Cristiano Vitali per www.iodonna.it
È morto pacificamente nel sonno sabato mattina, nella sua casa di New York. Aveva 91 anni, Ron Galella. E se non fosse stato per questo imprevisto, ieri sarebbe andato al Met Gala 2022 a fotografare le star. Dietro le transenne di siepe come sempre. Non in piedi, poiché ormai non camminava più, ma seduto in posizione favorevole.
marlon brando inseguito da ron galella
Nato a New York nel 1931 da padre originario di Muro Lucano (Basilicata) – il Centro studi internazionali lucani nel mondo ha diffuso subito una nota di cordoglio –, Galella era uno dei fotografi più celebri al mondo. Anche se la sua specializzazione era la più molesta in assoluto, come se fotografare già non lo fosse: quella di inseguire i personaggi famosi per rubare loro uno scatto, insomma paparazzarli.
lou reed e la moglie sylvia morales by ron galella
Un’attività in genere considerata volgare che Ron nobilita grazie a una sensibilità da fotogiornalismo, area in cui si era laureato all’Art Center College of Design di Los Angeles.
Il termine potrà anche essere nato con la Dolce vita felliniana, ma è con la costanza di mastino-Ron che supera il mero scandalo per diventare molto di più: un documento, la più mirabile delle radiografie.
la principessa grace di monaco e carolina by ron galella
Come fa? Pazienta, aspetta, aspetta ancora, e poi fa andare la macchina fotografica. Nemmeno guarda nell’obiettivo, dice la leggenda che nei decenni si è accumulata su di lui. Gli importa solo di catturare qualcosa che non si vede, che le star di ogni campo – attori, cantanti, sportivi, politici – non vorrebbero si vedesse.
O anche che si vedesse, perché poi a lungo andare lo riconoscono, e un po’ giocano alle pose, o forse non ci badano nemmeno più. Perché le foto dello strano paparazzo saranno anche scattate a tradimento, ma sono anche quotate. E forse conviene farlo lavorare a beneficio di tutt’e due.
Ron Galella: mitragliate di flash
john lennon e mick jagger by ron galella
Non tutti però sono propensi all’invasione di campo di Ron. E volano botte, dove non va a pezzi solo la macchina fotografica ma anche qualche osso. Nel 1973 Marlon Brando gli frantuma la mascella. Imparata la lezione, quando sa che l’attore è in circolazione si mette a indossare un casco da rugby. Negli anni Ottanta è Sean Penn – in coppia con Madonna che si nasconde per la vergogna – a giocare al punching ball con la sua faccia.
Bette Davis, Cher, Diane Keaton, Woody Allen (una frazione dei nomi che Ron Galella ha inseguito e atteso che uscissero o entrassero di casa, da un locale, da un’auto), frappongono mani e borsette tra sé e l’obiettivo, ma non c’è niente da fare.
Anche perché Ron scatta a raffica. Spesso da lontano, poco importa di chi si frappone davanti e dietro la celebrity. Anzi, queste sagome e dettagli, questi errori, mettono ancora più in risalto l’unicità dei personaggi. Sicché le foto migliori sono sempre quelle che si insinuano dietro i vetri delle macchine e tra le persone.
Dove c’è poco luce, o dove la rapidità dello scatto – mista alla velocità della fuga di chi vuole sfuggire a Ron – rende la grana del fermo-immagine e la centratura errata del soggetto un processo fantasmatico. Il caso della serie di foto su Jackie Kennedy, l’ossessione di Galella, soprattutto negli anni newyorchesi di entrambi. Un inseguimento quotidiano che nel 1972 gli costa l’ingiunzione di mantenere una distanza di 15 metri dall’ex first lady.
john lennon e david bowie by ron galella
Nonostante ciò la fotografa sempre e ripetutamente, lasciando di lei – la donna con lo Chanel rosa macchiato di sangue del marito assassinato – l’impressione di una donna esile e dinamica, solitaria, introversa, per cui è vitale muoversi. E più sviluppa rullini e più il suo mistero si fa insondabile, con l’illusione che più angoli di lei se ne hanno, più facile diventi capirla. Ma non è mai così.
Anche se è un gioco che paga, poiché mostra i famosi in pose altrimenti invisibili. Di insofferenza e riflessione, disagio e superiorità. E poi perché di molti agguati Ron ottiene la foto più fresca, la più rappresentativa del glamour delle star.
A memoria: Robert Redford con gli aviator a specchio e cravatta in un mezzobusto nel traffico di New York (1974), poi messo in copertina del volume The Photographs of Ron Galella (2002). Cher al Met Gala del 1974. Ali MacGraw che sorseggia un drink agli Oscar 1975. La linguaccia di Jack Nicholson alla première di Calore di Paul Morrissey e ogni scatto rubato a Jack e Anjelica Huston durante la loro relazione.
truman capote by ron galella jackie kennedy onassis inseguita da ron galella iman by ron galella andy warhol by ron galella barbra streisand by ron galella alberto boniver fotografato da ron galella jackie by ron galella ron galella ron galella con la moglie betty ron galella ron galella ron galella ted kennedy jackie o by ron galella jackie o by ron galella 2 jackie o by ron galella 3 jackie o ron galella 1 ron galella jackie o jackie o ron galella john lennon mick jagger by ron galella john travolta ron galella meryl streep by ron galella ron galella 1 ron galella 2 valentino jackie o by ron galella ron galella windblown jackie by ron galella barbra streisand e jon peters by ron galella bette davis by ron galella dolly parton, lily tomlin e jane fonda by ron galella david bowie by ron galella 1 christopher reeve by ron galella david bowie by ron galella elvis priesley by ron galella dolly parton by ron galella sophia loren by ron galella copia jack nicholson by ron galella jack nicholson e angelica hust by ron galella jackie kennedy by ron galella john f. kennedy jr. by ron galella jodie foster e linda gray meryl streep by ron galella lauren bacall by ron galella steve mcqueen by ron galella ron galella michael york e richard gere by ron galella mick jagger e jerry hall by ron galella mikhail baryshnikov by ron galella olivia newton john by ron galella priscilla presley by ron galella robert redford by ron galella woody allen, mia farrow by ron galella