SIAMO ALLA GUERRA TEOLOGICA - IL CARDINALE GERHARD MULLER, EX PREFETTO DEL SANTO UFFIZIO, DIFFONDE IL SUO “MANIFESTO DELLA FEDE” PER BACCHETTARE IL PAPA (CHE NON VIENE MAI NOMINATO) - IL TESTO VUOLE FISSARE I PUNTI CRUCIALI DELLA DOTTRINA CATTOLICA: “MI HANNO INVITATO A DARE TESTIMONIANZA PERCHÉ C'È SEMPRE PIÙ CONFUSIONE, TROPPI VESCOVI PREFERISCONO AGIRE DA POLITICI”

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Lorenzo Bertocchi per “la Verità”

 

CARDINALE GERHARD MULLER CARDINALE GERHARD MULLER

Nominato da papa Benedetto XVI a prefetto dell' ex Sant' Uffizio, il ruolo che lo stesso Joseph Ratzinger ha occupato per circa 25 anni, il cardinale Gerhard Müller ha diffuso l' 8 febbraio, in sette lingue, un «manifesto della fede» con il chiaro intento di mettere i puntini sulle «i». Lo fa da prefetto emerito, visto che papa Francesco lo ha sollevato dall' incarico nell' estate del 2017, allo scadere preciso del mandato quinquennale quando il cardinale non aveva ancora compiuto 70 anni.

 

Müller scrive che «molti vescovi, sacerdoti, religiosi e laici della Chiesa cattolica» lo hanno «invitato a dare pubblica testimonianza verso la verità della rivelazione», perché c' è «sempre più diffusa confusione nell' insegnamento della fede».

BERGOGLIO BERGOGLIO

 

Papa Francesco non è mai nominato, ma è chiaro che viene chiamato in causa: la sua reiterata enfasi su accompagnamento e discernimento, secondo molti osservatori, mette in secondo piano il giusto rapporto tra dottrina e pastorale, tra verità e misericordia. Perché come disse nel 2014 il compianto cardinale Carlo Caffarra, una delle quattro porpore che poi presentò a Francesco i dubia su un capitolo dell' esortazione Amoris laetitia, quando si parla di prassi si può anche dire che non si tocca la dottrina, «ma lo si fa».

 

IL CARDINALE CARLO CAFFARRA IL CARDINALE CARLO CAFFARRA

Le citazioni del manifesto di Müller, che è una specie di sintesi estrema dell' abc cattolico, sono prese da due libri: il Vangelo e il Catechismo, i capisaldi della fede. L' interpretazione data da molti media è la solita: il manifesto sarebbe l' ennesimo attacco dell' ala conservatrice a Francesco, mostrando così ancora una volta, al di là della scelta fatta dal cardinale, che della dottrina si finisce per dare una lettura essenzialmente politica.

Invece, il deposito della fede, dice Müller citando san Paolo, è qualcosa che viene trasmesso così come è stato ricevuto, seppur in un contesto di sviluppo che però ha i suoi criteri per essere valutato.

 

Tra l' altro, come si legge nel manifesto, «oggi molti cristiani non conoscono più nemmeno i fondamenti della fede» e predomina un senso di essa quasi esclusivamente esperienziale. Che Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, sia «l' unico mediatore tra Dio e gli uomini» non è proprio un fattore secondario, scrive Müller.

 

GERHARD MULLER GERHARD MULLER

È recente la polemica sollevata da una frase scritta nel Documento sulla fratellenza umana che papa Francesco ha cofirmato ad Abu Dhabi con il grande imam di Al Azhar Ahmad Al Tayebb. C' è, infatti, un passaggio che sembra dire che in qualche modo le diverse religioni siano volute da Dio, un concetto di indifferentismo che non ha ragioni valide. Müller sembra rispondere a questa polemica: «La differenza delle tre persone nell' unità divina segna una differenza fondamentale nella fede in Dio e nell' immagine dell' uomo rispetto alle altre religioni». Non si tratta qui di fondamentalismo, ma di fare chiarezza e non confondere i piani del giusto dialogo interculturale con quello del sincretismo religioso.

 

gesu gesu

Il cardinale Müller ricorda che «Gesù Cristo ha fondato la Chiesa come segno visibile e strumento di salvezza, che sussiste nella Chiesa cattolica» e che «la Chiesa non è un' associazione creata dall' uomo, la cui struttura può essere modificata dai suoi membri a proprio piacimento». È in questo contesto che l' insegnamento della Chiesa non è questione da sottoporre alla moda del tempo, sia essa filosofica o teologica, ma, dice il porporato tedesco, «compito del Magistero della Chiesa nei riguardi del popolo di Dio è quello di "salvaguardarlo dalle deviazioni e dai cedimenti" affinché possa "professare senza errore l' autentica fede"».

 

parolin parolin

Il riferimento all' impossibilità di ricevere l' eucaristia (per i fedeli, lo ricordiamo, è il corpo di Cristo) qualora ci si trovi in uno stato di peccato grave, permette al cardinale di fare un elenco che rimanda ad alcuni temi di forte discussione aperti da processi avviati dal Papa. «Dalla logica interna del sacramento (della confessione, ndr) si capisce», scrive Müller, «che i divorziati risposati civilmente, il cui matrimonio sacramentale davanti a Dio è ancora valido, come anche tutti quei cristiani che non sono in piena comunione con la fede cattolica e pure tutti coloro che non sono debitamente disposti, non ricevano la santa eucaristia fruttuosamente». Ogni riferimento alla battaglia ecclesiale sull' accesso all' eucaristia per i divorziati risposati e la questione dell' intercomunione con i luterani, entrambi processi avviati da Francesco, non è puramente casuale.

 

dai bergoglio non fare cosi dai bergoglio non fare cosi

«La legge morale», scrive ancora Müller anche a proposito della formazione della coscienza, «non è un peso ma fa parte di quella verità liberatrice (cfr Gv 8,32) attraverso la quale il cristiano percorre la via della salvezza e non deve essere relativizzata». Il manifesto è una breve ed essenziale sintesi delle cose da credere, senza le quali resta una fede fai da te, un supermarket religioso che è anch' esso segno dei tempi.

 

«Tacere su queste e altre verità di fede oppure insegnare il contrario è il peggiore inganno», avverte l' ex prefetto della dottrina della fede, arrivando a dire che «ciò rappresenta l' ultima prova della Chiesa, ovvero "una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell' apostasia della verità".

 

BERGOGLIO TRA I FEDELI A BUENOS AIRES BERGOGLIO TRA I FEDELI A BUENOS AIRES

È l' inganno dell' Anticristo ()».«Molti si chiedono oggi», conclude Müller, «per quale motivo la Chiesa esista ancora se gli stessi vescovi preferiscono agire da politici piuttosto che da maestri della fede proclamare il Vangelo. Lo sguardo non deve soffermarsi su questioni secondarie, ma è più che mai necessario che la Chiesa si assuma il suo compito proprio». E cita il vangelo di san Marco: «Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il figlio dell' uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi» (Mc 8,38). Pertanto ci impegniamo a rafforzare la fede confessando la verità che è Gesù Cristo stesso».

 

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