ilaria salis

L’UNGHERIA DI ORBAN, AMICO DI GIORGIA MELONI, STA TRATTANDO ILARIA SALIS COME UNA BESTIA. E IL GOVERNO ITALIANO NON MUOVE UN DITO - L’INSEGNANTE DI SCUOLA ELEMENTARE, ACCUSATA DI AVER AGGREDITO DUE ESTREMISTI DI DESTRA, E’ STATA PORTATA IN CARCERE E PER SETTE MESI NON HA POTUTO INCONTRARE I SUOI GENITORI NÉ COMUNICARE CON L'ESTERNO - SBATTUTA IN UNA CELLA PICCOLA, SENZ'ARIA, FRA TOPI, CIMICI E SCARAFAGGI, E’ STATA SOTTOPOSTA A UN REGIME DI MALNUTRIZIONE TALE DA ALTERARE I PARAMETRI VITALI E GLI ESAMI DEL SANGUE - E’ STATA PORTATA IN TRIBUNALE CON LE MANETTE AI POLSI, UN CINTURONE DI PELLE NERA E METALLO, I CEPPI ALLE CAVIGLIE E TIRATA DA UNA CATENA

1 - ILARIA LEGATA MANI E PIEDI IN TRIBUNALE A BUDAPEST "TRATTATA COME UN A BESTIA"

Estratto dell’articolo di Niccolò Zancan per “la Stampa”

 

ILARIA SALIS

Alla «Capital Court» di Budapest, in uno Stato membro dell'Unione europea, ecco avanzare l'imputata: ha le manette ai polsi. E da un cinturone di pelle nera e metallo, partono i ceppi che le tengono le caviglie. Viene tirata da una catena. Accanto a lei, ci sono due guardie in tenuta antisommossa, con il volto coperto dal passamontagna.

[…] Quell'imputata […] è Ilaria Salis, 39 anni, un'insegnante di scuola elementare di Milano, un'attivista politica, un'antifascista.

 

«La stanno trattando come una bestia», dice il padre Roberto Salis. Anche lui è in aula, con la moglie e l'avvocato. «È una scena raccapricciante, è qualcosa di incivile. Quello che sta succedendo a Ilaria è indegno per l'Europa». Ilaria Salis è stata arrestata il 13 febbraio del 2023 in Ungheria. Era partita per contestare la manifestazione dei nazisti che si trovano ogni anno, proprio a Budapest, per celebrare «il giorno dell'onore».

 

ilaria salis

Era lì per partecipare a una contro manifestazione. È accusata di aver aggredito, assieme ad altri, due estremisti di destra. Portata in carcere, per sette mesi non ha potuto incontrare i suoi genitori e comunicare con l'esterno. E che carcere: una cella piccola, senz'aria. Fra topi, cimici e scarafaggi. In un regime di malnutrizione e maltrattamenti: quattro rotoli di carta igienica al mese, un po' di cotone per le mestruazioni. Ed è da quel tipo di carcere, «con un regime nutrizionale catastrofico», al punto da alterare i parametri vitali e gli esami del sangue, che è comparsa ieri in manette per la prima volta in pubblico.

 

ilaria salis 4

Trasferita in tribunale all'alba, alle 9 del mattino di ieri è incominciata la prima udienza del processo, quasi un anno dopo l'arresto. Ilaria Salis rischia una condanna fino a 16 anni: ecco spiegata in concreto la «democrazia illiberale» teorizzata dal primo ministro ungherese Viktor Orban. È stata un'udienza tecnica […] Ilaria Salis ha dichiarato di non aver avuto accesso agli atti e quindi di non essere in grado di dire nulla nel merito delle accuse che le sono state rivolte. Si è dichiarata «non colpevole».

 

Mentre altri due coimputati di nazionalità tedesca, un uomo e una donna, si sono dichiarati colpevoli e hanno patteggiato una pena di tre anni. Ma è proprio l'insegnante di Milano a essere considerata l'imputata principale. Secondo l'accusa, avrebbe partecipato a diverse aggressioni, causando «lesioni corporali aggravate». Per la procuratrice […] la pena ipotizzabile è di undici anni di carcere.

 

ILARIA SALIS

Dopo tre colloqui nel penitenziario di Budapest, ai genitori sono stati concessi 15 minuti di conversazione con la figlia. Si sono rivisti ieri in un angolo della corte, in piedi. Lei sempre ammanettata. […] Il padre di Ilaria Salis ha sempre cercato di mantenere un profilo basso. I motivi sono più che comprensibili. Con la figlia detenuta […] senza nemmeno il riparo dalle più elementari garanzie democratiche, non è facile alzare la voce. E poi, sperava che fosse in corso una trattativa diplomatica fra i due governi per chiedere e ottenere l'estradizione. «Ma non è successo niente. Assolutamente niente».

 

ILARIA SALIS

[…] Quelle catene ai piedi sono un'immagine insopportabile. Il padre non può darsi pace: «Come una bestia, ecco come la stanno trattando. Come è possibile che succeda una cosa del genere nell'Unione europea? Tutti hanno visto. Ora servono soltanto delle risposte. Diteci la data. Il giorno esatto. Fate tornare Ilaria in Italia».

 

Il governo italiano, però, è freddo sull'argomento. Dopo mesi di silenzio, ieri ecco un tweet del ministro degli Esteri Antonio Tajani: «Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti previsti dalle normative comunitarie». Chi ha assistito all'udienza, ha raccolto una specie di stupore da parte degli ungheresi: «Noi facciamo così con tutti gli imputati. Noi facciamo così sempre». […]

 

2 - EMMA BONINO "VIOLATO IL DIRITTO EUROPEO MELONI USI L'AMICIZIA CON ORBAN"

ilaria salis 1

Estratto dell’articolo di Serena Riformato per “la Stampa”

 

Emma Bonino, ex ministra degli Esteri e fondatrice di +Europa, sul caso di Ilaria Salis, detenuta in Ungheria […]: «Siamo in presenza di una palese violazione del diritto europeo relativo alle persone sottoposte a processo».

 

Ieri a Budapest c'è stata la prima udienza. Salis è arrivata nell'aula incatenata, trascinata al guinzaglio da un'agente. È un'immagine accettabile in un Paese membro dell'Ue?

«Certo che no. Legata mani e piedi, come se fosse una prigioniera di guerra medievale? Esistono convenzioni e trattati sui giusti processi e il rispetto dei diritti umani anche dei detenuti. […]».

ilaria salis 2

 

Realisticamente, cosa può fare il governo italiano?

«La Convenzione europea prevede "l'adozione, da parte degli Stati membri, di misure appropriate per garantire che gli indagati e imputati non siano presentati come colpevoli, in tribunale o in pubblico, attraverso il ricorso a misure di coercizione fisica". Il ministro degli Esteri dovrebbe dire chiaramente cosa sta facendo il governo, ad esempio dovrebbe chiedere all'Ungheria di permettere che Ilaria Salis trascorra il periodo di custodia cautelare ai domiciliari in Italia, che tra l'altro è un'opzione prevista dalla Decisione del Consiglio d'Europa, affinché i suoi diritti fondamentali siano garantiti».

 

[…] Dalla premier Giorgia Meloni un lungo silenzio sulla vicenda. Eppure ha un'amicizia consolidata con il primo ministro ungherese Viktor Orban.

«Ho messo in allarme gli italiani anche per le scorse politiche sulle simpatie sovraniste della Signora Primo Ministro. Voglio sperare che voglia usare quel buon rapporto per riportare Ilaria Salis in Italia, nell'attesa di un giudizio».

ilaria salis 3

 

Secondo Roberto Salis, padre di Ilaria, «molti Paesi avrebbero ritirato la rappresentanza diplomatica per molto meno». Servirebbe? Il ministro Tajani intanto ha convocato l'ambasciatore ungherese a Roma.

«Non penso che sia mai una buona idea ritirare la rappresentanza diplomatica. Peraltro ricordo che non si tratta di richiamare l'ambasciatore dall'Afghanistan per ragioni di sicurezza. Eliminare le interlocuzioni con la rappresentanza determinerebbe solo più difficoltà di ottenere informazioni, anche per i familiari. Piuttosto andrebbe utilizzata la nostra rappresentanza per avere un monitoraggio delle condizioni di detenzione di Ilaria più costante possibile». […]

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”