SEMPRE TROPPO TARDI – SONO MORTI SENZA AVER FATTO NEMMENO UN GIORNO DI CARCERE GLI ULTIMI DUE ERGASTOLANI NAZISTI D’ITALIA, WILHELM KARL STARK E ALFRED STORK. FURONO LORO A ORDINARE LE STRAGI DI CEFALONIA E CERVAROLO, DOVE FURONO TRUCIDATE COMPLESSIVANTE 30 PERSONE, E QUELLO DI VALLUCCIOLE, NELL’ARETINO, DOVE OLTRE 100 UOMINI, DONNE E BAMBINI FURONO UCCISI PER RAPPRESAGLIA – NON SI ERANO MAI PENTITI, E LA GERMANIA NON LI HA ESTRADATI

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Letizia Tortello per “la Stampa”

 

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«Richiamate i vostri uomini dai boschi e non vi succederà nulla. Fuori! O vi ammazziamo tutte, coi bambini». Le donne di Cervarolo, piccolo borgo agricolo dell' Appennino reggiano, si fidarono. L' ufficiale tedesco Wilhelm Karl Stark aveva poco più di vent' anni. Era il 19 marzo 1944.

 

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La divisione corazzata Hermann Göring era piombata tra le montagne, e nella vicina Civago, per una strage di civili dalla brutalità inaudita. «Fuori dai nascondigli!», urlava il comandante come una furia. È morto il 14 dicembre scorso, all' età di cent' anni e senza un giorno di carcere per l' orrore inflitto, né un grammo di peso sulla coscienza, ultimo nazista condannato all' ergastolo in Italia e mai estradato dalla Germania.

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Ora che non c' è più, le urla del passato, dal villaggio al confine tra Emilia Romagna e Toscana, risuonano ancora più forte d' ingiustizia e impunità. I maschi, quel giorno, spuntarono dai nascondigli, come chiedeva, e furono catturati. Tutti, compresi malati e disabili. Fucilati nell' aia in trenta, tra loro il parroco e il calzolaio, costretto prima a riparare le suole delle scarpe dei soldati della Wehrmacht. Le donne tornarono e trovarono un cumulo di cadaveri dei loro mariti, padri, fratelli, nonni.

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Cervarolo era diventato il paese delle vedove e degli orfani. Per volontà criminale dell' ex sergente hitleriano Stark, lo stesso che a Vallucciole, nell' Aretino, rastrellò e uccise barbaramente centodiciassette civili, tra cui 16 bimbi: il più piccolo aveva tre mesi.

 

È la Storia del secolo scorso che non smette di rigurgitare le atrocità del nazifascismo e della guerra. Anche ora che Stark è deceduto - a Monaco di Baviera, colpevole per la vita secondo la giustizia italiana (il tribunale militare di Verona l' ha condannato all' ergastolo in contumacia nel luglio 2011), ma mai si è dichiarato colpevole -. «Il processo è una farsa!», urlò nel 2018.

 

strage di cefalonia strage di cefalonia

Erano rimasti in due, ufficiali nazisti giudicati in via definitiva nel nostro Paese e mai consegnati da Berlino, che non li ha obbligati nemmeno a scontare la pena ai domiciliari. L' altro era Alfred Stork: il 24 settembre 1943 - l' armistizio era stato firmato da pochi giorni - massacrò centinaia di militari della divisione Acqui e civili italiani nell' eccidio dell' isola greca di Cefalonia. Lui sì, ammise di aver partecipato alla strage: «I corpi sono stati ammassati in un enorme mucchio uno sopra l' altro.

strage di cefalonia strage di cefalonia

 

Prima li abbiamo perquisiti togliendo gli orologi, nelle tasche abbiamo trovato fotografie di donne e bambini, bei bambini», disse. Peccato che non lo ripeté davanti a un legale, e così la sua testimonianza non poté essere utilizzata dal procuratore militare Marco De Paolis, che nel 2013 a Roma gli ha comminato l' ergastolo.

eccidio vallucciole eccidio vallucciole

 

In quell' occasione, Stork nemmeno si presentò in udienza, snobbando le sue vittime senza pietà. Ha continuato a vivere in pantofole a casa sua, un suo legale un giorno ha domandato per lui l' assoluzione «perché aveva risposto a un ordine urgente del Führer di sparare agli ex alleati», e in caso di rifiuto «sarebbe morto lui». Era sottufficiale dei Gebirgsjäger (i cacciatori di montagna), solo di recente si è saputo che è morto novantasettenne il 28 ottobre 2018, senza andare in carcere.

erich priebke erich priebke

 

La magistratura militare italiana ha inflitto 60 ergastoli agli ex ufficiali nazisti dopo la scoperta, nel '94, del cosiddetto Armadio della vergogna, dove centinaia di fascicoli di stragi nazi-fasciste erano stati occultati nel 1960. Ma di fatto nessuno è stato eseguito.

 

Gli unici a scontare le pene sono stati l' ex capitano delle SS Erich Priebke, faticosamente condannato all' ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine, e il caporale «Misha» Seifert, «boia di Bolzano», estradato dal Canada e morto durante la detenzione a Santa Maria Capua Vetere. Lo Stato tedesco, non perseguibile penalmente, è stato condannato civilmente a risarcire i familiari delle vittime, di questi «nazisti per sempre».

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