IL SALOTTO DI ROMA? SOLO PIZZERIE AL TAGLIO E AFFITTACAMERE – IN 30 MILA LASCIANO IL CENTRO DELLA CAPITALE – MOVIDA SREGOLATA, ABUSIVI E IL BOOM DEI BED AND BREAKFAST DIETRO LA GRANDE FUGA DEI RESIDENTI STORICI – IN CRISI ANCHE IMPRESE E NEGOZI: 300 SERRANDE ABBASSATE, AUMENTANO SOLO I RISTORANTI – IL CROLLO DELL’APPEAL DELLA CAPITALE E DEL TURISMO DI ALTA FASCIA

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Lorenzo De Cicco per “il Messaggero”

 

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Il cuore dell'Urbe, quello che per Goethe riallacciava l'intera storia del mondo, rischia di ridursi a una successione di pizzerie al taglio & mini-market h24, pub con lo shottino a 3 euro e appartamenti convertiti in affittacamere buoni per i turisti low budget capitati qui cavalcando l'onda dell'ultima offerta su internet. Mentre i residenti storici, stritolati dalla movida chiassosa e sciatta, si rifugiano altrove.

 

E le serrande nei negozi di pregio si abbassano a un ritmo mai visto prima, una resa davanti alle lenzuolate di paccottiglia e merce contraffatta che gli abusivi srotolano nelle piazze più visitate dai nuovi turisti, in vena di compere contingentate.

 

Nel 2006, nel centro di Roma abitavano in 194.362. Nel 2015 i residenti, a leggere i dati ufficiali, erano già crollati a 186.802. Nel 2016, altra flessione: 185.435 residenti. Nel 2017, ancora più giù: si scivola a 180.606 abitanti. Una discesa verticale, annotata nell'ultimo rapporto dell'Ufficio Statistica del Comune di Roma. Senza contare che il numero dei residenti «effettivi», secondo il I Municipio, è ancora più basso. E di parecchio. «Siamo ampiamente sotto ai 165mila abitanti reali stima la presidente della circoscrizione del Centro storico, Sabrina Alfonsi Molti figurano come residenti solo sulla carta, ma di fatto non abitano qui.

 

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La causa principale è proprio la crescita esponenziale delle strutture extra alberghiere. Complice la crisi, conviene a tanti affittare l'appartamento in centro, per fare affari coi turisti, e spostarsi anche di pochi chilometri, nelle zone semicentrali. È un trend che si può invertire solo con scelte politiche forti». Per esempio? «In altre capitali sono state introdotte restrizioni molto severe per aprire affittacamere e bed & breakfast».

Solo sulla piattaforma di Airbnb a Roma oggi si contano 29.436 annunci (cinque anni fa erano 13.500, l'aumento è del 118%). La metà, 14.943, sono in Centro storico. E 10.497 (il 70.2%) sono appartamenti interi. Dove cioè non abita nessuno in modo stanziale. I dati li ha elaborati InsideAirbnb, un sito indipendente che analizza i flussi del più importante portale di affittacamere al mondo.

BUS TURISTICI BLOCCANO IL CENTRO DI ROMA BUS TURISTICI BLOCCANO IL CENTRO DI ROMA

 

L'INVECCHIAMENTO

Il Centro storico è anche il municipio di Roma col più alto indice di vecchiaia: 234 ultra 65enni ogni cento under 14. Cinque anziani per ogni bimbo con meno di 6 anni. Anche l'età media è tra le più alte della città, più di 47 anni.

 

Mentre si gonfia la bolla degli affittacamere, la rete delle imprese si rimpicciolisce. Dati della Camera di Commercio: dal 2013 al 2018 in tutti i quartieri del Centro hanno aperto 8.354 imprese ma 8.619 hanno chiuso. Il saldo negativo è di 265 attività. Le statistiche dicono che negli ultimi sei anni sono esplose le attività di ristorazione e dei servizi di alloggio: 1.872 aperture contro 707 chiusure. Male tutto il resto o quasi. Nel settore dell'artigianato hanno chiuso 388 imprese e 322 hanno aperto. Nel commercio, 1.703 nuove iscrizioni contro 1.977 chiusure. Altro distacco, in negativo, per il comparto dei servizi alle imprese, dei noleggi e delle agenzie di viaggio: 621 nuove iscrizioni e 939 cessazioni.

 

VOLUME D'AFFARI GIÙ

spazzatura a roma 8 spazzatura a roma 8

L'avanzata del turismo a basso costo produce un impoverimento del Centro. «Chi sceglie l'affittacamere, in genere spende poco su tutto. Non solo nel tipo di alloggio: nei negozi, nei mezzi di trasporto, nei posti in cui cenare. Difatti aprono kebab e pizzerie e chiudono i ristoranti di qualità. E diminuiscono i volumi d'affari di chi lavora nel cuore della città, l'impoverimento è generale», racconta Giuseppe Roscioli, presidente della Federalberghi di Roma. Una corsa al risparmio alimentata dall'appeal Capitale svigorito dai disagi continui, raccontati in tutto il mondo. «Se la stampa estera - conclude Roscioli - parla solo dei bus a fuoco, dei rifiuti, delle stazioni del metrò chiuse in centro, poi è difficile puntare sul turismo di alta fascia. E la Capitale va indietro».

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