trump congresso supporter scontri

SI METTE MALE PER TRUMPONE - LA COMMISSIONE DELLA CAMERA CHE INDAGA SULL’ASSALTO AL CONGRESSO POTREBBE CHIEDERE L’INCRIMINAZIONE PER L’EX PRESIDENTE AMERICANO. LA DOMANDA È SEMPRE LA SOLITA: LA CASA BIANCA HA AVUTO UN RUOLO ATTIVO NELL’AIZZARE LA RIVOLTA DEL 6 GENNAIO 2021? IL NODO POLITICO È INVECE CHE I DEMOCRATICI SPERANO DI FAR FUORI “THE DONALD” PER VIA GIUDIZIARIA: MA CI HANNO GIÀ PROVATO CON DUE PROCESSI DI IMPEACHMENT, SENZA RISULTATO, E COSÌ RISCHIANO DI FOMENTARE ANCORA DI PIÙ LA BASE REPUBBLICANA…

Massimo Gaggi per il "Corriere della Sera"

 

donald trump

La Commissione della Camera che indaga sull'assalto al Congresso di un anno fa potrebbe chiedere al ministero della Giustizia di accusare l'ex presidente Donald Trump di un ventaglio di reati penali che vanno dalla cospirazione per sovvertire il risultato delle elezioni a capi d'imputazione meno gravi come l'ostruzione diretta dell'attività del Congresso.

 

Questo se gli elementi raccolti non verranno giudicati abbastanza da sostenere l'accusa più pesante. A scriverlo è il quotidiano The Guardian sulla base delle informazioni ricevute da due fonti anonime della Commissione.

 

joe biden anniversario dell'assalto a capitol hill

 

 

Anche in assenza di certezze sull'origine di queste indiscrezioni e benché il ministro della Giustizia, il prudente Merrick Garland, non avrebbe alcun obbligo di chiedere un'incriminazione di Trump se sollecitato a farlo dalla Commissione, la notizia ha una sua rilevanza: indica che il cerchio dell'indagine si sta stringendo attorno all'ex presidente sulla base dei tanti elementi emersi dall'indagine parlamentare avviata nel luglio scorso.

MERRICK GARLAND

 

Risultano cruciali soprattutto i tanti messaggi consegnati dall'ex capo di gabinetto di Trump, Mark Meadows, in base ai quali è stato possibile ricostruire il ruolo svolto dalla Casa Bianca non solo nell'aizzare la rivolta del 6 gennaio, ma anche nel premere sul ministero della Giustizia, sulle autorità elettorali degli Stati cruciali per la vittoria di Biden e sullo stesso vicepresidente, Mike Pence, per impedire la ratifica dei risultati del voto con la proclamazione del nuovo presidente democratico.

donald trump by pat ludo

 

Già a dicembre il Washington Post aveva scritto che la Commissione si accingeva a sollecitare un'indagine penale sull'operato di Trump.

 

Ora vengono forniti elementi più circostanziati su possibili comportamenti penalmente rilevanti dell'ex presidente: le pressioni che i suoi avvocati, i suoi collaboratori e lo stesso leader conservatore hanno esercitato su tutte le autorità che hanno gestito i passaggi del processo di ratifica del voto, compreso il tentativo di convincere Pence a trasformare il suo ruolo cerimoniale come presidente del Senato in un ruolo politico sostanziale di blocco delle procedure.

 

Donald Trump con Mark Meadows

 

Quasi un colpo di Stato, almeno a giudizio della maggioranza democratica della Camera, mentre nel suo recente libro di memorie, The Chief' s Chief , Meadows difende quelle iniziative come il semplice tentativo di prendere tempo per consentire indagini più accurate sullo svolgimento delle elezioni.

 

jake angeli al congresso

La sua tesi, benché sia ormai sostenuta da gran parte della destra Usa, non sta in piedi: dal voto all'insediamento di Biden sono passati due mesi e mezzo e tutte le indagini fatte dalle autorità degli Stati a guida repubblicana e da magistrati in gran parte repubblicani non hanno fatto emergere irregolarità di qualche rilievo.

 

il segretario di stato della georgia brad raffensperger evacuato

Ci sono, poi, gli elementi che collegano direttamente Trump alle riunioni tenute alla vigilia del 6 gennaio all'hotel Willard da Rudy Giuliani con avvocati e collaboratori della Casa Bianca per cercare di impedire la proclamazione del nuovo presidente.

 

Infine emerge il ruolo di sei deputati repubblicani della destra radicale del Freedom Caucus, da Jim Jordan a Mo Brooks, che hanno operato dietro le quinte - con pressioni brutali sui funzionari della Giustizia - e sul palco dei comizi, per bloccare l'iter della ratifica del voto affermando di parlare a nome di Trump.

donald trump meme

 

Il nodo, però, è politico oltre che giudiziario: a dimostrare un comportamento cospirativo od ostruzionistico di Trump basterebbe la celebre telefonata del 2 gennaio 2021 registrata dal segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, nella quale l'allora presidente gli chiese di «trovare 11.780 voti»: quelli necessari per togliere a Biden la vittoria nello Stato del Sud.

 

Il punto è che se due processi di impeachment non sono bastati a spingere Trump fuori dal palcoscenico della politica, difficilmente riuscirà a farlo un ministro di Biden o una Commissione composta quasi solo da democratici per il boicottaggio dei repubblicani, che trattano da traditori Liz Cheney e Adam Kinzinger: gli unici due deputati conservatori che hanno accettato di partecipare all'indagine.

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