marco carrai con matteo renzi de775cbe5af5_large

SI ALLARGA L'INCHIESTA SULLA FONDAZIONE OPEN: DOPO L'EX PRESIDENTE ALBERTO BIANCHI, INDAGATO E PERQUISITO ANCHE MARCO CARRAI, IMPRENDITORE E AMICO DI RENZI: "PAGATE LE SPESE A PARLAMENTARI" - CONTESTATO ANCHE IL FINANZIAMENTO ILLECITO AI PARTITI - RENZI: "I PM SONO GLI STESSI CHE HANNO FIRMATO L’ARRESTO DEI MIEI GENITORI" - UNA VENTINA DI PERQUISIZIONI TRA I FINANZIATORI DELLA FONDAZIONE  – IL M5s CHIEDE UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA SUI FONDI AI PARTITI – RENZI E QUEL RIFERIMENTO ALLA CASALEGGIO ASSOCIATI...

Marco Gasperetti per corriere.it

Marco Carrai con Matteo Renzi

Più che una cassaforte, capace di erogare sei milioni di euro in sei anni per finanziare le iniziative politiche di Matteo Renzi e la sua inarrestabile ascesa sino alla poltrona di premier, secondo la procura di Firenze «la fondazione Open era un’estensione di un partito» all’interno della quale venivano violate leggi sul finanziamento alle forze politiche mentre alcuni dei suoi sostenitori si macchiavano dei reati di riciclaggio, auto-riciclaggio, appropriazione indebita, false comunicazioni sociali, traffico di influenze.

 

E per avvalorare questa tesi ieri la Guardia di finanza, su ordine del procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo e dell’aggiunto Luca Turco, ha indagato e perquisito Marco Carrai e ha effettuato una ventina di perquisizioni tra i finanziatori della fondazione. I militari si sono presentati in case, uffici e studi di professionisti e imprenditori di Firenze, Milano, Modena, Torino, La Spezia, Bari, Alessandria, Pistoia, Roma, Napoli, Palermo. Sequestrando documenti e cercato carte di credito e bancomat che, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbero state messe a disposizione di alcuni parlamentari. Carrai è stato uno dei componenti del Cda di Open insieme con Maria Elena Boschi e Luca Lotti.

carrai renzi cybersecurity 5

 

Il blitz ha fatto seguito alla perquisizione e all’avviso di garanzia contro l’ex presidente di Open, l’avvocato fiorentino Alberto Bianchi, indagato per traffico d’influenze illecite e finanziamento illecito. Nel suo studio a settembre fu sequestrato l’elenco dei finanziatori della fondazione. Gli inquirenti avrebbero poi «individuato legami, ipotizzati come anomali», tra le prestazioni professionali, rese dall’avvocato Alberto Bianchi di Firenze e da collaboratori del suo studio, e i finanziamenti percepiti dalla Open.

 

alberto bianchi

Nel consiglio di amministrazione della fondazionenata nel 2012 e poi sciolta nel 2018, appariva Marco Carrai, braccio destro di Renzi, presidente di Toscana Aeroporti, appena nominato console onorario di Israele nel capoluogo toscano. L’ex presidente di Open Bianchi, in una nota, oltre a rinnovare «piena collaborazione con la magistratura», ha ricordato che «tutte le entrate e le uscite della fondazione Open sono tracciabili, perché avvenute con bonifico, carte di credito». Dunque, secondo Bianchi, «tutto è stato fatto alla luce del sole, tutto è stato messo nero su bianco e si sta facendo una polemica strumentale che potrebbe toccare qualsiasi politico e qualsiasi amministratore».

 

Mentre la procura indaga, la politica discute e s’interroga. «Serve subito una commissione d’inchiesta sui fondi ai partiti. Lo chiederemo nel contratto di governo che vogliamo far partire a gennaio», ha detto ieri Luigi Di Maio. E incalzato dai cronisti sulla possibilità di indagare anche su Rousseau ha replicato: «Indagate su ciò che volete, non c’è problema». Il premier Giuseppe Conte ha spiegato che c’è «molta attenzione da parte delle forze politiche sul sistema dei finanziamenti» ma su un’eventuale commissione «il Parlamento è sovrano».

 

renzi carrai

 

Fondazione Open, Renzi: «Massacro mediatico

 

Da corriere.it

 

NARDELLA RENZI CARRAI

«Un’operazione in grande stile, all’alba, di forte impatto mediatico. La decisione è stata presa dai pubblici ministeri di Firenze, Giuseppe Creazzo e Luca Turco, titolari anche di altre inchieste: sono loro, ad esempio, ad aver firmato l’arresto per i miei genitori, provvedimento - giova ricordarlo - che è stato annullato dopo qualche giorno dai magistrati del Tribunale del Riesame». Così l’ex premier Matteo Renzi, definisce la raffica di perquisizioni in tutta Italia nell’ambito di una inchiesta che vede indagato l’avvocato Alberto Bianchi, presidente della Fondazione Open, «cassaforte» che ha finanziato l’attività politica di Matteo Renzi.

 

In un lungo post su Facebook, oltre ad attaccare i vertici della procura di Firenze, il leader di Italia viva afferma: «Chi ha finanziato in questi anni la Fondazione Open ha rispettato la normativa sulle fondazioni — scrive Renzi che parla di «massacro mediatico» dal blitz della Gdf —. Cosa facesse la Fondazione è noto, avendo - tra le altre cose - organizzato diverse edizioni della Leopolda. E se è giusto che i magistrati indaghino, è altrettanto giusto che io mi scusi con decine di famiglie per bene che stamattina all’alba sono state svegliate dai finanzieri in tutta Italia solo perché un loro congiunto ha sostenuto in modo trasparente la nostra attività politica».

 

carrai renzi cybersecurity 3

Renzi contrattacca anche il leader del M5S Luigi Di Maio, che una volta uscita la notizia delle perquisizioni aveva richiesto una commissione d’inchiesta sui fondi ai partiti, da inserire nel nuovo contratto di governo da discutere con il Pd. L’ex premier ribatte così: «Se poi altri partiti utilizzano questa vicenda per chiedere commissioni di inchiesta sui partiti e sulle fondazioni io dico che ci sto. Anzi, rilancio: dovremmo allargare la commissione di inchiesta anche a quelle società collegate a movimenti politici che ricevono collaborazioni e consulenze da società pubbliche. Italiane, certo. Ma non solo italiane», conclude riferendosi alla Casaleggio e associati.

carrai cybersecurity renzimarco carrai agnese landini renziAGNESE RENZI MARCO CARRAI RENZI CARRAIALBERTO BIANCHIalberto bianchi ALBERTO BIANCHIALBERTO BIANCHI E MARIA ELENA BOSCHIRENZI CARRAI BEVILACQUAcarrai agnese renzi cybersecurity

 

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...