il murale di banksy sulla porta del bataclan

I TERRORISTI SPECULANO SULLA TRAGEDIA? - LA PORTA DEL BATACLAN CON IL MURALE DI BANKSY RUBATA NEL 2019 E RITROVATA IN UN CASOLARE ABBANDONATO IN PROVINCIA DI TERAMO È STATA RESTITUITA ALLA FRANCIA - TRA LE PERSONE ACCUSATE DI RICETTAZIONE UN ALBERGATORE ITALIANO - IL TIMORE CHE L'OPERA SIA STATA RUBATA PER FINANZIARE IL TERRORISMO ISLAMICO...

ambasciatore francese christian masset con l'opera di banksy rubata al bataclan esposta a palazzo farnese 1

Teodora Poeta per “il Messaggero”

 

Era rimasta lì, visibile dalla strada, perché doveva rimanere accessibile a tutti, in memoria delle 90 vittime dell'attentato terroristico nel teatro di Parigi. E lì è tornata dopo essere stata ritrovata in un casolare abbandonato in provincia di Teramo, a quasi 1.500 chilometri di distanza. Si sono concluse le indagini degli inquirenti francesi sul furto del pannello di Banksy La ragazza in lutto da una delle porte d'emergenza del Bataclan di Parigi.

 

In 7 andranno a processo, accusati in concorso di ricettazione. Si tratta di sei cittadini magrebini residenti in Francia e di un albergatore 57enne di Tortoreto, in provincia di Teramo (difeso dall'avvocato Luca Di Edoardo, ndr). È proprio nel sottotetto del casolare di proprietà dell'albergatore, che si trova a Sant' Omero quasi al confine con le Marche, che il 10 giugno del 2020 i carabinieri durante una perquisizione ritrovarono avvolta in un telo nero l'opera del famoso street artist dal grande valore economico.

il murale di banksy sulla porta del bataclan 1

 

Da parte sua, l'albergatore ha sempre collaborato sia con gli inquirenti italiani, sia con quelli francesi, sottoponendosi, a marzo di un anno fa, anche ad un interrogatorio di prima comparizione in videoconferenza con il giudice istruttore.

 

LA DIFESA

Il 57enne si è sempre difeso, sostenendo di aver ricevuto in consegna quel pannello coperto di cui non conosceva però il contenuto da un amico magrebino, suo cliente da anni, pure lui adesso finito a processo per ricettazione. I due erano diventati amici e l'albergatore altre volte in passato gli aveva mantenuto materiali che poi erano stati spediti in Francia. A quanto pare il magrebino stava costruendo e arredando una casa, all'interno della quale voleva mobili e materiali made in Italy.

 

il murale di banksy sulla porta del bataclan 9

O forse questo potrebbe essere stato un racconto per irretire l'albergatore, usato come base in Italia per piazzare l'opera in un posto sicuro prima di essere rivenduta probabilmente, come hanno sempre sospettato gli inquirenti, per finanziare il terrorismo islamico. Ma qualcosa è andato storto e il pannello è rimasto lì, spostato da un garage del B&B al sottotetto del casolare di Sant' Omero dov' è stato ritrovato.

il murale di banksy sulla porta del bataclan 7

 

A riprendere la banda, armata di smerigliatrici e incappucciata mentre la notte tra il 25 e il 26 gennaio del 2019 rimuoveva quel pannello da una delle porte d'emergenza del Bataclan di Parigi, c'era una telecamera di videosorveglianza del locale. Al momento la data del processo non è stata fissata. Subito dopo quel furto è stato lo stesso Bataclan a dare l'annuncio, con i primi arresti scattati in Francia qualche giorno dopo il ritrovamento.

il murale di banksy sulla porta del bataclan 5

 

Inizialmente il fascicolo era affidato alla Distrettuale dell'Aquila, dopodiché è stato inviato, per competenza territoriale in Francia, dove la prima ipotesi investigativa era per un reato diverso, la banda armata, che nell'ordinamento penale d'oltralpe rientra tra i cosiddetti crimini. Il processo ai 7 imputati si terrà di fronte a un collegio di giudici.

il murale di banksy sulla porta del bataclan 4

 

LA RICOSTRUZIONE

Nella ricostruzione fatta dagli inquirenti sembrerebbe che alcuni magrebini abbiano avuto il ruolo di prelevare materialmente il pannello di Banksy, altri, invece, di trasportarlo in Italia in un lungo viaggio senza soste. Ma dalle intercettazioni il casolare di Sant' Omero non risulterebbe un covo dei magrebini, se non un semplice appoggio.

il murale di banksy sulla porta del bataclan 3

 

Dopo il dissequestro, in una data simbolica, il 14 luglio, giorno di festa nazionale in Francia, nel 2020 La ragazza in lutto è stata riconsegnata ai francesi dopo essere stata esposta, nel corso di una cerimonia, nel salone d'Ercole di palazzo Farnese a Roma. Simbolo delle vittime delle stragi terroristiche di Parigi, è diventata anche un po' il motivo di una nuova unione tra Italia e Francia.

 

il murale di banksy sulla porta del bataclan 1

Era stato lo stesso Bataclan a spiegare come «l'essenza stessa dell'arte urbana è quella di dare vita a un'opera d'arte in un ambiente particolare e noi siamo convinti che questa opera aveva senso solo in questo particolare luogo. Questa è la ragione per la quale noi l'avevamo lasciata lì, libera, sulla strada, accessibile a tutti».

banksy bataclan 4banksy bataclan 5ambasciatore francese christian masset con l'opera di banksy rubata al bataclan esposta a palazzo farnese 2ambasciatore francese christian masset con l'opera di banksy rubata al bataclan esposta a palazzo farnesebanksy bataclan 6banksy bataclan 7ambasciatore francese christian masset con l'opera di banksy rubata al bataclan esposta a palazzo farnese 3il murale di banksy sulla porta del bataclan 2

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."