andrea giambruno giorgia meloni

IL SIGNOR MELONI DEVE TUTTO ALLA…BANANA - ANDREA GIAMBRUNO, AUTORE E GIORNALISTA MEDIASET, COMPAGNO DI GIORGIA MELONI: "DA QUANDO STO CON LEI LA GENTE MI GUARDA CON UN OCCHIO DIVERSO. E A GIORGIA DEVO MOLTISSIMO - LEI E' GELOSA IL GIUSTO, IO... BEH, INSOMMA, LEI CONOSCE E FREQUENTA MIGLIAIA DI PERSONE E ALTRE MIGLIAIA LA CERCANO TUTTI I GIORNI. QUANDO QUALCUNO ECCEDE O È INVADENTE OVVIO CHE MI INFASTIDISCA. CI SIAMO CONOSCIUTI GRAZIE A UNA BANANA…"

Patrizia Groppelli per “Chi”

patrizia groppelli

 

Andrea Giambruno, autore e giornalista Mediaset, 40 anni, da 7 è il compagno di Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia, oggi più che mai sulla breccia. Di lui si sa tanto, ma non tutto.

 

Domanda. Sia sincero, le dà fastidio essere definito “il compagno della Meloni”?

Risposta. «Ma io sono il compagno della Meloni».

 

D. Che non è propriamente un mestiere...

R. «Questo lo dice lei».

 

D. E allora ci spieghi.

GIORGIA MELONI E ANDREA GIAMBRUNO

R. «Io faccio il giornalista, ma lei non mi sta intervistando perché leggo bene un tg, ma in quanto “compagno di”. La verità non può dare fastidio: quella famosa è Giorgia, non io. Ma la tranquillizzo subito...».

 

D. Prego...

R. «Non ho mai cercato la notorietà e non la cerco neppure ora. È vero, da quando sto con Giorgia la gente mi guarda con un occhio diverso: sul lavoro, gli amici, al bar sotto casa. Sarebbe ipocrita dire il contrario. Ma vivo tutto questo serenamente. Anzi, le confesso una cosa, che non ho mai detto neanche a Giorgia: io devo moltissimo a Giorgia».

 

D. Da dove spunta Andrea Giambruno?

GIORGIA MELONI E ANDREA GIAMBRUNO

R. «Milano, famiglia borghese tradizionale, poco di superfluo ma tutto il necessario. Mamma Flavia mi ha tenuto in riga, papà Elio, un commerciante che sapeva vendere di tutto, mi ha insegnato la gentilezza e l’eleganza. Ma il mio punto di riferimento in famiglia è sempre stata ed è tutt’ora Ilaria, mia sorella maggiore. A scuola... così e così».

 

D. Nel senso?

R. «Andavo bene perché avevo una compagna di banco, tale Chiara, che andava molto bene».

 

D. Insomma, era un copione?!

R. «Diciamo uno sfangatore: quel che non riuscivo a fare io lo faceva bene lei. Il risultato era una media ponderata tra i suoi 8 e i miei teorici 4. Un perfetto 6».

 

D. Andiamo avanti...

GIORGIA MELONI

R. «Maturità, liceo scientifico di Monza, superata con il solito metodo, nonostante mi avessero beccato a barare sulla versione di latino. Poi trovai la strada giusta».

 

D. Direzione?

giorgia meloni a verissimo 1

R. «Giornalismo, comunicazione. Prima la laurea in filosofia alla Cattolica, poi uno stage a Telenova – la tv dei preti, come la chiamano a Milano – dove ho imparato il mestiere. Infine nel 2009 la telefonata che svolta la vita».

 

D. Come nel famoso spot della Tim...

R. «Gigliola Barbieri, capo autrice di Kalispéra!, il programma del momento di Alfonso Signorini, mi chiama: “Ti aspetto domani a Mediaset, arrivederci”. Mi presento al cospetto di Signorini che usa altrettanto poche parole: “Hai una buona occasione, giocatela bene».

ANDREA GIAMBRUNO

 

D. E lei ha giocato...

R. «Grande scuola, Signorini. Poi, 12 anni tra Mattino Cinque, Videonews, Paolo Del Debbio e tg vari, sempre con un occhio alla politica, la mia grande passione».

 

D. In questo racconto, però, manca la sua vita sentimentale...

R. «Ragazzino taciturno e introverso, parlavo più con me che con gli altri. Crescita ritardata, a 14 anni ero ancora un piccoletto gracile, poi con le arti marziali e tanta palestra sono schizzato su».

 

D. “Bello come il sole”, dirà di lei una innamorata Giorgia Meloni. A proposito, è vero che vinse un concorso di bellezza?

GIORGIA MELONI

R. «Enorme cazzata (ride, ndr), mai fatto né pensato di fare concorsi. Ero carino, magari sopra la media, ma nulla di che».

 

D. Modestie a parte, i primi flirt?

R. «Come tutti, nulla di particolarmente serio o duraturo, nessuna convivenza. Evidentemente stavo aspettando Giorgia...».

 

D. Galante e un po’ ruffiano, ma ci sta... quindi arriva Giorgia.

R. «Arriva in studio una sera».

 

D. In studio?

andrea giambruno 6

R. «Quinta Colonna, conduce Paolo Del Debbio. Lei arriva trafelata e fa a Giovanna, sua storica assistente: “Non ho mangiato, ho una fame che svengo”. E Giovanna: “Ma qui c’è solo una banana”. E lei: “E dammi ’sta banana”. In una pausa pubblicitaria se la divora, ma alla ripresa è ancora lì con la banana in mano. Io mi precipito e gliela strappo di mano anche con una certa foga, ci mancava solo la Meloni in diretta con una banana. Non so dire, i nostri occhi si incrociano in modo strano, è stato un attimo».

 

D. Avvincente. E poi?

R. «E poi ci siamo rivisti, sempre in tv. Ma io non ero più solo un autore e lei non più solo un’ospite... e che ospite!».

GIORGIA MELONI

 

D. Già, la banana galeotta. Ma arriviamo al dunque.

R. «Una sera a Milano, ristorante fuori dai soliti giri. Lei vestitino nero al ginocchio, stivaletti scuri e giubbino di pelle. Bellissima lei, magnifico il momento».

 

D. Scatta il bacio?

R. «Diciamo un bacetto».

 

D. E ridacci con la modestia.

R. «Modestia un bel niente. Dopo 7 anni da quella sera siamo ancora insieme e ci amiamo. Evidentemente superai l’esame».

 

D. Qualcuno ha scritto che la vostra canzone fin dall’inizio è stata Faccetta nera.

R. «Seconda cazzata. Mai sentito Giorgia intonarla».

 

D. Allora, che colonna sonora?

andrea giambruno debutta a studio aperto 2

R. «Io che amo solo te, versione Gianna Nannini nel film Up: la storia di due ragazzi che tra mille avventure vogliono attraversare la vita insieme, invecchiare insieme. La nostra storia».

 

D. Se anche questa non è copiata come ai tempi della scuola, 10 e lode. Ma com’è vivere con la più grande politica italiana?

R. «Non è una vita del tutto normale. Ma a tenerci con i piedi per terra ci pensa Ginevra».

 

D. Ginevra, quattro anni.

R. «Non è arrivata per caso, l’abbiamo cercata e ora io sono il suo Lancillotto, amore eterno».

 

GIORGIA MELONI

D. Padre severo come i padri di destra, ovviamente.

R. «Ultrasinistra che più non si può. Ginevra, detta Topa o Topina, la vizio tutti i giorni. Vederla felice mi rende felice: ci sarà tempo e modo di metterla in riga».

 

D. Mi sembra di capire che ci penserà sua madre.

R. «Precisina com’è, non ne dubito».

 

D. Precisina?

R. «Un vero incubo, la sua mania dell’ordine è patologica, arriva a sistemare le penne in scala cromatica. Per me che vivo in un disordine perfetto è davvero dura. Quando mi fa le prediche glielo dico: se non trovi quello che stai cercando che sarà mai? Troverai altro».

giorgia meloni

 

D. Altro difetto, oltre l’ordine?

R. «Ritardataria cronica. In questo lei è troppo romana e io troppo milanese. E a noi milanesi i ritardatari fanno girare... Poi ci penso e la perdono: in effetti non fa un lavoro qualunque».

 

D. E a gelosia, come andiamo?

R. «Lei il giusto, io... beh, insomma, lei conosce e frequenta migliaia di persone e altre migliaia la cercano tutti i giorni. Quando qualcuno eccede o è invadente ovvio che mi infastidisca. Ma poi penso che...».

GIORGIA MELONI E ANDREA GIAMBRUNO

 

D. Che pensa?

R. «Che quando, presto, sarà la prima donna presidente del Consiglio nella storia d’Italia, andrà anche peggio».

 

 

 

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