lello capriati bari mafia michele emiliano antonio decaro

STA PER SCOPPIARE UNA NUOVA GUERRA DI MAFIA A BARI? CON L'UCCISIONE DI LELLO CAPRIATI, IL NIPOTE DELLO STORICO CAPOCLAN TONINO, GLI EQUILIBRI TRA LE COSCHE BARESI SI SONO ORMAI ROTTI – PER UN LUNGO PERIODO SPARATORIE, AGGUATI E OMICIDI SONO SEMBRATI UN LONTANO RICORDO, PERCHÉ GLI ORDINI DEI BOSS (DAL CARCERE) ERANO DI OPERARE IN SILENZIO – LA FINE DELLA PAX MAFIOSA ARRIVA ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI COMUNALI E DOPO CHE IL CLAN CAPRIATI E’ SALITO ALLA RIBALTA PER LE PAROLE DI MICHELE EMILIANO, CHE HA TIRATO IN BALLO ANTONIO DECARO…

Estratto dell’articolo di Angela Balenzano per https://bari.corriere.it/

 

LELLO CAPRIATI

Dalle sparatorie degli anni Ottanta alla calma apparente. Una calma durante la quale le cosche mafiose negli anni si sono riorganizzate puntando sempre più in alto. Puntando al tessuto socio economico di Bari e provincia. Riuscendoci con successo: lo dimostrano gli atti di indagine, provvedimenti fiume dell'Antimafia, in cui sono stati ricostruiti gli affari più redditizi delle cosche mafiose, Strisciuglio e Capriati, in particolare, che insieme al clan Parisi del rione Japigia governano tutti i quartieri della città.

 

Una città che ha ormai un tessuto mafioso molto radicato e che affonda le sue radici nello spaccio di droga affidato alle nuove leve e nelle estorsioni.

 

BARI - OMICIDIO DI LELLO CAPRIATI

Per un lungo periodo sparatorie, agguati e regolamenti di conti sembravano essere diventati un ricordo lontano perché gli ordini dei boss (soprattutto dal carcere) erano quelli di operare in silenzio. Omicidi e gambizzazioni «davano troppo nell'occhio». Ma era una calma apparente, appunto. Perché a Bari si è tornati a sparare in grande stile ormai da qualche settimana.

 

L'omicidio di Pasquetta costato la vita al 39enne Raffaele Capriati, detto Lello, figlio di Sabino e nipote di Tonino Capriati, boss storico di Bari vecchia (condannato all'ergastolo per omicidio nel processo Dolmen) che ha ancora la sua roccaforte nel centro storico, potrebbe segnare l'inizio di una nuova guerra di mafia in città. Che riporta in mente gli anni Ottanta.

 

BARI - OMICIDIO DI LELLO CAPRIATI

Anni in cui il clan Capriati (cosca storica della criminalità organizzata barese) finì al centro di tantissime inchieste della Direzione distrettuale antimafia, tra cui quella denominata Borgo Antico, dove emerse che il gruppo aveva assunto il controllo del traffico e dello spaccio di stupefacenti  Un business che portò nelle casse della cosca fiumi di denaro e che innescò, a metà degli anni Novanta, una guerra sanguinosa tra il clan Capriati e un gruppo di scissionisti.

 

Come costola del clan Capriati nacque il clan Strisciuglio, (dopo una raffica di arresti e la decisione di Raffaele Laraspata, che negli anni Novanta aveva dato il via alla guerra contro i Capriati, di collaborare con la giustizia) comandato da Domenico Strisciuglio, soprannominato «Mimmo La luna» e detenuto dal '96 in regime di 41 bis. Dopo la morte del fratello Franco, ucciso sotto casa a 33 anni (all'epoca considerato il numero due del gruppo mafioso) le redini del clan passarono a Sigismondo Strisciuglio, detto Gino. Dopo molti anni trascorsi in carcere, quest'ultimo, è stato scarcerato a gennaio 2024. 

 

lina capriati intervistata dal tg1

Ma la morte di Lello Capriati, ucciso da quattro proiettili di cui tre alla testa e uno alla spalla sparati da un revolver, segna una evidente rottura degli equilibri della apparente pax mafiosa e la guerra tra i clan Capriati e Strisciuglio  potrebbe portare a pericolose vendette per mano delle nuove e spietate giovani leve.

 

Il suo nome peraltro non è uno qualunque. A Bari Vecchia lo ricordano tutti: ma lo ricordano bene Pinuccio e Lella Fazio, i genitori di Michele, diventati simbolo dell'antimafia sociale.

 

Era il 12 luglio del 2001 quando Michele, appena sedicenne, stava tornando a casa dal lavoro. Fu colpito per errore alla testa da una pallottola vagante e morì in ospedale poche ore dopo. Nel commando c'era Lello Capriati che all'epoca aveva 18 anni.

 

michele emiliano e antonio decaro

Ha trascorso in carcere 17 anni e a settembre 2022 era tornato in libertà: era uno dei pochi ad essere uscito dal carcere perché quasi tutti i componenti della sua famiglia sono detenuti per condanne diventate ormai definitive.

 

[...] la sera del 12 luglio il commando era a Bari vecchia per vendicare la morte di Francesco Capriati, detto «Pomodoro» ucciso a 24 anni, davanti alla pescheria dello zio in via Imbriani a Bari il 29 giugno 2001: l'ordine impartito era quello di assassinare Marino Catacchio (ucciso poi nel 2008) considerato l'esecutore materiale dell'omicidio del 24enne. Ma il loro piano, una decina di giorni dopo, andò in fumo perché non riuscirono a trovare Catacchio sulla loro strada e decisero quindi di eliminare Vito De Felice, all'epoca 26enne, figlio di Giuseppe (detto Pinuccio il Napoletano) pezzo grosso della malavita barese.

 

LISETTA CAPRIATI - ANTONIO DECARO - ANNALISA MILZI

Ci fu un inseguimento tra le vie del centro storico, si sparò all'impazzata per colpire De Felice ma a farne le spese fu l'innocente Michele Fazio. Qualche mese più tardi, a ottobre, la faida tra Capriati e Strisciuglio coinvolse un'altra persona innocente, il 15enne Gaetano Marchitelli, ucciso per errore durante una sparatoria a Carbonara, periferia della città. Negli ultimi anni la famiglia di Lello Capriati è più volte finita nel mirino della criminalità: Il 21 novembre del 2018, nel rione Japigia di Bari, in un agguato compiuto davanti alla moglie e al figlio, fu ucciso Domenico Capriati, detto Mimmo, fratello maggiore di Lello. Secondo gli investigatori della Dda Lello Capriati negli ultimi tempi aveva preso il posto del fratello nella gestione degli affari di famiglia a Bari Vecchia.

le donne de clan capriati arrestateBARIS HILTON - MEME BY EMILIANO CARLI michele fazio 2LINA CAPRIATI

 

michele fazio 1

 

michele emiliano antonio decaro BARI - OMICIDIO DI LELLO CAPRIATI

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...