quadro manetti vittorio sgarbi

SGARBI AMARI – LA PROCURA DI MACERATA HA CHIUSO LE INDAGINI SUL DIPINTO DEL ’600 DI RUTILIO MANETTI, TRAFUGATO NEL 2013 DAL CASTELLO DI BURIASCO IN PIEMONTE E RICOMPARSO NEL 2021 IN MANO AL CRITICO D'URTO CON ALCUNI “RITOCCHI” – PER I MAGISTRATI IL QUADRO FU “RUBATO E TAROCCATO”. SGARBI RISCHIA DA 4 A 12 ANNI DI CARCERE PER RICICLAGGIO E AUTORICICLAGGIO – LA PERIZIA SUL DIPINTO È CHIARA E IL “FALSARIO” HA AMMESSO TUTTO. PER I PM, A INCHIODARE L’EX SOTTOSEGRETARIO C’È UN TUBETTO DI TEMPERA A OLIO TROVATO…

SGARBI, 'PIENA FIDUCIA IN GIUDICI, DIMOSTRERÒ MIA CORRETTEZZA'

vittorio sgarbi

(ANSA) - "I miei difensori, il Prof. Avv. Alfonso Furgiuele e l'Avv. Giampaolo Cicconi, sono impegnati a ricostruire la realtà dei fatti oggetto delle contestazioni, che ritengo comunque infondate. Ribadisco la trasparenza e la correttezza delle mie condotte. Ho quindi piena fiducia nei giudici che dovranno valutare il risultato delle indagini.

 

Respingo infine le parziali e fuorvianti ricostruzioni di certa stampa alla quale non interessa la verità dei fatti ma accreditare come vere le ipotesi dell'accusa". Lo dichiara il critico d'arte e storico Vittorio Sgarbi in relazione alla comunicazione da parte della procura di Macerata dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari nel procedimento relativo al dipinto di Rutilio Manetti di sua proprietà.

 

Estratto dell’articolo di Thomas Mackinson per “il Fatto quotidiano” - Ha collaborato Manuele Bonaccorsi

 

vittorio sgarbi versione one man show foto di bacco (8)

La perizia sul dipinto è netta, la confessione del falsario piena. A inchiodare Sgarbi al quadro rubato c’è pure la “pistola fumante”: un tubetto di tempera a olio white cremnitz da 250 ml acquistato nello storico colorificio “Poggi” in via del Gesù, a due passi dal Collegio Romano dove Vittorio Sgarbi faceva il sottosegretario di Stato alla Cultura. Carbonato di piombo e olio di lino, marca Michael Harding.

 

Allo scaffale costa 79,20 euro. A Sgarbi può costare da 4 a 12 anni di carcere. Il 3 ottobre scorso, la Procura di Macerata ha chiuso l’indagine sull’affaire Manetti, inchiesta giornalistica del Fatto Quotidiano e Report – che ci tornerà con un servizio in onda domenica prossima – poi diventata giudiziaria.

 

L’ex sottosegretario di Stato giurava di aver trovato il dipinto così com’era nella soffitta della sua villa in provincia di Viterbo. Ora è imputato per riciclaggio, autoriciclaggio e contraffazione di opere d’arte e rischia per questo una condanna pesante.

 

LA CANDELA AGGIUNTA NEL DIPINTO LA CATTURA DI SAN PIETRO - DI RUTILIO MANETTI

“La torcia nell’originale non c’era, fu lui a chiedermi di aggiungerla”, ammette il pittore-falsario, che i carabinieri del reparto operativo Tutela Patrimonio hanno rintracciato, col suo bel tubetto bianco, in una dimora di gran pregio a Montecchio dell’Emilia, cuore della Val d’Enza. Citofonare, Pasquale Frongia. In arte Lino, 66 anni, grande amico di Sgarbi, Frongia in Italia è poco noto ma in Europa è una vera celebrità, suo malgrado: pittore eccezionale, ma anche copista di fama internazionale, nel 2019 e ancora nel 2023 è stato raggiunto da un mandato di cattura europeo su ordine del Tribunale di Parigi. Mandato cui l’Italia per due volte si è opposta.

 

VITTORIO SGARBI

[...] Gli inquirenti arrivano a lui seguendo le tracce dei reporter sulla tela rubata nel 2013 da un castello di Buriasco, in provincia di Torino, ma riapparsa del tutto identica nove anni dopo a Lucca, nella mostra “I pittori della luce” curata proprio da Vittorio Sgarbi, come opera di sua proprietà. Identica, salvo il dettaglio di una torcia in alto a sinistra. Sequestrata a gennaio a casa di Sgarbi, la tela è stata sottoposta agli esperti dell’Istituto Centrale per il Restauro.

 

E la perizia cosa dice? “Per materiali costitutivi, tecnica esecutiva e morfologica del degrado, il dipinto coincide con i frammenti consegnati dalla signora Buzio e si ritiene, pertanto, sia lo stesso provento di furto e oggetto di denuncia il 14 febbraio 2013”. E quello rinvenuto dai “depensanti” giornalisti, come ci hai definiti in pubblico, nella cornice? “In base a quanto rilevato, è possibile affermare che il frammento trapezoidale appartiene al dipinto raffigurante La cattura di San Pietro sottoposto a sequestro”.

 

vittorio sgarbi foto di bacco

Sgarbi potrà chiedere di essere sentito, presentare memorie e controperizie, ma quella redatta dalla consulente della Procura Barbara Lavorini appare granitica, tra rilievi fotogrammometrici, analisi biologica delle fibre, radiografie e sezioni multispettrali: “Per quanto concerne eventuali modifiche o aggiunte all’impianto pittorico originario – recita il documento tecnico – è stato possibile dimostrare che nella parte superiore sinistra del dipinto sono stati realizzati con pigmenti di produzione industriale nuovi elementi: la fiaccola accesa, il chiarore intorno a essa e le stesure che definiscono il contorno della colonna”.

 

Da qui le accuse di contraffazione di opere d’arte, riciclaggio derivante dal tentativo di nascondere la provenienza delittuosa del bene e autoriciclaggio, per aver esposto una copia commissionata agli ignari titolari della G-Lab di Correggio “a fine speculativo” poi esposta al posto dell’originale per attenuare la vistosità delle modifiche pittoriche e aumentare il valore della tela.

 

vittorio sgarbi - mostra I pittori della luce a lucca 3

“Le misure sono diverse!”, ripeteva Sgarbi, ma mica tanto: tagliando la tela dall’interno della cornice ha perso 5 cm. “Il confronto tra quelle del dipinto di Sgarbi e quelle interne dei bordi recisi portano a ritenere che il supporto del dipinto sottoposto a sequestro sia la parte mancante di quello reciso, ancora vincolato al telaio”.

 

Le sue condizioni sono compatibili con le foto che la mostravano arrotolata “come un tappeto” il giorno in cui fu consegnata a un casello autostradale al restauratore: “La radiografia – conclude la perizia – ha messo in evidenza una serie di danni di minore entità che si ritiene siano stati originati da un improprio maneggiamento della tela arrotolata”. [...]

 

La posizione di Frongia, non indagato, è al vaglio degli inquirenti, gli autori del furto la faranno franca perché il reato è prescritto. In bilico quelle dei tanti – trasportatori, espositori, curatori etc – che a vario titolo hanno concorso a tutto questo. Le loro posizioni potrebbero essere trasmesse alle procure di competenza.

 

vittorio sgarbi - mostra I pittori della luce a lucca 1

Per Sgarbi, invece, la chiusura indagini segna la fine dei giochi, delle balle e forse delle intemerate contro i giornalisti: “L’ho trovato così il quadro – ci urlava – dovete fare l’analisi del vostro buco del culo e troverete la merda che avete, mettetevela in bocca. Capre!”. Poche le opzioni che ha di fronte: confessare e patteggiare per avere una riduzione di pena, o affrontare un processo che si preannuncia lungo e in salita per lui.

 

Al Fatto risulta che il suo legale, Giampaolo Cicconi (che, pur cercato, non ha risposto), abbia già preso contatto con quello della proprietaria del dipinto, l’anziana signora Margherita Buzio che a fronte di un risarcimento congruo potrebbe ritirare la sua costituzione di parte civile, alleggerendo così la posizione di Sgarbi sul fronte penale. [...]

vittorio sgarbi - mostra I pittori della luce a lucca 2Il quadro di Rutilio Manetti rubato e quello di vittorio sgarbi

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...