sergei shoigu - massoud pezeshkian

SIAMO GIÀ IN UNA GUERRA MONDIALE E GLI SCHIERAMENTI SONO CHIARI: DA UNA PARTE C’È L’OCCIDENTE, INSIEME AD UCRAINA, ISRAELE E TAIWAN, DALL’ALTRA “L’ASSE DEL MALE” RUSSIA-IRAN-CINA E IL DITTATORELLO MADURO – L’ENNESIMA PROVA: LA RUSSIA AVREBBE INIZIATO A CONSEGNARE A TEHERAN APPARECCHIATURE AVANZATE DI DIFESA AEREA E RADAR. IERI L’EX MINISTRO SHOIGU È VOLATO A BACIARE LA PANTOFOLA AL NEOPRESIDENTE PEZESHKIAN (CHE A SUA VOLTA SI È CONGRATULATO CON MADURO…)

1. NYT, MOSCA HA INIZIATO A CONSEGNARE ARMI ALL'IRAN

SERGEI SHOIGU - MASSOUD PEZESHKIAN 1

(ANSA) - Funzionari iraniani citati dal New York Times affermano che la Russia ha iniziato a consegnare all'Iran apparecchiature avanzate di difesa aerea e radar, dopo che Teheran ha chiesto al Cremlino le armi. Mentre i media locali iraniani hanno riferito che l'Iran ha richiesto le attrezzature, un membro delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche e un altro funzionario hanno confermato al Nyt che non solo la richiesta era stata fatta, ma che le consegne erano iniziate.

 

Il Times non ha specificato quali equipaggiamenti l'Iran abbia richiesto alla Russia o quali siano stati consegnati. L'Iran possiede già alcuni sistemi di difesa aerea S-300 di fabbricazione russa, anche se Mosca possiede ora il sistema più avanzato S-400.

 

Sergei Shoigu - Mohammad Bagheri

La notizia della consegna delle armi giunge mentre i media statali iraniani riferiscono dell'incontro ieri tra il nuovo presidente, Masoud Pezeshkian, e il capo del Consiglio di Sicurezza russo, Sergei Shoigu, durante il quale è stato ribadito che Teheran è determinata a espandere le relazioni con il suo "partner strategico". "La Russia è tra i Paesi che hanno sostenuto la nazione iraniana in tempi difficili", ha detto Pezeshkian a Shoigu.

 

2. TEHERAN SI CONGRATULA CON MADURO, DEPLORA INTERFERENZE STRANIERE

(ANSA) - Il presidente iraniano Massoud Pezeshkian si è congratulato con Nicolas Maduro per l'insediamento alla presidenza, in una conversazione telefonica avvenuta ieri sera. "L'Iran condanna qualsiasi interferenza straniera negli affari interni del Venezuela", ha dichiarato, esprimendo la solidarietà del Paese.

 

MADURO PUTIN

Secondo la tv di Stato, il presidente ha poi affermato che Teheran è pronta a espandere la cooperazione a tutto campo con Caracas in diversi campi, tra cui l'economia e il commercio. Maduro ha anche chiesto di rafforzare la cooperazione reciproca. In riferimento alle attuali proteste in Venezuela contro i presunti imbrogli nei risultati elettorali, ha dichiarato: "I disordini sono il risultato di un complotto israeliano con l'aiuto degli Stati Uniti e di alcuni Paesi occidentali, che mira a distruggere i Paesi indipendenti".

 

3.  IL RUSSO SHOIGU IN IRAN APPOGGIA GLI AYATOLLAH PRIMA DEL RAID SU ISRAELE “SIAMO PARTNER GLOBALI”

Estratto dell’articolo di Gabriella Colarusso per “la Repubblica”

 

ismail haniyeh con ali khamenei

L’Iran si sta muovendo con una doppia agenda per disegnare la risposta promessa a Israele, una diplomatica […] e l’altra militare, per definire i contorni dell’attacco in modo tale che non inneschi una sequenza di guerra aperta in Medio Oriente.

 

La ragione è che la Repubblica Islamica deve dare seguito alla nuova equazione fissata da Khamenei nello scorso aprile – l’Iran risponderà direttamente agli attacchi israeliani contro gli interessi e l’integrità territoriale del Paese - ma non vuole cadere in quella che a Teheran chiamano la “trappola di Netanyahu”, ovvero un conflitto aperto regionale che coinvolga gli Usa e metta a repentaglio la tenuta del Sistema.

 

Ismail Haniyeh - Masoud Pezeshkian

L’arrivo, ieri, a Teheran, del capo del consiglio di sicurezza nazionale russo, Sergei Shoigu, l’ex ministro della Difesa che ha gestito i primi due anni di invasione dell’Ucraina, si colloca all’incrocio di queste due esigenze.

 

Presentato da una parte dei commentatori come il Kurilla russo – in riferimento al capo del Centcom americano da ieri in Israele - Shoigu aveva più prosaicamente il compito di «coordinarsi con gli iraniani per mitigare i danni collaterali di un attacco contro Israele», dice una fonte diplomatica europea a Repubblica .

 

ALI KHAMENEI AI FUNERALI DI ISMAIL HANIYEH

La Russia è presente in forze in Siria, il cui spazio aereo sarà certamente coinvolto nella rappresaglia, e parla con gli israeliani. Certo non sfugge il senso politico del viaggio: «L’escalation in Medio Oriente rischia di rafforzare ancora l’alleanza tra Russia e Iran con il benestare della Cina». Sviluppo adombrato da Teheran dallo stesso Shoigu: «La Russia è pronta a una cooperazione globale con l’Iran sulle questioni regionali». Gli ha fatto eco il Capo di Stato Maggiore iraniano, Mohammad Baqeri, per il quale «le nostre relazioni sono strategiche, profonde e a lungo termine».

 

Shoigu non porta in dote nuove armi pesanti, ma tecnologia e cooperazione sulla sicurezza. Dallo scoppio della guerra in Ucraina, lo scambio di forniture militari tra i due Paesi iniziato negli anni Novanta, ha fatto un deciso salto di qualità - nella guerra spaziale, cyber, elettronica - e ha visto anche un riequilibrio dei ruoli, con l’Iran non più solo stato-cliente ma partner, grazie alle migliaia di droni inviati a Mosca per usarli in Ucraina.

 

[…] Ai comandi militari iraniani intanto è stato affidato il compito di individuare obiettivi che facciano rumore e danni, non come accadde nello scorso aprile, ma sulla portata dell’attacco gli stessi dirigenti iraniani sono divisi. […]

 

ismail haniyeh alla cerimonia di insediamento masoud pezeshkian

L’ala più pragmatica della Repubblica Islamica […] è convinta che l’Iran debba rispondere, ma poi concentrarsi sulla deterrenza attraverso la diplomazia, stabilizzando l’economia, “curando” la crisi di legittimità del Sistema e affrontando le infiltrazioni nell’intelligence.

 

[…] Oggi è previsto anche un nuovo discorso del capo di Hezbollah, Nasrallah. In Libano la tensione è altissima perché il Paese rischia di pagare il prezzo come prima linea della controrappresaglia israeliana. L’aeroporto di Beirut è stato preso d’assalto, diverse ambasciate preparano l’evacuazione.

 

TEHERAN TEME L'ALLEANZA DI FERRO TRA AMERICA E ISRAELE E SFOGGIA LA VISITA DI SHOIGU

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”

MADURO PUTIN

 

Sergei Shoigu non è più il ministro della Difesa della Russia, è il segretario del Consiglio di sicurezza, un organo che spesso dai conoscitori delle etichette del sistema russo viene definito il rifugio degli epurati ai quali il Cremlino non vuole far fare brutta figura. Ieri Shoigu [….] è andato in Iran, nelle ore in cui la Repubblica islamica stava affinando i dettagli del suo attacco contro Israele.

 

iraniani festeggiano l attacco a israele

[…] Shoigu […]  era a Teheran perché Mosca voleva dare una prova della sua vicinanza al regime iraniano. Dopo le prime immagini di Shoigu a Teheran, l’agenzia di stampa russa Ria Novosti si è però affrettata a comunicare che la visita era stata decisa già a maggio, durante una telefonata con Ali Akbar Akhmadian, capo del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale dell’Iran. In quell’occasione, Akhmadian, che conosce da tempo Shoigu, lo aveva invitato a organizzare una visita a Teheran. 

 

Anche se le cose fossero andate come dice Ria Novosti, è interessante che Mosca non abbia deciso di riprogrammare l’incontro, fornendo così all’Iran una prova estetica dell’alleanza del Cremlino, consacrata dalle frasi di Shoigu che accanto ad Akhmadian ha confermato la disponibilità russa a cooperare con l’Iran per le questioni “regionali”, quindi in medio oriente.

Massoud Pezeshkian 4

Mosca non cerca nessuna equidistanza, anche nel caso in cui la visita fosse stata programmata in anticipo, il Cremlino non ha avuto problemi a  mostrare che l’asse delle sue alleanze è saldo e non è soltanto questione di continuare a ricevere i droni iraniani Shahed per fare guerra agli ucraini, ma è un progetto più vasto. Shoigu ha incontrato anche il capo di stato maggiore Mohammad Bagheri e il presidente appena insediato Masoud Pezeshkian.

 

Si è seduto con alcuni dei personaggi più influenti  dell’establishment iraniano, senza curarsi dei rapporti con Israele, che sono cambiati da tempo e non è rimasta neppure la finzione: gli osservatori dei rapporti tra russi e iraniani hanno notato che la Russia un tempo avrebbe cercato di organizzare un incontro con gli israeliani subito dopo una visita a Teheran, ma ormai il Cremlino è uscito allo scoperto con  il suo  rapporto con la Repubblica islamica e il sedicente asse della resistenza che l’Iran ha messo insieme legando tutti i nemici di Israele.

vladimir putin ali khamenei

 

Secondo il canale israeliano Keshet 14, la Russia avrebbe mandato all’Iran munizioni e anche missili Iskander, alcuni aerei da trasporto Ilyushin sarebbero atterrati a Teheran la scorsa settimana, mentre sistemi avanzati di guerra elettronica per danneggiare i sistemi militari israeliani sarebbero stati già dispiegati.

 

[…] Ma le foto e gli abbracci, Shoigu sui tappeti rossi, al fianco di uomini importanti della Repubblica islamica sono state anche delle cartoline che il regime di Teheran ha voluto mandare a Israele.

 

benjamin netanyahu discorso congresso usa

Nelle stesse ore in cui l’ex ministro russo confabulava con gli iraniani, il capo del Centro di comando americano (Centcom), Michael Kurilla, era in Israele  con il ministro della Difesa dello stato ebraico Yoav Gallant a mettere a punto le strategie di sicurezza per proteggere le città israeliane. Prima di arrivare in Israele, Kurilla ha incontrato i leader di alcuni paesi arabi, ha tessuto  un’alleanza quanto più possibile simile a quella che la notte del 13 e 14 aprile aveva difeso Israele dall’attacco diretto dell’Iran.

 

L’alleanza quella notte funzionò e ci sono molte possibilità che si sia ricostituita, ognuno per le sue ragioni, non tutti per dedizione o amicizia nei confronti dello stato ebraico, molti perché convinti che una guerra regionale di vasta portata sarebbe devastante e trascinerebbe giù tutto il medio oriente. […]

benjamin netanyahu con i soldati israeliani a gazamissili e droni iraniani intercettati nei cieli israelianimissili di difesa israele iron domeattacco dell iran a israele cielo di gerusalemme

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...