samsung flex note

SAMSUNG PRESENTA A LOS ANGELES UN MODELLO DI TABLET PIEGHEVOLE DA 17 POLLICI CHE SI TRASFORMA IN UNO SMARTPHONE - SI CHIAMA "FLEX NOTE" E ANCHE SE PER IL MOMENTO NON E' IN COMMERCIO LA SAMSUNG HA GIA' LANCIATO IL SUO SMARTPHONE RICHIUDIBILE - E INTANTO GLI UTILI VOLANO... - VIDEO 

Dagotraduzione dal Daily Mail

 

Laptop pieghevole Samsung

Molti produttori di elettronica hanno tentato di padroneggiare i dispositivi pieghevoli, ma nessuno è andata avanti come Samsung. Al CES 2022 l’azienda sudcoreana ha presentato diversi nuovi gadget pieghevoli, tra cui il Flex Note, un tablet da 17 pollici (quando è completamente aperto) che si trasforma in uno smartphone.

 

Samsung ha già uno smartphone pieghevole sul mercato, il Galaxy Z, che parte da 1.799 dollari. Il Flex S ha una configurazione a tre pieghe che si apre a forma di "S", consentendo un'espansione significativa dello schermo.

 

Laptop pieghevole Samsung 2

Il Flex Note è un prototipo di laptop che può essere trasformato in un monitor più grande una volta aperto. Il Flex Slidable è dotato di uno schermo nascosto che viene rilasciato premendo un pulsante in basso nell'angolo in alto a sinistra.

 

In un video dimostrativo, lo schermo scorre a destra e vengono visualizzate le app dell'utente, consentendo loro di continuare a lavorare sullo schermo più grande a sinistra.

 

Smartphone Flex Slidable

Sebbene questi dispositivi siano ancora solo concettuali, lunedì Samsung ha lanciato un nuovo smartphone al CES che è disponibile per il preordine. Galaxy S21 FE, soprannominato Fan Edition, vanta una tecnologia simile alla famiglia di smartphone Galaxy S21, ma costa 100 dollari in meno. Il nuovo telefono parte da 699 dollari.

 

Il Galaxy S21 FE è disponibile anche in una gamma di colori tra cui oliva, grafite, lavanda e bianco e include il "chip più veloce" di Samsung.

 

Smartphone Flex Slidable 2

E la batteria del telefono può ottenere una carica del 50 percento dopo essere stata collegata per soli 30 minuti.

 

Da ansa.it

Samsung Electronics stima un balzo degli utili operativi del 52,5% nel quarto trimestre 2021, a circa 13.800 miliardi di won (pari a 11,5 miliardi di dollari), contro i 9.050 miliardi dello stesso periodo del 2020, in scia al solido andamento del settore dei microchip.

 

Il risultato, si legge in una nota del leader mondiale degli smartphone che anticipa i dati ufficiali che saranno diffusi il 27 gennaio, è sostenuto infatti dalle vendite record nel trimestre, stimate in 76.000 miliardi di won (+23,5% su base annua).

 

Il pannello Flex G Samsung 2

Nell'intero 2021, le attese sono di vendite ai livelli più alti di sempre. La continua crescita dei prezzi dei chip di memoria per tre trimestri consecutivi, in scia alla forte domanda globale registrata fino a ottobre, ha aumentato i margini di Samsung, confermando la sua fonte di reddito più significativa. Il lavoro in remoto, dovuto alla pandemia del Covid-19, ha aumentato la domanda di dispositivi alimentati da chip Samsung, insieme a elettrodomestici come televisori e lavatrici.

 

La compagnia, per altro verso, ha intensificato in modo aggressivo gli investimenti nei semiconduttori mentre il mondo combatte la carenza di microchip che ha colpito tutti i settori, dall'auto agli elettrodomestici, dagli smartphone alle console dei videogame.

 

 

Il pannello Flex G Samsung

A novembre, il gruppo sudcoreano ha annunciato un nuovo impianto di microchip in Texas, operativo da fine 2024, con un investimento di 17 miliardi di dollari, puntando - come già anticipato dalla taiwanese TSMC e dall'americana Intel - sull'espansione della capacità produttiva negli Stati Uniti nel mezzo delle tensioni della competizione strategica tra Washington e Pechino.

 

Samsung Flex S 2

Samsung, la più grande conglomerata a controllo familiare ('chaebol') della Corea del Sud, vale circa un quinto del Pil dell'intero Paese: alla Borsa di Seul, intanto, i titoli salgono negli scambi del mattino dell'1,69%. 

Samsung Flex S

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”