keir starmer

SEI IL LABOUR E’ QUESTO, BORIS JOHNSON E I CONSERVATORI GOVERNANO ALTRI 50 ANNI – PER I LABURISTI D’OLTREMANICA LE DONNE POSSONO AVERE IL PENE. SENTITE LA SUPERCAZZOLA DEL LORO LEADER STARMER: "C’E’ UNA MINORANZA DI DONNE CHE PUO’ AVERLO, MA IL 99,99% DI LORO CONSIDERA LA QUESTIONE DAL PUNTO DI VISTA BIOLOGICO E NON LA PENSA COSI’" – IL PARTITO SI SPACCA. I LABURISTI PAGANO SULLA LORO PELLE L'ESITO OBBLIGATO DI UN'IDEOLOGIA CHE, A FORZA DI MOLTIPLICARE DIRITTI, IMPEDISCE UN ESERCIZIO ASSAI SEMPLICE: RICONOSCERE LA REALTÀ...

Giuliano Guzzo per “la Verità”

 

keir starmer 9

Ai partiti spaccati al loro interno sui temi dell'economia, della giustizia e più recentemente della pandemia, si è ormai abituati. Ma la politica divisa sulla biologia no, ancora non si era vista. A colmare il vuoto, nelle scorse ore, ci ha però pensato il Regno Unito, dov' è in corso una discussione talmente surreale da far apparire il pur criticato Boris Johnson, da poco salvato dal voto di sfiducia, ma inviso a molti conservatori, come un leader saldamente in sella.

 

donna con banana

Il riferimento è al dubbio che, in realtà da settimane, sta animando il partito laburista: le donne hanno il pene oppure no? Non è una battuta: l'amletico dilemma, nell'isola di Sua maestà, è tutt' altro che chiarito. A fine marzo l'Unione ciclistica internazionale ha escluso la ciclista transgender britannica Emily Bridges dai campionati nazionali su pista, riaccendendo così un dibattito in precedenza mai del tutto risolto; e poi c'è il tema dell'accesso agli «spazi sicuri», servizi igienici, spogliatoi e centri di crisi per stupri, alle donne trans.

 

Tutte questioni su cui, da diversi giorni, i rappresentanti della forza progressista di opposizione erano in attesa di avere dritte da parte del loro capo, sir Keir Starmer, il quale, vista la delicatezza dell'argomento, ha preferito prendere tempo. Questo fino a poche ore fa quando, pressato dalla comunità trans, ha rotto il silenzio dialogando con il conduttore Nick Ferrari sulle frequenze della Lbc, acronimo di Leading Britain's conversation, con una risposta, se possibile, ancora più spiazzante della stessa domanda. Starmer ha infatti affermato che «sì, c'è una minoranza di donne che può avere il pene e che non si identifica nel sesso biologico» anche se, ha subito aggiunto, «il 99,99% di loro considera la questione dal punto di vista biologico e devono sentirsi protette nei luoghi comuni, come bagni e palestre».

keir starmer 6

 

Parole che hanno il sapore di un piccolo capolavoro di cerchiobottismo da cui, tuttavia, emergono almeno due criticità. La prima è che il membro maschile, secondo il leader laburista, non sarebbe più tale, dato che appartiene pure a una non meglio precisata «minoranza» di donne; in seconda battuta, va rilevato che, se «il 99,99%» delle donne davvero considera il tema «dal punto di vista biologico», qualcosa vorrà pure dire, e cioè che il piano della biologia, la stessa che Starmer ha cercato di dribblare coi suoi contorsionismi, di fatto è ineludibile.

 

keir starmer 5

Riesce, dunque, difficile immaginare che, dopo le dichiarazioni del suo leader, nel Labour possa ora regnare la serenità.

Anche perché le divisioni sull'identità femminile sono già forti, perfino tra le fila delle stesse donne. Da una parte, infatti, alcune si riconoscono in Stella Creasy, la parlamentare londinese di Walthamstow che, nei mesi scorsi, ha fatto parlare di sé per aver allattato il suo bambino in aula e che, sul tema, non ha dubbi: «Certo che le donne possono avere il pene». Dall'altra parte, non meno esponenti femminili seguono la linea di un'altra laburista di spicco, ossia Anneliese Dodds, ministro delle Finanze «ombra», la quale dissente apertamente dalla Creasy. «No, non sono d'accordo con Stella», ha infatti dichiarato, precisando: «Per me le donne non possono avere il pene. Certo, ci sono persone che hanno cambiato genere. Ma il genere non è la stessa cosa del sesso biologico».

 

keir starmer 4

Inutile dire, poi, come sull'intero dibattito aleggi un'ombra ingombrante: quella di J.K. Rowling, l'autrice di Harry Potter che dal 2019 ha preso pubblicamente posizione in favore del primato del sesso biologico sul genere, quindi appoggiando in modo netto un'idea ben precisa, che poi è quella prevalente non nel Regno Unito bensì nel mondo: le donne non hanno alcun pene, e vada così. Stretto in una questione che, comunque la si pensi, può essere vista solo in due modi, ciascuno col rischio di ritrovarsi in panni difficili, quello del transfobico o dell'ideologo gender, sir Starmer ha così cercato una sorta di mediazione, quella poc'anzi citata, che però lo trascina comunque in un fossato: quello del ridicolo.

 

keir starmer 3

A sua parziale discolpa, si può solo riconoscere come definire che cosa sia una donna, di questi temi, stia davvero diventando un problema: e non solo inglese.

L'americano Matt Walsh ha da poco girato un documentario di 90 minuti, eloquentemente intitolato «What is a woman?», in cui si aggira fra dipartimenti universitari e reparti di ginecologia ponendo agli studiosi lo stesso quesito che lacera i laburisti britannici. Morale: neppure lui è riuscito a trovare qualcuno in grado di dare una risposta, per quanto elementare se non ovvia fosse la domanda.

 

keir starmer 12

Tutto questo per dire che, se i progressisti del Regno Unito sono oggi impelagati in un dibattito dai riflessi grotteschi, forse non ne hanno tutta la responsabilità. Semplicemente, pagano sulla loro pelle l'esito obbligato di un'ideologia che, a forza di moltiplicare diritti, lascia chiunque la segua nell'impossibilità di eseguire poi un esercizio assai semplice: riconoscere la realtà.

keir starmer KEIR STARMER keir starmer keir starmerkeir starmer se la ride davanti a boris johnson

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."