pasquale striano

STRIANO MA VERO: ANCHE GLI SPIONI VENGONO SPIATI – LA PROCURA DI PERUGIA HA FATTO PEDINARE IL FINANZIERE AL CENTRO DELLO SCANDALO DOSSIER E HA SCOPERTO CHE SI INCONTRA REGOLARMENTE CON ALTRI INDAGATI, EX COLLEGHI E VARI EX CONOSCENTI. SECONDO I PM, POTREBBE AVER INQUINATO LE INDAGINI, E ANDREBBE ARRESTATO PER IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEL REATO – STRIANO HA AVUTO PARTICOLARE CAUTELA: SAPENDO DI ESSERE INTERCETTATO, HA DISATTIVATO IL TROJAN SUL SUO TELEFONINO E HA FATTO IN MODO CHE I SUOI COLLOQUI NON VENISSERO CAPTATI…

Estratto dell’articolo di Lodovica Bulian per “il Giornale”

 

PASQUALE STRIANO

Agli atti dell’inchiesta di Perugia sulle migliaia di accessi abusivi alle banche dati della Dna ci sono, documentati da fotografie, alcuni degli incontri che il principale indagato, Pasquale Striano, avrebbe avuto con altri indagati, ma anche con ex colleghi, conoscenti, attraverso cui, per i pm, il finanziere avrebbe potuto inquinare le indagini.

 

Il tenente è accusato di aver scaricato in modo abusivo e per ragioni che nulla avevano a che fare con i compiti dell’Antimafia, migliaia di file contenenti informazioni riservate su centinaia di persone, molti sono politici di centrodestra.

 

Andrebbe arrestato, sostengono i magistrati di Perugia, proprio per il «comportamento» tenuto in questi mesi. Ci sarebbe, secondo i pm, il rischio di inquinamento probatorio ma anche di reiterazione del reato, dato che Striano potrebbe «godere tuttora […] su una consolidata rete di amicizie che può fornirgli aiuto anche attraverso gli accessi ai sistemi informatici».

GAETANO PECORARO INTERVISTA PASQUALE STRIANO - LE IENE

 

Di certo, scrivono i pm, Striano in questi mesi ha avuto incontri con diversi soggetti, almeno con due indagati nello stesso procedimento. E sono tutti avvenuti in «modalità protetta», cioè con una particolare cautela da parte del finanziere, probabilmente consapevole di essere intercettato e seguito, e «con modalità tali da non consentire la captazione dei contenuti» dei colloqui.

 

Anche il «captatore informatico», il cosiddetto trojan inoculato sul telefonino di Striano, «è stato reso subito non funzionante», «verosimilmente in conseguenza di un’operazione manuale dello stesso Striano».

 

GLI INCONTRI DI PASQUALE STRIANO CON ALTRI INDAGATI

Soltanto «complesse attività di pedinamento e osservazione hanno consentito di rilevare gli incontri», scrivono i pm, ma «non è stato possibile percepire i contenuti delle conversazioni, neppure attraverso intercettazioni ambientali d’urgenza», rese vane dalle «particolari accortezze» con cui si è mosso il finanziere.

 

Le foto agli atti dell’indagine documentano gli incontri di Striano, pedinato dai colleghi finanzieri. Il 25 febbraio si trova con uno degli indagati in «un luogo aperto e difficilmente intercettabile», quale «il parcheggio di un centro commerciale, al di fuori dell’autovettura».

 

Il 6 marzo «dopo alcuni contatti telefonici si è allontanato da casa raggiungendo un ristorante pizzeria riconducibile a un altro indagato», a cui, secondo i pm, aveva fornito informazioni riservate su alcuni soggetti.

 

GLI INCONTRI DI PASQUALE STRIANO CON ALTRI INDAGATI

Partecipa anche un terzo uomo, identificato poi in un «dipendente del ministero dell’Interno, dipartimento della Polizia di Stato». Successivamente […] «si è recato a Ostia dove ha incontrato un ex collega attualmente in pensione ma già in servizio alla Dna[…].

 

[…]  L’incontro è avvenuto «lungo la strada». Per i pm «non è di per sé l’incontro, del tutto lecito, con i terzi» ma «le modalità» con le quali tali incontri sono avvenuti, tali da far temere un rischio di inquinamento probatorio. Del resto secondo i magistrati una parte delle indagini potrebbe già essere stata compromessa dalla possibile cancellazione di alcune chat dal cellulare di Striano. […]

GAETANO PECORARO INTERVISTA PASQUALE STRIANO - LE IENE

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…