TANTO PER CAMBIARE, VA IN CULO AI GIOVANI (E AI POVERI) – LO SMART WORKING POTREBBE APRIRE LA STRADA A “UNA SOCIETÀ A DUE VELOCITÀ”: LO SOSTIENE UNA RICERCA DELL’UNIVERSITÀ TEDESCA DI DARMSTADT, SECONDO CUI IL LAVORO DA CASA SODDISFA DI PIÙ CHI DISPONE DI ABITAZIONI GRANDI, STIPENDI MIGLIORI E PIÙ ESPERIENZA (SAI CHE SCOPERTA) – I GIOVANI INVECE, CHE SPESSO SONO SINGLE E VIVONO IN UN MONOLOCALE PERCHÉ NON POSSONO PERMETTERSI DI MEGLIO, VENGONO PENALIZZATI E FINISCONO PER ESSERE ANCORA PIÙ INSODDISFATTI

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Julia White SAP Julia White SAP

Jeanne Perego per “Specchio – La Stampa”

 

La pandemia ha rivoluzionato la vita lavorativa dei tedeschi e la nuova situazione sembra destinata a restare tale. Molte grandi aziende hanno già dichiarato che continueranno a fare affidamento sul lavoro da casa, fenomeno decollato nel marzo 2020. Julia White, Chief Marketing and Solutions Officer della SAP, ha dichiarato alla Reuters che la sua azienda intende «dare ai dipendenti la possibilità di scegliere».

 

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L' azienda ha promesso ai suoi circa 100.000 dipendenti un «posto di lavoro flessibile al 100% e basato sulla fiducia come norma, non eccezione».

 

La rivoluzione nel settore lavorativo deve però fare i conti con le situazioni domestiche dei singoli, più che con il tipo di lavoro che svolgono. La mancanza di spazi da poter dedicare all' attività professionale ha causato altissimi livelli di stress per molti lavoratori.

 

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Una ricerca della Technischen Universität Darmstadt ha esaminato a livello nazionale le opportunità e i problemi derivanti dallo sviluppo del lavorare da casa anche post pandemia. Lo smart working - secondo i risultati - era già popolare anche in tempi pre-covid, e il lavoro basato sulla conoscenza non sempre è facile da svolgere da casa. Più di un terzo degli oltre 1.000 intervistati ha dichiarato di essere meno produttivo tra le mura domestiche che in ufficio.

 

Technischen Universitat Darmstadt Technischen Universitat Darmstadt

Secondo Andreas Pfnür, il direttore della ricerca, «il modo in cui le persone vivono la dice lunga sulla possibilità di lavorare con successo da casa». Più sono soddisfatte della propria situazione di vita, dall' ubicazione al layout dell' abitazione, più sono soddisfatte e produttive per quanto riguarda il lavoro a distanza.

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Secondo la ricerca, lo smart working soddisfa di più chi dispone di abitazioni più grandi, chi ha stipendi migliori e una lunga esperienza lavorativa alle spalle. Single e dipendenti più giovani, che tendono a vivere in appartamenti più piccoli, lamentano l' isolamento e la mancanza di comunicazione con i colleghi, oltre che la percezione di una mancanza di possibilità di sviluppo professionale.

 

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«I più giovani perdono un po' di identificazione con il proprio lavoro. E questo porta anche a minore soddisfazione per la propria vita», spiega Pfnür. Senza tecnologie e strutture adeguate, la via dello smart working «potrebbe aprire la strada a una società a due velocità», dice Pfnür. Lo smart working rischia di diventare uno status symbol per i vincitori dei nuovi mondi del lavoro.

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