food truck

SE MAGNA A QUATTRO RUOTE - DALLA PASTA ALLA PIZZA, I FOOD TRUCK ITALIANI INVADONO NEW YORK: DOPO ANNI DURANTE I QUALI IL MERCATO È STATO DOMINATO DAGLI ARABI, GLI ITALIANI SI SONO FATTI STRADA PORTANDO IL CIBO MADE IN ITALY SULLE STRADE DELLA GRANDE MELA – MA PORTARE QUESTI CAMIONCINI PER LE VIE DI NEW YORK NON È COSÌ FACILE COME SI POTREBBE PENSARE…

Liliana Rosano per "www.repubblica.it"

 

picciotto nyc

Vi ricordate Jon Favreau che nel film "Chef, la ricetta della felicità" lascia la cucina di un prestigioso ristorante di Los Angeles per aprire un food truck e vendere panini cubani? Di strada ne hanno fatta questi furgoni di cibo su ruote, uno dei simboli  della cultura americana, diventati oggi più di un’alternativa al classico ristorante.

 

Era il 1691, quando a New York circolavano i primi carrettini che vendevano cibo nelle strade  dell’allora New Amsterdam. Ancora sui push carts, nel 1894, si vendevano salsicce agli studenti di Yale e Harvard fuori dai dormitori universitari, mentre bisogna aspettare il 1917 per vedere la prima cucina mobile al servizio delle truppe americane.

food truck a new york 7

 

Ma è negli anni Settanta che gli Stati Uniti diventano ufficialmente la nazione dei food truck con la conversione a Los Angeles di un vecchio camion di gelati in uno di tacos, seguita da migliaia di altri taqueros, e la vera rivoluzione arriva nel 2008, anno in cui l’ormai celebre Kobi BBQ si aggira per le strade di Los Angeles con la sua cucina fusion messicana e coreana. Da allora, vecchi furgoncini maleodoranti e grondanti di olio e grasso si sono trasformati in stazioni di cibo gourmet e diventano luoghi eletti alla sperimentazione culinaria in chiave multiculturale.

food truck a new york 5

 

Dalla rivoluzionaria e anticipatrice di tendenze, quale la visionaria Los Angeles, a New York. Anche qui, dove sono nati gli antenati dei food truck, la metamorfosi è esplosa in un variopinto e caledoiscopico mondo di camion tecnologicamente all’avanguardia e in una varietà multiculturale di cibo di strada che spazia dai tradizionali souvlaki greci ai falafel libanesi, passando per gli hamburgher di seitan.

 

food truck a new york 4

La Grande Mela, una delle capitali del cibo di strada, entra a pieno titolo nella nuova scena dei food truck che qui si evolvono rispetto alla classica iconografia dei venditori di hot dog, kebab, bagel, hamburgher  e knish. Il cibo, insomma, in questi furgoncini da fast food diventa fancy food. Gli italiani, numericamente inferiori, non stanno però a guardare in un mercato un tempo dominato quasi esclusivamente dagli arabi.

food truck a new york 6

 

Alessandro Capuano, napoletano del quartiere Ponti Rossi, una laurea in Economia e Finanza alla Federico II di Napoli, lascia il lavoro in banca a Milano per trasferirsi a New York e dedicarsi completamente al mondo del cibo. È il primo italiano che apre un food truck nel 2013, dopo aver studiato il mercato e realizzato che era proprio il cibo del Belpaese a mancare.

 

il cibo del food truck ponti rossi

Con il suo camion “Ponti rossi” porta la sua Napoli oltreoceano e serve nelle strade di Manhattan un menu a base di pasta. Il successo è immediato, tanto che oggi Alessandro tenta il bis con un secondo food truck: si chiamerà Capuano’s e a bordo della cucina mobile Alessandro sfornerà la  vera pizza napoletana insieme alla  tradizione della friggitoria partenopea, con il cono di calamari fritti, zucchine e la frittata di maccherroni.

eden, la titolare di makina cafe

 

“Il truck ha i suoi vantaggi perchè i costi sono inferiori rispetto all’affitto di un ristorante e la mobilità ti consente di raggiungere più facilmente i clienti e di offrire anche il servizio di catering" commenta Alessandro. "Oggi la cucina di strada sta cambiando moltissimo negli Stati Uniti e punta molto sulla qualità. Dimenticatevi i furgoni con cibo grasso, fritto, veloce, c’è un’attenzione maniacale agli ingredienti e a piatti affinchè siano espressi ma allo stesso tempo ben preparati”.

adam di silvestro di diso s

 

Più economico che avere un ristorante ma non di certo meno facile la vita di chi porta in giro il cibo sulle quattro ruote. Nella Grande Mela, vige la regolamentazione delle licenze ma la lista è lunghissima e i tempi di attesa biblici. C’è un mercato nero parallelo di autorizzazioni comprate sottobanco, ma la licenza non garantisce la certezza della postazione fissa e così, anche in piena notte, i titolari di food truck si aggirano a Manhattan per cercare di arrivare per primi nelle postazioni più gettonate.

FOOD TRUCK 8

 

“I primi tempi dormivo appoggiato al frigorifero- ricorda Capuano- per arrivare negli stalli più ambiti, quelli di Midtown o Wall street. La concorrenza è spietata, le multe quotidiane ormai non si contano più. Non ci sono regole ben definite ma “chi prima arriva meglio alloggia”.

 

Sono gli impiegati delle zone finanziarie di New York i clienti più ambiti. Ma non solo. “Anche molti i turisti o passanti” dice Alessandro Ancona, l’altro italiano che ha scommesso sul cibo di strada  siciliano con il suo Picciotto, il food truck con i colori della Trinacria e il meglio della tradizione dello street food siculo, dalle panelle, arancine, lo sfincione, gli anelletti alla palermitana , la caponata e la pizza.

 

food truck a new york 1

A portare avanti la cucina italo-americana di qualità c’è invece Diso’s- Italian sandwich society. Adam Di Silvestro, italo-americano di seconda generazione, è cresciuto con il cibo italiano a casa e il pallino della ristorazione, anche lui ha lasciato il posto fisso in un ufficio di Manhattan per una vita da ristoratore ambulante. “Prepariamo sandwich con cinque tipi di pane fresco sfornato da un panificio italiano di Brooklyn.

 

Lo stile è quello dei classici panini americani ma i salumi e i formaggi sono importati dall’Italia- dice Adam. A fare la differenza è la qualità del pane, che per me deve avere il gusto del pane fatto in casa”. Il più gettonato? Il panino “The Fonz” con la cotoletta di pollo, provolone, parmiggiano, rucola e peperoni piccanti”.

 

food truck a new york 3

Ispirati dalla pizza napoletana, il tycoon T.Boone Pickens - insieme  all’allora sindaco di New York Michael Bloomberg - nel 2013 ha lanciato un massiccio investimento con Neapolitan Express, una flotta di trenta food truck alimentati da energie alternative, che promettono riduzioni di gas al 99 per cento. Sostenibili, green, i camion di questa catena, che oggi si è estesa inaugurando cinque locali, si presentano come la pizzeria napoletana ambulante a impatto zero e biologica. A New York però, se dici food truck, non puoi non pensare agli odori delle cucine multietniche che si diffondono e sovrappongono nelle strade di Manhattan.

food truck a new york 2

 

Tra questi c’è Toum per un’autentica cucina libanese o, ancora: il Makina Cafè di Eden, la prima imprenditrice americana di origine eritrea ad aprire un food truck sulla cucina del suo paese, il thailandese Luckyim Thai per un piatto noodle o Sidewalk tacos per la cucina messicana. Se invece amate la cucina greca, cercate il camioncino di Absolute Greek e lo Chef Samir per il cous cous marocchino.

 

FOOD TRUCK 7

C’è, invece, una storia tutta americana dietro il food truck di Yankee Doodle Dandy’s, quella di Josh, che con i soldi della vincita a Chi vuol essere milionario ha aperto il suo furgoncino, oggi conosciuto come il migliore in città per le sue crocchette di pollo e per i grandi classici della cucina americana riproposti in versione salutare.

FOOD TRUCK 3FOOD TRUCK 4

 

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…