molly russell

I SOCIAL UCCIDONO – SENTENZA STORICA IN GRAN BRETAGNA DOVE I GIUDICI HANNO RICONOSCIUTO I SOCIAL “COLPEVOLI” DEL SUICIDIO DELLA 14ENNE MOLLY RUSSELL: LA RAGAZZINA PER MESI HA CERCATO CONTENUTI AUTOLESIONISTICI CHE HANNO INFLUENZATO LA SUA SALUTE MENTALE FINO A SPINGERLA A COMPIERE IL GESTO ESTREMO – UN TUNNEL INFERNALE IN CUI, UNA VOLTA CADUTI DENTRO, È IMPOSSIBILE SFUGGIRE PERCHÉ L'ALGORITMO CONTINUA A CONSIGLIARE SEMPRE PIÙ CONTENUTI COERENTI ALLE PROPRIE CURIOSITÀ. E SUL CASO È INTERVENUTO PURE IL PRINCIPE WILLIAM CHE…

Gianluca Nicoletti per "La Stampa"

 

molly russell 1

I social sono colpevoli del suicidio di una ragazzina britannica. A queste conclusioni è giunta l'inchiesta, presentata ieri alla Corte dal coroner inglese Andrew Walker, che ha approfondito le circostanze del suicidio di Molly Russel , la quattordicenne che si tolse la vita nel 2017 nella casa della sua famiglia ad Harrow, quartiere a nord-ovest di Londra.

 

Secondo l'analisi di Walker, il cui ruolo nel sistema giuridico inglese corrisponde approssimativamente a quello di un medico legale, la morte di Molly sarebbe stata determinata da un atto di autolesionismo estremo, scaturito in uno stato depressivo che l'avrebbe resa particolarmente vulnerabile, sicuramente però il suo precario stato di salute mentale sarebbe stato esasperato, fino a condurla a uccidersi, in grande parte per l'esposizione a contenuti particolarmente espliciti, che trattavano appunto di suicidio, depressione e autolesionismo.

ian russell, il padre di molly

 

In estrema sintesi la sentenza esprime per la prima volta il concetto che i contenuti incontrollati di piattaforme social come Instagram o Pinterest possono essere considerati come cause scatenanti del suicidio di una persona minorenne.

 

A tutti gli effetti Molly Russel prima di uccidersi si era avventurata attraverso una moltitudine incredibile di post, che trattavano delle patologie di cui lei soffriva. Solo negli ultimi sei mesi di vita, prima di uccidersi, avrebbe interagito o condiviso, solo su Instagram, 2.100 post a tema autolesionismo, suicidio, depressione. Nei giorni che hanno composto questi sei mesi di autosuggestione sui temi della sua sofferenza, sono soltanto dodici quelli in cui la sua navigazione non è stata attratta dagli argomenti che l'avrebbero indotta a uccidersi.

 

La sentenza ha chiaramente trovato d'accordo l'ente di tutela dei minori in Inghilterra. La Children's Commissioner Rachel de Souza ha richiesto alle piattaforme citate nella sentenza di attivarsi per cambiare «dal punto di vista etico». Il padre di Molly, Ian Russell, ha descritto la discesa della figlia in un mondo infernale, in cui una volta caduti dentro non è possibile sfuggire, perché l'algoritmo, continua a consigliare sempre più contenuti coerenti alle proprie curiosità. Il caso ha suscitato un tale clamore che persino William, il Principe di Galles. ha detto la sua in un comunicato, che in realtà ribadisce un concetto di quelli che è scontato condividere: «La sicurezza online per i nostri bambini e giovani deve essere un prerequisito, non un aspetto secondario».

molly russell 2

 

Una dichiarazione "d'ufficio" che, oltre a confermare un principio sacrosanto, non tiene conto della realtà che muove l'intero universo dei social network, che potrebbe essere sintetizzato in una cruda ma realistica massima: «Più ti tengo collegato a me più tu mi fai guadagnare. Per questa ragione, più alimento il tuo interesse con quello che mi fai capire tu voglia vedere, meno ti verrà voglia di staccarti da me».

 

Su questo e solo su questo è articolato uno dei più colossali business della storia, per cui in cambio di una connessione all'immenso paese dei balocchi, l'intera umanità ha volontariamente svenduto la propria vita privata, ha accettato di barattare ogni più riposto segreto della propria attività relazionale, dei propri gusti delle proprie debolezze, di ogni più inconfessabile turbamento interiore.

molly russell 4

Per Molly il rovello era l'angoscia di vivere, provocata da parassiti tossici che scavavano gallerie nel suo cervello. Il social network ha alimentato questi parassiti fino a farli diventare così forti da uccidere.

 

Ha sicuramente ragione il coroner Andrew Walker, quando scrive nella sentenza che le immagini di autolesionismo e suicidio che Molly ha visto «non avrebbero dovuto essere a disposizione di un bambino», provando come gli algoritmi di Instagram e Pinterest abbiano portato la ragazzina a quell'effetto indigestione detto "binge watching" (abbuffata) di situazioni in cui gli atti autodistruttivi entravano in una narrazione quasi romanzata, al cui apice il suicidio veniva esposto come un esito ineluttabile. La parte in causa, ossia i rappresentanti di Pinterest e Instagram, hanno seguito le udienze e hanno ammesso che, nella fruizione da parte di Molly dei materiali "tossici" alla sua salute mentale, delle irregolarità rispetto le loro policy sicuramente ci saranno state.

il principe william

 

Se non altro il fatto che Molly fosse iscritta a Instagram da quando aveva 12 anni. Non avrebbe potuto prima dei 13. Naturalmente si adopereranno, opereranno, provvederanno. Cambierà qualcosa? No stiamone certi, nulla cambierà. Il grande gioco che addestra gli umani all'esistere digitale piangerà per un po' una nuova vittima. Però non per questo potrà (o vorrà) fermarsi. La capacità dell'addestrare a gestire il gioco da parte degli umani meno attrezzati potrebbe certamente diventare una didattica obbligatoria. Qui però dovrebbe entrare in gioco la maturità culturale, che non si stimola certo con le sentenze.

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO