlerà il linguaggio di quel tuo primo Atlante».

alighiero boetti mappa su fondo rosaGOOGLE MAPSGOOGLE MAPSla grande mappa di boettigeografiaeuropa vista dal vaticanoAlighiero Boetti Mappa 1989-91 orrori di google mapsmappa alighiero boettiorrori di google maps Alighiero Boetti Mappa 1989-91 - 4

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…