morti bianche

SE IL LAVORO E' QUESTO, MEJO LA DISOCCUPAZIONE - TORNANO AD AUMENTARE LE MORTI BIANCHE, E NON E' SOLO COLPA DEL COVID - CESARE DAMIANO, PADRE DEL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA: "QUELLA LEGGE NON E' ATTUATA. SPENDIAMO 45 MILIARDI PER RIPARARE I DANNI DELL'ASSENZA DI PREVENZIONE. SE LI SPOSTASSIMO IN INTERVENTI PRIMA ANZICHE' DOPO, GUADAGNEREMMO IN SALUTE, MALATTIE, INFORTUNI E LUTTI"

Luca Monticelli per "la Stampa"

 

Mattarella all'Inail il 1 maggio

Quattro giorni fa Sergio Mattarella ha deposto una corona di fiori sulla scultura che ricorda i minatori caduti durante la realizzazione del traforo del San Gottardo. Nel piazzale della direzione generale dell'Inail a Roma e poi, nel tradizionale discorso al Quirinale, in occasione del Primo Maggio, il Capo dello Stato ha evocato ancora una volta «il diritto alla sicurezza nei luoghi di lavoro» perché sono «troppe le morti a causa di norme eluse e violate».

 

La tragedia che ha colpito Luana D'Orazio ha riportato al centro del dibattito il fenomeno delle morti bianche, in diminuzione nel quinquennio 2015-19, ma ora di nuovo in crescita. Questo, nonostante nel primo trimestre del 2021 si riducano gli infortuni sul lavoro: la ragione è riconducibile alla crisi che ha tagliato un milione di occupati, abbassando inevitabilmente la produzione.

 

Morti bianche

Secondo i dati diffusi il 30 aprile dall'Inail, le denunce presentate tra gennaio e marzo sono state 128.671, oltre duemila in meno rispetto allo stesso periodo del 2020 (-1,7%). Sono però stati 185 i casi mortali, con un incremento dell'11,4%. Proprio a marzo si verifica un'impennata che segna un +35% in confronto con l'anno precedente.

 

Un picco che l'ex ministro del Lavoro e consigliere dell'Inail, Cesare Damiano, spiega così: «Nel mese di marzo 2020 l'incidenza delle morti per Covid equiparate a infortunio non c'è perché statisticamente vengono conteggiate dopo». Ad avvalorare questa spiegazione è il numero degli infortuni sul lavoro nella Sanità che nel primo trimestre 2021 sale del +75% sul 2020.

 

Morti bianche

Insomma, l'aumento delle morti bianche è influenzato dal Covid che «pesa per un terzo» nel bilancio finale, soprattutto tra medici e infermieri, impegnati in prima linea nelle strutture ospedaliere. A dicembre dello scorso anno le morti furono complessivamente 1.270, oltre cento più del 2019.

 

Damiano, padre del decreto 81, il testo unico sulla sicurezza, nota però come la situazione desti allarme, e non solo per colpa del Coronavirus. «Una parte di quella legge non è attuata - sottolinea l'ex ministro - e il capitolo dedicato alla prevenzione è debole perché le risorse vengono costantemente ridotte. In Italia spendiamo 3 punti di Pil per riparare i danni dall'assenza di prevenzione. Se spostassimo quei 45 miliardi in interventi ex ante anziché ex post, guadagneremmo in salute, in malattie, infortuni e lutti».

 

MORTO SUL LAVORO

Le morti nei primi tre mesi dell'anno sono 19 in più rispetto alle 166 denunce registrate nel primo trimestre 2020. Cala il numero delle vittime nel tragitto tra l'abitazione e il posto di lavoro, passate da 52 a 31, mentre i decessi avvenuti durante lo svolgimento delle mansioni sono stati 40 in più (da 114 a 154).

 

L'aumento ha riguardato tutte e tre le gestioni assicurative: Industria e servizi (da 146 a 158 denunce), Agricoltura (da 11 a 16) e pubblica amministrazione (da 9 a 11). Dall'analisi territoriale emerge un incremento di due casi mortali nel Nord-Ovest (da 45 a 47), di quattro nel Nord-Est (da 34 a 38) e di 11 episodi sia al Centro (da 23 a 34) che al Sud (da 47 a 58). Nelle Isole, invece, scendono i decessi (da 17 a 8).

 

Cesare Damiano

Le regioni che presentano l'espansione più consistente sono il Lazio (+12), l'Abruzzo (+8), la Lombardia (+6) e la Campania (+5). Quelle con il maggior decremento Sicilia (-7 casi), Piemonte e Puglia (- 4 decessi per entrambe).

 

L'aumento rilevato nel confronto tra i primi trimestri del 2020 e del 2021 è legato sia alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 155 a 171, sia a quella femminile, che ha registrato tre episodi in più (da 11 a 14). Il trend riguarda solo le denunce dei lavoratori italiani (da 137 a 158), mentre si riducono quelle dei lavoratori comunitari (da 10 a 9) ed extracomunitari (da 19 a 18).

 

luana d'orazio

Per quanto riguarda le classi di età emergono decrementi per gli under 40 (-17 vittime), mentre si osserva una risalita nelle classi 50-59 anni (da 52 a 70 casi) e 60-69 anni (da 19 a 38). Per interrompere questa scia di sangue il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha annunciato un tavolo sulla sicurezza con le parti sociali.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)